2016 - Cancro del seno


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2016 - Cancro del seno

Messaggioda admin » gio 29 set 2016 15:28

La Prof. Dr. med. Monica Castiglione risponde a tutte le vostre domande sul cancro del seno:


Le presenti risposte sono una presa di posizione di carattere generale. Non si può infatti sostituire la consulenza personale con il parere di uno specialista qualificato in medicina. Se in un articolo vengono citati determinati medici, impianti terapeutici o prodotti, ciò non avviene a titolo di pubblicità o di raccomandazione, ma va inteso semplicemente come accenno ad altre fonti informative.

Alcune domande e risposte sono state tradotte in un’altra lingua nazionale. Se dovessero sorgere domande o ambiguità, favorite rivolgervi alle consulenti specializzate della Linea cancro. Numero gratuito 0800 11 88 11 oppure e-mail helpline@krebsliga.ch



Domanda di phumy:
Buongiorno phumy,
dopo la scoperta di un cancro nel dicembre 2015 in Francia, mi accingo a sottopormi a un controllo mammografico ed ecografico. Gli apparecchi diagnostici di Ginevra sono accurati come quelli in Francia? O è preferibile che torni nel centro dove è stato scoperto il mio tumore di dimensioni molto piccole? Grazie della Sua risposta.

Risposta della Prof. Dr. med. Monica Castiglione:
Buongiorno phumy,
In Svizzera esistono diversi centri di senologia certificati, tra cui quello dell’Ospedale universitario di Ginevra (HUG). I relativi certificati sono emessi dalla Società svizzera di senologia (SSS) in collaborazione con la Lega svizzera contro il cancro (LSC), oltre che dalla Società Europea di Senologia (EUSOMA) e dall’Associazione tedesca contro il cancro (DKG).
Questo è il link dell’Ospedale universitario di Ginevra.
In più, gli apparecchi diagnostici sono controllati regolarmente dall’Ufficio federale della sanità pubblica e devono essere conformi alle norme europee.

Sul nostro sito Web trova informazioni supplementari sul marchio di qualità per i
centri di senologia in Svizzera.


Domanda di fuemu:
Da 2,5 anni prendo il letrozolo e ho forti effetti collaterali, tra cui un estremo aumento di peso, forti dolori alle ossa, vampate di calore, perdita di sensibilità alle dita di mani e piedi, perdita del desiderio sessuale, caduta dei capelli e accenni di depressione. Nelle ultime otto settimane soffro anche di desquamazione e di un forte prurito nelle pieghe cutanee (sotto il seno, piega addominale, inguine e grandi labbra). Cosa devo fare? Mi piacerebbe abbandonare la terapia antiormonale. Esistono alternative? Vorrei riuscire di nuovo a vivere una «vita normale». Grazie della Sua risposta.

Risposta della Prof. Dr. med. Monica Castiglione:
Buongiorno fuemu,
Lei soffre di numerosi disturbi che Le arrecano estremo fastidio. Siccome ritiene che siano causati dal letrozolo, desidera sapere se nel Suo caso sia possibile sostituire questo farmaco con un altro preparato, sperando con ciò di ritrovare una qualità di vita accettabile.
Molte donne con cancro del seno ci comunicano di avere simili disturbi legati alla terapia e di aver raggiunto la soglia di sopportazione, per cui sono alla ricerca di alternative.
Gli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili, possono favorire la crescita di determinate forme di cancro del seno. Il letrozolo riduce l’effetto degli ormoni sessuali nel suo corpo, diminuendo il rischio di una recidiva del tumore.
Esistono altri principi attivi o medicamenti che in determinati casi possono essere impiegati per prevenire una recidiva, come per esempio l’exemestane (Aromasin®) che ha un altro meccanismo d’azione. È ipotizzabile che, nel singolo caso, l’exemestane provochi effetti collaterali più lievi, sebbene anche questa sostanza causi una netta riduzione del livello di estrogeni, quindi potrebbe avere un impatto analogo sulla qualità della vita. Il tamoxifene (Tamoxifen®, Nolvadex®, Tamec®) è un’altra alternativa, ma va detto che negli studi clinici si è dimostrato lievemente meno efficace rispetto al letrozolo o all’exemestane.
Valuti attentamente i pro e i contro di un cambio di farmaco con il senologo che l’ha in cura. Provi però a considerare anche altri approcci a questo problema, come un trattamento con analgesici, una visita dermatologica e il ricorso alle offerte di sostegno psicosociale della lega contro il cancro della Sua regione. Rifletta su cosa Le potrebbe alleggerire la gestione delle conseguenze della malattia: un gruppo di discussione, una moderata attività sportiva in gruppo, un corso di attività creative, una tecnica meditativa di mindfulness? Non esiti a prendere contatto con
la lega contro il cancro della Sua regione o chiami gratuitamente le consulenti specializzate della Linea cancro: 0800 11 88 11.


Domanda di Moira:
Buongiorno,
ho una domanda:
8 anni fa, a 44 anni (prima della menopausa), ho avuto un carcinoma mammario duttale invasivo ER-positivo, PR-positivo, HER2-negativo.
Contro i disturbi della menopausa, come ad esempio le vampate di calore, assumo Cimefin forte e Menosan Salvia.
Da alcune settimane soffro però di una forte secchezza vaginale, che rende dolorosi i rapporti sessuali.
Cosa posso fare?
Ho sentito che gli ovuli di dioscorea potrebbero essere d’aiuto. Ma non contengono una sostanza simile al progesterone?
Le sarei molto grata se potesse dirmi come fare per alleviare il mio disturbo.
Cordiali saluti

Risposta della Prof. Dr. med. Monica Castiglione:
Buongiorno Moira,
Lei soffre di secchezza vaginale e di dolori durante la penetrazione. Otto anni fa ha avuto un cancro del seno sensibile agli ormoni. Per questo motivo chiede informazioni su prodotti che non contengono ormoni.

Innanzitutto, Le consiglio di farsi visitare dal suo ginecologo per valutare le possibilità di trattamento.

Esistono umettanti vaginali senza ormoni a base di estratto di melograno, acido ialuronico, paraffina e paraffina/glicerina. Il Suo ginecologo l’aiuterà a scegliere un prodotto che non ha bisogno di ricetta medica.
Sono inoltre disponibili lubrificanti senza ormoni a base d'acqua o silicone. Chieda al Suo ginecologo di fornirle alcuni campioni da provare a casa.
Esistono pochi dati sulla sicurezza di una terapia locale a base di estrogeni nelle donne colpite da cancro del seno.
In caso di assunzione di inibitori dell'aromatasi le terapie ormonali sono controindicate.
Al contrario, nelle donne che assumono tamoxifene e per le quali il trattamento alternativo non ormonale non è stato efficace per combattere il dolore, in accordo con l’oncologo curante si può prendere in considerazione una terapia ormonale.



Domanda di signora Schmid:
Buongiorno,
un anno e mezzo fa sono stata operata al seno, con interessamento di un linfonodo. Da allora devo seguire una terapia antiormonale. L’Aromasin mi provocava dolori articolari e muscolari e una riduzione della densità ossea. Sono passata al tamoxifene, con cui è iniziata la nausea. Ora, da una settimana, assumo Anastrozol-Teva e faccio iniezioni per l’osteoporosi e la nausea è diventata ancora più forte. Sono disperata: mangiare è una tortura. Cosa posso fare? Non posso sopportare a lungo questa nausea. Ho preso lo Zofran, ma non serve a nulla. La ringrazio in anticipo per il suo aiuto.
Cordiali saluti,
I. Schmid

Risposta della Prof. Dr. med. Monica Castiglione:
Buongiorno signora Schmid,
Lei ha già provato diversi farmaci anti-ormonali e tutti hanno avuto effetti collaterali. Al momento soffre di nausea e mangiare è una tortura. La Sua disperazione è comprensibile. Questi effetti collaterali compromettono la qualità della Sua vita.

Studi clinici hanno dimostrato che l'attività fisica può ridurre sensibilmente gli effetti collaterali di una terapia anti-ormonale. L’importante è trovare qualcosa che abbia voglia di fare e che Le piaccia. Potrebbe valutare la possibilità di unirsi a un
gruppo di sport per malati di cancro. Nell’opuscolo della Lega contro il cancro «Attività fisica e cancro» trova informazioni interessanti e semplici esercizi.

Conosce la medicina integrativa? Essa integra la medicina tradizionale con metodi complementari. Nella Svizzera tedesca sono presenti tre centri di competenza: a
Berna, a Zurigo e a San Gallo.

Questi metodi complementari/integrativi potrebbero aiutarla ad alleviare la nausea e a migliorare la qualità di vita.



Domanda di Ninive:
In base a EPclin ho un rischio a 10 anni del 17 %. Mi consiglierebbe la chemioterapia?

Risposta della Prof. Dr. med. Monica Castiglione:
Buongiorno Ninive,
Lei vorrebbe sapere se la chemioterapia sia utile nel Suo caso.
Per determinarlo sono necessarie altre informazioni, quali le caratteristiche biologiche del Suo tumore, il Suo stato di salute e la funzionalità dei Suoi organi (fegato, reni ecc.).
Per una consulenza riguardo a una terapia può rivolgersi a un
centro di senologia certificato.

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