2018 - Le consulenti della linea cancro rispondono alle vostre domande


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2018 - Le consulenti della linea cancro rispondono alle vostre domande

Messaggioda admin » gio 12 lug 2018 14:56

Il team della Linea cancro e lieto di rispondere alle sue domande:

Le presenti risposte sono una presa di posizione di carattere generale. Non si può infatti sostituire la consulenza personale con il parere di uno specialista qualificato in medicina. Se in un articolo vengono citati determinati medici, impianti terapeutici o prodotti, ciò non avviene a titolo di pubblicità o di raccomandazione, ma va inteso semplicemente come accenno ad altre fonti informative.

Alcune domande e risposte sono state tradotte in un’altra lingua nazionale. Se dovessero sorgere domande o ambiguità, favorite rivolgervi alle consulenti specializzate della Linea cancro. Numero gratuito 0800 11 88 11 oppure e-mail helpline@krebsliga.ch

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Cyberknife

Messaggioda admin » gio 12 lug 2018 14:59

Domanda di “Krebliga”

Berna possiede un Cyberknife all’Inselspital. Basilea non ce l’ha. Come sono le esperienze con questo strumento? Ho un cancro alla prostata, l’urologo vuole operarmi o farmi la radioterapia alla clinica universitaria. Non voglio perdere la mia virilità. Ho visto il film con il primario dell’Insel Prof. Aebersold.

Risposta di Cornelia, consulenza specialistica Linea cancro
Buongiorno
Lei ha il cancro della prostata e sta di fronte ad una decisione difficile: operazione o radioterapia e dove? Il suo urologo curante vorrebbe mandarla all’ospedale universitario di Basilea. Il fatto che l’ospedale universitario di Berna (Inselspital) disponga di un Cyberknife, mentre la clinica di radioncologia dell’ospedale universitario di Basilea utilizzi un’altra tecnologia La rende insicuro riguardo alla precisione della radioterapia.
Cyberknife® è un marchio registrato, è il «nome» di una tecnologia di radioterapia stereotattica. Tutti i centri radioncologici in Svizzera offrono la radioterapia stereotattica. «Stereotattico» significa che la tecnologia consente un irradiamento da tanti angoli diversi. In tal modo i tessuti sani che circondano il tumore vengono risparmiati, nel modo migliore oggi possibile, perché le singole radiazioni sono più deboli e dunque penetrano meno in profondità, vale a dire che non penetrano oltre l’obiettivo. In altri termini: La dose di raggi che dev’essere somministrata viene raggiunta con la somma di numerosi raggi «più deboli» anziché con pochi raggi «forti». Alcuni centri di radioterapia non effettuano la terapia stereotattica con la tecnologia Cyberknife® bensì con apparecchi che hanno un altro nome ma che funzionano in base allo stesso principio. Si tratta anche di acceleratori lineari con controllo visivo virtuale integrato, un sistema di localizzazione del tumore e una compensazione simultanea della respirazione.
In base a quanto Lei ha scritto, probabilmente il Suo tumore è localizzato e non c’è segno di metastasi. In questa situazione, di regola gli uomini colpiti hanno la possibilità di scegliere tra diverse opzioni terapeutiche, a seconda delle dimensioni del tumore, del grado di aggressività risultante dalla biopsia e della caratterizzazione esatta tramite la patologia, il valore PSA ed altri fattori. A tale scopo è necessaria un’attenta consulenza da parte degli urologi e dei radioncologi, eventualmente chiedendo anche un secondo parere, affinché Lei in quanto diretto interessato possa sapere quali sono le opzioni a Sua disposizione, quali sono gli eventuali vantaggi e svantaggi e quale opzione è più indicata per Lei.
Parli con il Suo urologo e con il radioncologo competente di tutte le Sue preoccupazioni, dei Suoi timori in relazione alla tecnologia di alta precisione utilizzata a Basilea e delle possibili conseguenze della radioterapia sulla potenza sessuale e la continenza.
Le auguro ogni bene e La saluto cordialmente.

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Totalmente combattuto

Messaggioda admin » gio 12 lug 2018 15:16

Domanda di: dsch

Cari consulenti,
a marzo di quest’anno ho fatto una mammografia (programma DONNA) e poi per l’analisi più approfondita di una parte del seno (seno sinistro, 7 cm dal capezzolo, ore 1) ho dovuto sottopormi prima a un’ecografia (dal ginecologo) poi a una radiografia (nello stesso posto dove ho fatto la mammografia, ospedale Wil). Anche queste analisi non hanno chiarito la situazione. In seguito mi è stata fatta una MRI e poi di nuovo un’ecografia; entrambe nella clinica Stephanshorn. Il medico ha osservato per oltre 10 minuti le mie cisti già note e voleva concludere la visita con la nota "tutto a posto". Io però gli ho detto che non aveva controllato nel posto in questione. Sorpreso, ha cercato per circa 30 secondi (ma non approfonditamente), ha guardato brevemente l’immagine dell’MRI e ha detto che di certo non c’era niente e che avrei dovuto rifare un’ecografia dopo un anno... Il giorno successivo il mio ginecologo mi ha comunicato che è tutto a posto, ma gli ho fatto comunicare dall’assistente che non ero d’accordo con la visita nella clinica e che mi sarebbe piaciuto che anche lui guardasse di nuovo attentamente l’MRI. In seguito non ho sentito più niente, 5 settimane più tardi ho telefonato e ho parlato col ginecologo di persona, perché volevo sapere se aveva guardato l’MRI al posto giusto. Non mi ha dato una risposta concreta e invece ha difeso lo specialista, dicendo che sa quello che fa e che aveva ricontrollato l’MRI a questo proposito. Ho richiesto se era il posto giusto e non mi ha dato una risposta concreta. Si è sentito attaccato, mentre io non volevo mettere in dubbio la competenza dello specialista, bensì solo il fatto che non si era preparato alla visita. Ora non so che fare, se lasciar stare o se iscrivermi di nuovo al programma DONNA o che ne so ...

Risposta di Lilian Rey, consulente specializzata Linea cancro

Cara dsch,

Il programma Donna è un cosiddetto programma di screening, dunque una visita a tante persone per la diagnosi precoce del cancro del seno, in uno stadio in cui non ci sono ancora sintomi. Grazie all’accertamento diagnostico precoce oggi il cancro del seno può essere diagnosticato molto presto e di conseguenza trattato in modo meno invasivo e con risultati migliori. Come spesso accade in questo tipo di analisi, capita anche che vi siano dei cosiddetti risultati negativi erronei (una mammografia viene valutata come non preoccupante, nonostante invece vi sia un tumore) oppure positivi erronei (la mammografia mostra anomalie che in seguito ad altre analisi si rivelano benigne).

Ciò può generare insicurezza nella donna interessata – proprio come sta capitando a Lei attualmente. Questa incertezza viene aggravata se le nuove analisi non portano risultati inequivocabili. Il risultato della seconda mammografia è stato tranquillizzante – ma Lei ne dubita l’affidabilità. E si chiede che cosa deve fare.

Al programma di screening può partecipare ogni due anni, dunque al più presto a marzo 2020. Questo programma di accertamento precoce non è disponibile per ulteriori accertamenti in caso di risultati dubbi. Tuttavia Lei può rivolgersi in qualsiasi momento ad un centro certificato
per l’analisi del seno e richiedere un parere medico indipendente. I risultati delle analisi che ha fatto finora Le vengono consegnati dai relativi ospedali. Domandi in anticipo alla Sua cassa malati se assume i costi di questa visita specialistica supplementare. Può darsi che debba pagarsela di tasca Sua.

Le faccio tanti auguri e spero che troverà presto la strada più adatta a Lei.

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Terapia improvvisamente inizino a sanguinare le gengive

Messaggioda admin » lun 23 lug 2018 9:24

Domanda di Pitti

È normale che durante un’immunoterapia improvvisamente inizino a sanguinare le gengive?

Risposta di Fabiola In-Albon, consulenza specialistica «Linea cancro»

Salve Pitti

Lei desidera sapere se è normale il sanguinamento delle gengive durante l’immunoterapia.

Le immunoterapie fanno parte delle cosiddette
«terapie mirate».

Le immunoterapie servono a conferire al sistema immunitario del corpo la capacità di distinguere le cellule cancerose dalle cellule sane, per poi combattere le prime.

Anche le terapie mirate possono avere effetti collaterali. Spesso gli effetti collaterali delle terapie mirate somigliano ai sintomi di un’influenza. Come per esempio febbre, inappetenza o nausea, spossatezza e mal di testa o dolore alle articolazioni.

Il sanguinamento delle gengive può verificarsi durante un’immunoterapia se si verifica un calo dei globuli bianchi (maggiore vulnerabilità alle infezioni) e delle piastrine (aumento della tendenza alle emorragie).
È importante comunicare questo effetto collaterale alla squadra curante. Essa può verificare se i valori del sangue sono normali e dare importanti suggerimenti per il trattamento del sanguinamento.

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Prognosi

Messaggioda admin » gio 26 lug 2018 16:26

Domanda di Dani 66

Buongiorno mio papà nel 2014 lobectomia sin x hcc su fegato cirrotic. Nel 2018 si repertano 4 recidive la più grossa di circa 5 cm ed una metastasi da tumore occulto ...ha 84 anni e con condizioni buone di salute. Sta bene. Nessuno vuole esprimersi neppur in grandi linee su sopravvivenza. Eppure immagino che ci siano i presupposti x dare un idea alla famiglia che dovrà fare i conti con Quell evenienza. Potresti darmi un Vs parere? Vi sarei molto grata...purtroppo al dolore morale si uniscono a volte anche situazioni oggettive da controllare. Grazie molte

Risposta di Cornelia, consulenza specialistica Linea cancro

Buongiorno Dani 66,

finora non ha ottenuto alcun giudizio prognostico. Nessuno sembra essere in grado di prevedere il decorso e l’esito della malattia di cui soffre Suo padre. Neppure noi siamo in grado di valutare le probabilità di sopravvivenza, tanto più che non abbiamo una formazione medico specialistica. Per Lei è importante sapere quanto gli resta da vivere perché, come spesso accade, oltre alla sofferenza morale, sta affrontando anche difficoltà pratiche, forse anche di ordine finanziario, legate alla malattia. Per una consulenza più approfondita e un sostegno fattivo, di tipo psicosociale, se ci scrive dall’Italia, può rivolgersi all’Associazione italiana malati di cancro, parenti e amici http://www.aimac.it. Se invece Suo padre vive nella Svizzera italiana, può rivolgersi alla
Lega ticinese contro il cancro
Le auguro molto coraggio, tanta perseveranza e fiducia.
Con i migliori saluti.

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Come possiamo essere d’aiuto a nostra figlia che ha il cancro?

Messaggioda admin » lun 30 lug 2018 13:52

Domanda di Somer

Qualche giorno fa a mia figlia è stato diagnosticato un tumore al cranio testa, vicino al nervo ottico. È stato scioccante. Da genitore, vorrei sapere come possiamo aiutare nostra figlia in questa situazione gravissima. Ha 35 anni e due bambini piccoli.

Risposta di Cornelia Orelli, consulenza specialistica Linea cancro
Gentile signora Somer,
Pochi giorni fa Le è stato comunicato che Sua figlia (persona adulta) ha un tumore alla testa. Sua figlia è madre di due bambini piccoli.
E questa notizia l’ha sconvolta. Ora non sa che cosa fare, è preoccupata, ha paura e si sente impotente. Vorrebbe aiutare Sua figlia e ci domanda come comportarsi nei suoi confronti.

Può immaginarsi di domandare direttamente a Sua figlia: «Che cosa posso fare per te?». In questo modo, Lei può sapere di cosa ha bisogno Sua figlia e non corre il rischio di opprimerla con le Sue buone intenzioni, che però dal punto di vista di Sua figlia potrebbero essere inadeguate, inutili, non richieste.

La maggior parte delle persone ammalate in situazioni simili trovano gradevole poter mantenere il più possibile la propria normalità e autonomia. Apprezzano se possono confidarsi con qualcuno senza che ne risultino pressioni, senza dover seguire buoni consigli e senza doversi sorbire giudizi sulle decisioni personali. Se ascolta attentamente Sua figlia, se, ponendo domande miranti alla comprensione, mostra interesse per il suo modo personale di affrontare la malattia e le sue conseguenze, se si occupa efficacemente della propria salute fisica e mentale, allora Lei sarà un punto di riferimento sicuro per Sua figlia.

Il cancro coinvolge anche i familiari: Anche Lei come madre è rimasta scioccata e deve superare questa situazione, adattandosi alle circostanze mutate. Rivolgersi a servizi di assistenza e consulenza psico-oncologica può rappresentare un’ottima opportunità per affrontare la situazione e trovare un modo per gestire gli alti e i bassi che ne derivano, anche a media e lunga scadenza. La Sua lega contro il cancro cantonale o regionale può fornirle l’indirizzo dei servizi cui rivolgersi.
C’è anche un opuscolo dedicato ai familiari e agli amici di persone ammalate, che di certo sarà di aiuto anche a Lei: «Accompagnare un malato di cancro».

Infine vorrei farle notare la seguente offerta di sostegno per famiglie in cui uno dei genitori è ammalato di cancro, http://www.famoca.ch/ (in tedesco) e le nostre offerte di sostegno comunicativo per i rapporti con i figli.
Le auguro forza e fiducia

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effetti collaterali della Radioterapia

Messaggioda admin » lun 30 lug 2018 14:24

Domanda di moni2018
In marzo ho subito un’operazione per un tumore maligno nella bocca/mandibola (tumore maligno mandibola ecc.) Dopo 30 applicazioni di radioterapia e 2 di chemio ora posso assumere nutrimento liquido. Il sistema immunitario è fortemente indebolito e la parte interna della bocca fortemente ustionata. Il liquido per l’"anestesia locale" devo pagarlo di tasca mia (costa quasi 90 Euro). Ora mi è stato raccomandato anche il preparato "Orthomed" come ricostituente. Dal momento che non sono in una situazione economica agiata, mi piacerebbe conoscere le esperienze fatte con questo preparato e se serve davvero a qualcosa. Quale alternativa ci sarebbe per riacquistare l’appetito? Ormai peso solo 58 chili e sono già stata portata al pronto soccorso perché ero troppo debilitata. Sarei grata per una risposta sincera. Cari saluti Monika

Risposta di Fabiola In-Albon, consulenza specialistica Linea cancro

Salve moni2018,
Lei ha passato un brutto periodo con la radioterapia e la chemioterapia e ora soffre per gli effetti collaterali delle terapie.

In caso di radioterapia nella cavità orale accompagnata da chemioterapia, spesso si verificano forti infiammazioni delle mucose, la cosiddetta mucosite.
È un’affezione molto fastidiosa e dolorosa.

In caso di forte mucosite è importante non trascurare l’igiene orale e dentaria. Se possibile è bene pulire i denti con uno spazzolino morbido ed un dentifricio delicato (per bambini).
Spesso la radioterapia riduce la produzione di saliva e la bocca si secca. Per mantenere umide le mucose orali è indicato fare più volte al giorno dei risciacqui con una tisana al rosmarino, alla malva oppure anche solo con acqua fredda.
È bene anche alleviare il dolore. Nel parli col Suo medico curante.

Il preparato che Lei dice, «Orthomed», non lo conosco. Siccome al momento assume solo cibi liquidi è importante che contengano abbastanza proteine e calorie.
Vi sono bevande speciali ricche di calorie e di proteine, per esempio delle marche Fresubin o Ressource. Anche in questo caso il Suo medico curante può prescriverle una consulenza alimentare. Se gli integratori vengono prescritti dalla dietista o dal medico, di solito le casse malati li rimborsano.

Può arricchire i Suoi cibi con panna, quark alla panna o ad esempio Maltodextrin (prodotto a base di zuccheri solubili). Nell’opuscolo
«Difficoltà di alimentazione e cancro» si trovano ottimi suggerimenti e informazioni.

Spero di averla aiutata con queste indicazioni e Le auguro di superare presto questi effetti collaterali.

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Cancro del polmone

Messaggioda admin » lun 13 ago 2018 14:17

Domanda di Lisaaa
Il 19 giugno 2018 sono stata operata al polmone; mi sono stati asportati un lobo in alto a sinistra e sette ghiandole, una era positiva, i miei valori Ca ora sono a 4.26 dunque niente cancro, tuttavia mi vogliono fare una chemioterapia coadiuvante (cisplatino-vinorelbina 4 cicli): è veramente necessaria?

Risposta di Rita Lang, consulenza specialistica Linea cancro

Salve Lisaaa
In giugno Lei ha dovuto sottoporsi ad un'operazione al polmone. Le è stato asportato il lobo di un polmone e sette ghiandole. Si tratta di un'operazione denominata lobectomia con linfoadenectomia. Lo scopo di un’operazione del genere è di asportare interamente il tumore con un margine di sicurezza, risparmiando però più tessuto polmonare possibile. Si parla di «resezione R0». Trova ulteriori informazioni in merito nell'opuscolo
Cancro del polmone della Lega svizzera contro il cancro.

Le indicazioni sulle ulteriori terapie dipendono dai risultati dell'analisi di laboratorio effettuate con il microscopio sul tessuto prelevato. Le analisi permettono di stabilire lo stadio di avanzamento della malattia.

Lei scrive che uno dei risultati era positivo. Ciò significherebbe che nel tessuto di un linfonodo sono state trovate cellule tumorali. Per quanto possibile valutare a distanza e con i pochi dati da Lei comunicati, questo potrebbe essere il motivo della prescrizione di una chemioterapia coadiuvante. Coadiuvante significa terapia aggiuntiva che dopo l'operazione dovrebbe distruggere eventuali cellule tumorali ancora presenti.

Le consiglio di porre la domanda all'oncologo. È Suo diritto farsi spiegare in modo comprensibile tutte le fasi del trattamento e infine prendere una decisione essendo ben informata. Durante il colloquio si possono spiegare e valutare i vantaggi e gli svantaggi delle diverse fasi della terapia.

Le faccio tanti auguri per le decisioni che deve prendere e per la Sua guarigione.
Cordiali saluti

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Cervello annebbiato

Messaggioda admin » lun 13 ago 2018 14:27

Domanda di Lindy

Salve
Due anni fa ho ricevuto la diagnosi di cancro del seno. La chemioterapia neoadiuvante è durata circa 5 mesi. Nel gennaio 2017 è stata l'ultima. Poi ho avuto l'operazione conservativa e la radioterapia. Nel novembre 2017 la seconda operazione (svuotamento e ricostruzione). Purtroppo la ricostruzione non ha avuto un bel risultato. Ho ancora diversi disturbi. La mia forma fisica non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella che avevo prima della chemioterapia. La mia capacità di concentrazione è molto diminuita e sicuramente anche il mio QI... Ho problemi di peso (sono ingrassata di 10kg, ma solo dopo la fine della chemio). Ho fatto controllare la tiroide e il livello ormonale: tutto normale. La mia domanda è: ci sarà un miglioramento delle funzioni cerebrali? Anche le ciglia e le sopracciglia sono sparite quasi del tutto, non si vedono più. Ho ancora la faccia di una che ha il cancro (dopo 1 anno e mezzo!). Devo mettermi l'animo in pace, oppure ci sono delle speranze?

Risposta di Fabiola In-Albon, consulenza specialistica linea cancro

Salve Lindy

Lei ha avuto dei trattamenti contro il cancro e soffre ancora degli effetti collaterali delle terapie.
Tra le altre cose, La preoccupa la limitazione delle prestazioni cerebrali e le ciglia e sopracciglia quasi assenti.

Molte persone dopo una chemioterapia soffrono per diverso tempo di difficoltà di concentrazione e funzionalità cerebrale limitata. Ma di sicuro il Suo QI non ha sofferto della terapia. Oggi c'è un'espressione specifica per il rendimento cerebrale limitato: si parla di «cervello annebbiato» o, in inglese, di «chemobrain».
È la denominazione data ai problemi di concentrazione e di apprendimento durante e dopo una chemioterapia.
Ogni persona vive questa fase in modo diverso. Perciò si considerano diversi sintomi come:
• vuoti di memoria
• disattenzione e frequente distrazione
• problemi di apprendimento
• difficoltà di reperire una parola o di pronunciarla

Purtroppo non vi è ancora una terapia mirata.
Parli di questo problema con amici e familiari. È bene che sappiano e capiscano come Lei si sente. Questo facilita la comprensione e possono aiutarla.
La scuola superiore di scienze applicate di Zurigo ha pubblicato un documento informativo con diverse idee per le persone interessate.
Il titolo è:

Ein Nebelhirn nach der Krebstherapie -Wenn der Kopf nicht mehr funktioniert wie zuvor.

Può ordinare questo opuscolo al seguente indirizzo:

Zürcher Hochschule für Angewandte Wissenschaften
Departement Gesundheit, Institut Pflege
Technikumstrasse 71
8401 Winterthur
Tel. 058 934 63 20

Per quanto riguarda le sopracciglia e le ciglia è difficile dire quando ricresceranno. Ci vuole un po' più di tempo affinché i peli del corpo ricrescano, ma effettivamente un anno e mezzo è un periodo lungo. Conosce l'opuscolo della Lega contro il cancro
«La terapia antitumorale ha cambiato il mio aspetto»?
Contiene utili suggerimenti per la cura e il trucco.
Cordiali saluti

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Sensazione di tensione e dolori dopo la radioterapia

Messaggioda admin » mer 5 set 2018 11:06

Domanda di Wendi56
Da quando ho terminato la radioterapia, che è durata un mese, avverto una sensazione di tensione e dolori a livello del seno. In particolare i capezzoli sono molto irritati. Mi sono stati raccomandati degli impacchi di ricotta, ma dopo una prima fase di sollievo ho l’impressione che soprattutto i capezzoli siano molto irritati. Anche le lozioni a base di urea che mi sono state consegnate dall’oncologo mi irritano la pelle, provocando l’insorgere di brufoli. Mi potreste raccomandare un’alternativa?

Risposta di Lilian Rey, consulente specializzata Linea cancro
Buongiorno

Dopo avere concluso la radioterapia del seno, Lei soffre di sensazioni di tensione e di dolori alla pelle, soprattutto all’altezza dei capezzoli. Le sono stati raccomandati degli impacchi di ricotta e delle lozioni a base di urea, senza che ciò Le abbia tuttavia creato sollievo. Per questo motivo ora sta cercando un’alternativa.

La ricotta può raffreddare provvisoriamente il seno con un effetto gradevole, calmando i disturbi. Tuttavia, quando viene applicato un impacco, il capezzolo dovrebbe sempre rimanere scoperto. L’urea ha la proprietà di legare l’acqua. Pertanto è un componente di molte creme e lozioni che hanno lo scopo di inumidire la pelle in modo duraturo. Tuttavia, se la pelle non è del tutto intatta e presenta anche soltanto delle piccolissime lacerazioni, l’urea può anche provocare bruciore. Esistono comunque altre creme e lozioni – per esempio a base di dexpantenolo – che aiutano la pelle a rigenerarsi e che Lei probabilmente tollererà meglio. A tale proposito dovrà soltanto prestare attenzione al fatto che non si tratta di pomate grasse, bensì di creme idratanti.

Potrà proteggere i capezzoli da dolori dovuti alla pressione esercitata dal reggiseno o da un pullover per esempio inserendo una coppetta assorbilatte oppure un accessorio simile.

Di regola i reparti radio-oncologici hanno degli standard per la cura della pelle e – sebbene la Sua terapia sia già conclusa – Le potranno raccomandare un altro prodotto per la cura della cute trattata mediante la radioterapia. Inoltre, ha anche la possibilità di chiedere consiglio in farmacia. L’importante è che utilizzi un prodotto che possibilmente non contenga nessuna sostanza profumata, né colorante o conservante che potrebbe irritare ulteriormente la pelle.

Le auguro ogni bene e La saluto cordialmente.


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