2017 - Cancro del seno


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2017 - Cancro del seno

Messaggioda admin » mar 26 set 2017 17:44

La Prof. Dr. med. Monica Castiglione risponde a tutte le vostre domande sul cancro del seno :


Le presenti risposte sono una presa di posizione di carattere generale. Non si può infatti sostituire la consulenza personale con il parere di uno specialista qualificato in medicina. Se in un articolo vengono citati determinati medici, impianti terapeutici o prodotti, ciò non avviene a titolo di pubblicità o di raccomandazione, ma va inteso semplicemente come accenno ad altre fonti informative.

Alcune domande e risposte sono state tradotte in un’altra lingua nazionale. Se dovessero sorgere domande o ambiguità, favorite rivolgervi alle consulenti specializzate della Linea cancro. Numero gratuito 0800 11 88 11 oppure e-mail helpline@krebsliga.ch



Avete domande sul cancro del seno? Fino al 5 novembre la Prof. Dr. med. Monica Castiglione, specialista in oncologia senologica, risponderà alle domande scritte degli utenti. Trovate maggiori informazioni e il link per il formulario sulla Pagina iniziale del forum.

Fino ottobre le vostre domande e le risposte della Prof. Dr. med. Monica Castiglione saranno pubblicate qui.

Cordiali saluti dalle moderatrici.

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Terapie antiormonale: Tamoxifen e Femara

Messaggioda admin » gio 19 ott 2017 14:35

Domanda di S.G. :

Gentile Dottoressa,
a 51 anni mi sono ammalata di cancro. Mi sono stati asportati il capezzolo sinistro e 14 linfonodi. Uno di questi era colpito. In seguito ho avuto per 6 volte una chemioterapia e 30 applicazioni di radioterapia. Successivamente ho preso per 2 anni il TAMOXİFEN e da 5 anni prendo il FEMARA. Dunque, da 7 anni assumo questi medicinali. La mia domanda: Dopo 5 anni di FEMARA, ora posso smettere? Oppure devo continuare a prenderlo per altri 5 anni? Si contano anche i 2 anni in cui ho preso il TAMOXİFEN o no? Se smetto di prendere il FEMARA c’è rischio di recidiva? Se smetto ho paura di non essere protetta. E che rischio c’è continuando a prendere il medicinale? Il risultato della PET era buono. Anche la mammografia e l’ecografia erano a posto. Come devo decidermi?

Risposta della Prof. Dr.med. Monica Castiglione :
Gentile signora S.G.,

Lei ha superato bene il cancro del seno e gli esami successivi hanno dato ottimi risultati. Ora Lei si pone la questione se continuare la terapia antiormonale che sta facendo per l’ulteriore riduzione del rischio di recidiva.
Il Tamoxifen e il Femara sono due medicinali che vengono utilizzati parallelamente per il trattamento del cancro del seno positivo ai recettori ormonali: se il tessuto tumorale presenta recettori per gli ormoni sessuali femminili prodotti dall’organismo (recettori dell’estrogeno e del progesterone), viene consigliata la cosiddetta terapia antiormonale. Lo scopo è quello di impedire una recidiva riducendo il tasso di estrogeno nell’organismo.

Questi due medicinali agiscono con meccanismi diversi: il Tamoxifen è un antiestrogeno che viene utilizzato nelle donne prima della menopausa. Il Femara è in inibitore dell’aromatasi che inibisce un enzima (l’aromatasi) importante per la produzione di estrogeno. Gli inibitori dell’aromatasi vengono utilizzati nelle donne dopo la menopausa oppure nella fase precedente la menopausa in combinazione con una castrazione chimica.

Ampi studi sul lungo periodo hanno dimostrato che una terapia antiormonale di 5-10 anni dopo l’inizio della malattia dà i risultati migliori. Se abbia senso il prolungamento della terapia antiormonale da 5 a 10 anni dipende da fattori quali l’interessamento dei linfonodi da Lei descritto e dalla frequenza e dalla gravità dei possibili effetti collaterali. I risultati degli studi indicano che la prosecuzione della terapia oltre 10 anni, in base allo stato attuale delle conoscenze non porta alcun vantaggio per le pazienti.
Pertanto Le consiglio di parlare con il suo medico dei fattori rilevanti per la decisione.

Le faccio tanti auguri

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Re: 2017 - Cancro del seno

Messaggioda admin » mer 1 nov 2017 12:52

Domanda di Michèle:
Mio padre aveva un tumore al testicolo, da cui è poi provvisoriamente «guarito». Dopo un anno (nel 2014) ha però avuto una ricaduta con metastasi al cervello, al fegato e ai polmoni, che ne hanno causato la morte l’anno successivo. Io sono sua figlia, ho 17 anni e mi chiedo se esiste la possibilità che erediti la malattia tumorale sotto forma di cancro al seno. Anche mia nonna (la madre di mia madre) è morta di tumore (cancro all’intestino). Grazie per l’aiuto e la risposta.


Risposta della Prof. Dr.med. Monica Castiglione :
Buongiorno Michèle

Suo padre e Sua nonna sono entrambi morti di cancro. Ora Lei si chiede se è esposta a un rischio maggiore di ammalarsi di cancro al seno.

Per quanto ne sappiamo oggi, la maggior parte dei familiari di persone colpite da tumore non presenta un rischio più elevato di ammalarsi a sua volta di cancro.
Ci sono famiglie in cui la predisposizione ad ammalarsi di un determinato tipo di tumore si tramanda di generazione in generazione. Questo tuttavia non è il caso del cancro del testicolo.
Per quanto riguarda il tumore all’intestino, su oltre 4000 persone, solo nel 5-10 percento dei casi viene diagnosticata una forma ereditaria.

Il cancro del seno può essere ereditario. Una malattia tumorale ereditaria nei familiari di primo grado (madre, sorelle) si manifesta solitamente presto, vale a dire prima dei quarant’anni.
Se nella Sua famiglia non vi sono parenti di primo grado che abbiano avuto un tumore al seno, il rischio che Lei si ammali non è maggiore.

Può trovare ulteriori informazioni nell’opuscolo
«Rischio di cancro ereditario» della Lega svizzera contro il cancro.

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paura delle metastasi - assistenza post-cura e a lungo termine

Messaggioda admin » mer 15 nov 2017 16:25

Domanda di EstherKi:

Cinque anni fa mi sono ammalata di cancro al seno. Oggi sto bene, ma ultimamente ho abbastanza paura di avere sviluppato delle metastasi, poiché una volta ho letto che queste possono manifestarsi anche in un secondo momento. Per questo ora desideravo chiedervi se non sarebbe opportuno sottopormi ad un nuovo controllo. L’ultimo risale ormai a cinque anni fa e da allora non sono stata più sottoposta ad alcun esame. Quante sono le probabilità che anche dopo diversi anni possano sorgere delle metastasi?

Risposta della Prof. Dr.med. Monica Castiglione:
Buongiorno

La maggior parte delle donne, dopo che è stato diagnosticato loro il cancro del seno e dopo le rispettive cure, non ha più problemi.

La raccomandazione basata su prove in relazione all’esame delle metastasi è formulata come segue: «Una diagnostica approfondita e basata sulla tecnica di laboratorio con radiografia del petto, scintigrafia delle ossa, tomografia computerizzata (TC), tomografia a emissione di positroni (PET) oppure oppure tomografia a risonanza magnetica (MRT), nonché emogramma, analisi biochimica del siero oppure test con marcatori tumorali appartengono alla diagnostica delle metastasi e ”non all’assistenza standard post-cura e sono indicati dal punto di vista medico solamente nel caso si manifestino sintomi clinici.” (Vedasi pagina 282,
Esame metastatico - assistenza post-cura e a lungo termine, in tedesco.

In altre parole: in base alla prassi, i medici curanti verificano quale procedura d’esame debba essere considerata solamente in presenza di sintomi relativi allo sviluppo di una metastasi.

Discuta comunque ugualmente quello che le sta a cuore e tutte le Sue preoccupazioni con lo specialista o la specialista del cancro al seno responsabile fino a quel momento dell’assistenza post-cura. Per un eventuale secondo parere medico può rivolgersi ad un
centro certificato specializzato nel cancro del seno.

Unicamente la specialista o lo specialista del cancro al seno che l’ha curata è in grado di valutare il rischio che nel Suo caso possano svilupparsi delle metastasi. Infatti, questi conosce le caratteristiche biologiche delle cellule tumorali prelevate cinque anni or sono, la dimensione del tumore e altri fattori importanti che possono eventualmente rendere possibile una prognosi.

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Re: 2017 - Cancro del seno

Messaggioda admin » mar 5 dic 2017 11:56

Domanda di Margrith:
Arimidex, poi anche un tentativo con Exemestan = EI molto forti, sospeso. Il medico consiglia comunque di prendere una medicina. Quello che voglio è una buona qualità di vita, ci sono alternative? Ho 75 anni, devo assolutamente prendere un inibitore dell’aromatasi? OP adenocarcinoma 9 mm, tipo duttale invasivo (NST), G2, senza riscontro di componente in situ. Positivo ai recettori dell’estrogeno + progesterone. Anti-6F11, Anti-1A6. HER2 FISH: negativo. Indice di proliferazione Ki67: 5 % di nuclei positivi (anti-mib1). Grazie mille.

Risposta della Prof. Dr.med. Monica Castiglione:
Ci sono terapie antiormonali che Lei non ha ancora provato, come ad esempio l'antiestrogeno tamoxifene (Tamoxifen®, Nolvadex®)

Chieda al medico se nel Suo caso possa essere indicato sotto il profilo medico l’uno o l’altro medicamento. Può darsi che in virtù del meccanismo d'azione differente gli effetti collaterali risultino attenuati. Non tutte le pazienti reagiscono nello stesso modo allo stesso inibitore dell’aromatasi. Inoltre, si può prendere in considerazione un antiestrogeno.

Se il Suo medico curante Le sconsiglia di cambiare ancora una volta la terapia, esiste sempre la possibilità di proseguire la terapia antiormonale che funziona e trattare i suoi effetti collaterali con altri medicamenti, nonché di integrare la terapia antiormonale con terapie scientificamente provate della medicina complementare.

Ne parli al Suo medico e, se è interessata, si faccia organizzare un appuntamento con un servizio medico di medicina complementare.

Se dopo il colloquio con il medico rimangono questioni aperte di natura non strettamente medica, non esiti a rivolgersi alle
consulenti specializzate del servizio di consulenza e informazioni della Lega svizzera contro il cancro.

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Re: 2017 - Cancro del seno

Messaggioda admin » mar 5 dic 2017 11:57

Domanda di F.G.:
Buongiorno. Esiste una correlazione tra tingere i capelli e il cancro del seno? Quanto bisogna aspettare dopo un intervento con risparmio cutaneo? Grazie mille. Cordiali saluti F. G.

Risposta della Prof. Dr.med. Monica Castiglione:
Allo stato attuale delle conoscenze non sono noti nessi causali tra l'abitudine di tingersi i capelli e lo sviluppo di un cancro del seno.

Non esistono pertanto raccomandazioni sul periodo di attesa per la colorazione dopo un intervento conservativo.

La tintura dei capelli non comporta un rischio di cancro, ma di allergia. Le sostanze problematiche sono già state vietate da tempo, per cui chi fa uso di questi colori non corre alcun rischio di tumore. Però, come detto, molti di questi preparati non sono totalmente innocui perché possono provocare allergie. Le tinture e i prodotti ossigenanti presenti oggi sul mercato non contengono più sostanze cancerogene. Il problema riguardava tinture di 30 anni fa. Si faccia consigliare un prodotto delicato dal suo parrucchiere.

L’Ufficio federale della sicurezza alimentare ha pubblicato una scheda informativa sui prodotti per la cura dei capelli.
Questo è il link.

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Re: 2017 - Cancro del seno

Messaggioda admin » mer 13 dic 2017 12:13

Domanda di Polagnat:
Qual è il rischio di recidiva per il cancro del seno? Nel marzo del 2016 mi è stato diagnosticato un carcinoma canalare infiltrante. Sono stata ricoverata al CHUV di Losanna. Mi è stato tolto il linfonodo sentinella (una sola micro metastasi) e inserito un port-a-cath. La chemio è iniziata a fine aprile 2016. Due serie di 3 mesi ciascuna. In più degli anticorpi oltre alla 2a serie. Operazione in novembre. Radioterapia in gennaio e febbraio (25 sedute). Ho finito gli anticorpi a fine agosto. Dunque, ora ho “solo” la terapia ormonale. Ripeto la domanda: qual è il rischio di recidiva? Può esserci una recidiva durante la terapia ormonale? Grazie del Suo sostegno.


Risposta della Prof. Dr.med. Monica Castiglione:
Cara signora,
Le è stato diagnosticato un tumore canalare del seno nel 2016. Da allora ha avuto una lunga terapia: operazione, radioterapia, chemioterapia e perfusione di anticorpi specifici. L’insieme di questi trattamenti probabilmente è stato molto estenuante e Le faccio i complimenti per la Sua perseveranza.

Ora Lei si chiede se non ci sia un rischio di recidiva. Di fatto non è possibile escludere completamente il rischio di recidiva e non si può valutare esattamente la probabilità individuale di una recidiva. Tuttavia lo scopo della terapia antiormonale è proprio la prevenzione. Le esperienze fatte e le prospettive generali sono molto buone. Ne parli ai medici che La seguono. Le auguro ogni bene e che i risultati dei Suoi controlli possano essere rassicuranti.

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Re: 2017 - Cancro del seno

Messaggioda admin » gio 14 dic 2017 9:53

Domanda di Justine:
Mastectomia conservativa 2010, linfonodi sentinella liberi, chemioterapia e radioterapia, tutti i controlli di follow-up senza problemi, la mammella è dura come un sasso, molto sgradevole, terapia? Ho paura della prossima mammografia. Nell’ascella sento spesso uno sgradevole forte calore, difficile da descrivere. La ginecologa dice che non le risulta e per il resto è tutto ok. Io però sono preoccupata. Mi sa dire qualcosa in base alla Sua esperienza? Grazie della Sua risposta. Cordiali saluti R.F.

Risposta della Prof. Dr.med. Monica Castiglione:
Lei ha descritto un decorso della terapia fondamentalmente positivo. Ma, come scrive, ora è preoccupata perché percepisce che il Suo seno è duro e prova spesso una sensazione di calore all’ascella. L'esame della Sua ginecologa non ha rivelato particolarità, ma questo non ha fugato la preoccupazione. La diagnostica per immagini potrebbe chiarire la situazione. Nella maggior parte delle donne che hanno avuto un cancro del seno cresce la paura quando si avvicina una mammografia. Lei non indica il motivo per cui ha paura della prossima mammografia: oltre al timore di scoprire un nuovo reperto patologico teme anche che l’esame della mammella indurita possa essere doloroso? Con una risonanza magnetica è possibile evitare il dolore. Le consiglio di esporre le Sue preoccupazioni alla Sua ginecologa e di chiederle se non sia possibile sostituire la prossima mammografia con una risonanza magnetica.


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