2025 – Il cancro dell’intestino e la sua diagnosi precoce 


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2025 – Il cancro dell’intestino e la sua diagnosi precoce 

Messaggioda admin » lun 17 feb 2025 12:18

Avete domande sul cancro dell’intestino e la sua diagnosi precoce?  

Da meta febbraio entro l’inizio di aprile 2025 tre esperti risponderanno per iscritto alle Sue domande sul Forumcancro.
   
  • Julia Schwarz, spécialista nell’accertamento diagnostico precoce presso della Lega svizzera contro il cancro.
  • Dr. med. Martin Wilhelmi, specialista in gastroenterologia. Lavora nel suo studio a Zurigo.
  • PD Dr. med. Kaspar Truninger, specialista in gastroenterologia, consulente medico, Clinica di Gastroenterologia, Ospedale Universitario di Zurigo   
Trovate maggiori informazioni e il link per il formulario sulla Pagina iniziale del forum.   

Cordiali saluti, 

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Re: Microbioma

Messaggioda admin » gio 13 mar 2025 17:12

Domanda di Sonnenblume
Salve,
a diverse persone della mia famiglia è stato diagnosticato un cancro (padre con cancro colorettale, zio con cancro della prostata e cugine con cancro del seno). Il tema del cancro mi interessa, in particolare il cancro colorettale, poiché a mio padre è stato diagnosticato all'età di 58 anni. Ultimamente si sente parlare molto di microbioma. Può spiegarmi cos'è il microbioma e se può prevenire il cancro colorettale? Il mio rischio è elevato, visto che mio padre ha il cancro colorettale?
Grazie mille della Sua risposta

Risposta del PD Dr. Med. Kaspar Truninger
Salve Sonnenblume
con «microbioma umano» s’intendono tutti i microrganismi che vivono nel nostro corpo, ovvero batteri, virus, funghi, parassiti, ecc. Numerosi studi hanno dimostrato che esiste una stretta connessione tra il microbioma e il cancro colorettale, ma non è ancora stato possibile identificare singoli microrganismi specifici come causa di questo tipo di tumore. È anche possibile che non siano determinanti singoli microrganismi, ma la loro interazione con il nostro stile di vita (alimentazione, sport, fumo, ecc.).
Con yogurt, probiotici ecc. si può modulare il microbioma solo in modo non mirato e quindi con questi interventi non si può prevenire il cancro colorettale.
Poiché a Suo padre è stato diagnosticato un cancro colorettale in età piuttosto giovane, Lei ha un rischio maggiore di sviluppare questo tipo di tumore. L'unica prevenzione efficace in questa situazione è sottoporsi alla colonscopia a intervalli regolari di tempo.
La frequenza con cui sottoporsi a questo esame dipende dal sottotipo di cancro colorettale che aveva Suo padre e dalla presenza o meno di polipi nel Suo intestino.

Le consiglio di consultare il Suo medico di famiglia per fare il punto della situazione.

Cordiali saluti
K. Truninger

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Raccomandazioni sull’intervallo fino alla successiva colonscopia (endoscopia intestinale)

Messaggioda admin » lun 17 mar 2025 12:58

Domanda di Frühlingserwachen
Ho 54 anni e ho fatto la mia prima colonscopia tre anni fa nell’ambito di un programma di screening cantonale. Sono stati trovati e rimossi tre polipi. Dovrei fare la prossima colonscopia 10 anni dopo la prima, all’età di 61 anni.
Però, negli ultimi tre anni, a mia madre e a un cugino da parte di padre è stato diagnosticato un cancro colorettale. Cosa significa questo per il mio rischio personale? Ha senso fare una colonscopia già prima della decorrenza dei 10 anni?

Risposta di Julia Schwarz, specialista in accertamento diagnostico precoce e del Dr. med. Martin Wilhelmi, specialista in gastroenterologia ed epatologia
Grazie mille della Sua domanda.
Lei ha effettuato una colonscopia tre anni fa nell’ambito di un programma di screening. Di norma, questo esame viene ripetuto dopo 10 anni se i risultati non sono rilevanti. A titolo di confronto: si raccomanda la ripetizione del test del sangue occulto nelle feci (FIT) dopo soli due anni.
Nel corso della colonscopia le sono stati rimossi tre polipi. Se i polipi sono piccoli e a basso rischio, di solito è sufficiente ripetere la colonscopia dieci anni dopo, come previsto. Tuttavia, se i polipi trovati sono di notevoli dimensioni o se sono classificati come potenzialmente ad alto rischio, si raccomanda di svolgere l’esame successivo prima di 10 anni. Questo vale anche per i pazienti cui sono stati trovati molti polipi, cioè un numero ≥ 5.
Siccome nella Sua famiglia si sono verificati due casi di cancro, Lei si chiede giustamente se questo possa influire sul Suo rischio personale di cancro. In linea di principio, una storia familiare di cancro colorettale può aumentare il rischio. È particolarmente importante il grado di parentela dei familiari malati e l’età in cui si sono ammalati.
Poiché si sono ammalati Sua madre (parente di primo grado) e un Suo cugino, le raccomandiamo di sottoporsi a una colonscopia ogni 5 anni, indipendentemente dal numero di polipi riscontrati. Dunque se l’ultima colonscopia è stata eseguita a 51 anni, le consigliamo di sottoporsi al controllo successivo a 56 anni.

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Cancro dell’intestino con metastasi: quali rischi comporta una riduzione della dose di chemioterapia?

Messaggioda admin » ven 21 mar 2025 15:40

Domanda di Daisy
Mi è stato diagnosticato un tumore all'intestino (all'età di 37 anni) nel maggio 24. Due mesi dopo la chemioterapia, durante la prima visita di controllo, sono state trovate metastasi in entrambe le ovaie. Anche queste sono state rimosse a dicembre. Durante l'operazione sono state trovate cellule tumorali anche nel peritoneo durante il lavaggio (citologia?). Ora sto seguendo un ciclo intensivo di 6 mesi di chemioterapia. Poiché ho avuto enormi effetti collaterali dopo la prima seduta, la dose è stata notevolmente ridotta e l'oxaliplatino è stato omesso.
In che misura questo riduce le possibilità di guarigione?
Al termine della terapia è prevista una HIPEC.

Risposta del PD Dr Kaspar Truninger
Ciao Daisy
Grazie per averci raccontato la sua impressionante storia clinica.
È difficile prevedere in che misura la riduzione della dose e l'omissione dell'oxaliplatino modificheranno la risposta del tumore; questo può essere dimostrato solo dal decorso della malattia, ad esempio attraverso la tomografia computerizzata. Negli ultimi anni sono stati approvati diversi nuovi farmaci per il trattamento del tumore del colon-retto, per cui spesso sono disponibili alternative se una terapia non ha l’effetto sperato o non può essere eseguita come previsto. Purtroppo non posso darle una risposta più precisa, perché la sua domanda riguarda il trattamento del tumore all'intestino e questo è principalmente di competenza degli oncologi.
Le auguro ogni bene!
Cordiali saluti

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Solo l’operazione come terapia per il cancro dell’intestino? Devo chiedere un secondo parere?

Messaggioda admin » ven 21 mar 2025 15:49

Domanda di Anja H.:
Tre anni fa mi è stato diagnosticato un cancro dell’intestino, scoperto per caso durante una colonscopia. Fortunatamente era operabile ed è stato asportato. Ho 71 anni e mi sento ancora molto vitale e fisicamente in forma. Oltre ai controlli regolari non mi sono state proposte altre terapie. Sono un po’ insicura sul fatto che l’operazione abbia tolto proprio tutto e che il cancro non torni più. Una mia amica, che ha avuto anche lei un cancro dell’intestino, ha ricevuto una chemioterapia dopo l’operazione. Cosa ne pensa lei dal punto di vista medico? Potrebbe essere opportuno un secondo parere? Sono stata trattata all’Ospedale Lindenhof di Berna.

Risposta del PD Dr. med. Truninger
Buongiorno Anja,
capisco la Sua insicurezza, poiché diversamente dalla Sua amica Lei non ha ricevuto una chemioterapia dopo l’operazione. L’indicazione di una chemioterapia dipende dallo stadio del tumore. Lo stadio viene definito tramite l’esame al microscopio del tumore asportato durante l’operazione in aggiunta a una tomografia computerizzata. Se lo stadio del tumore è precoce non viene raccomandata una chemioterapia aggiuntiva, che invece è utile negli stadi più avanzati.
Poiché il Suo cancro dell’intestino è stato scoperto per caso, immagino che Lei non abbia mai avuto disturbi e che il tumore sia stato individuato durante una colonscopia di screening. Quest’ultima è raccomandata proprio per scoprire un cancro intestinale in uno stadio precoce, quando non provoca ancora sintomi.
Da anni è obbligatorio un cosiddetto «tumor board» per i pazienti con un tumore appena scoperto, ossia la terapia deve essere discussa e stabilita congiuntamente da un team di diversi specialisti. Sicuramente questo è successo anche nel Suo caso, e il «tumor board» è giunto alla conclusione che a Lei non serve una chemioterapia aggiuntiva.
La situazione nel suo complesso indica che il Suo tumore dell’intestino è stato scoperto in uno stadio precoce e non richiede ulteriori trattamenti. Pertanto, non Le raccomando nemmeno di chiedere un secondo parere.

Cordiali saluti
K. Truninger

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Ho paura della preparazione alla coloscopia

Messaggioda admin » ven 28 mar 2025 11:47

Domanda anonima
Si dice che la parte più difficile della colonscopia sia la preparazione all’esame. Può dirmi nello specifico in cosa consiste questa preparazione?

Risposta del PD Dr. med. Kaspar Truninger
Salve
Una pulizia ottimale dell’intestino è un aspetto estremamente importante per la qualità di una colonscopia, in quanto è l’unico modo per poter vedere bene e rimuovere piccole escrescenze (polipi).
Esistono diverse opzioni per la pulizia del colon. È importante bere la prima parte della soluzione di risciacquo il giorno prima dell’esame e la seconda parte il giorno della colonscopia (quindi non berla tutta il giorno prima). L’assunzione della soluzione di risciacquo deve essere completata 3-4 ore prima dell’inizio dell’esame. Esistono diversi modi per preparare la soluzione di risciacquo; chieda al Suo medico di famiglia quale preferisce. Ci sono soluzioni di cui bisogna bere 2 x 1 litro, altre 2 x 0,5 litri. Esistono poi prodotti con quantità minori, ma il risultato, cioè la pulizia, è di solito peggiore. Inevitabilmente, tutte queste soluzioni non hanno un buon sapore, ma le si può in qualche modo rendere meno sgradevoli (bevendole molto fredde, aggiungendo un po’ di sciroppo o di succo di limone). È importante bere ½ - 1 litro d’acqua oltre alla soluzione di risciacquo.
È inoltre importante non mangiare pomacee (mele, pere, albicocche, pesche, ciliegie, susine, nespole e kiwi) negli ultimi 3-4 giorni prima dell’esame.
La colonscopia ideale richiede la Sua collaborazione nella preparazione e un esame approfondito da parte nostra.
Cordiali saluti
K. Truninger

Informazione aggiuntiva, Carla Stäubli Consulente InfoCancro
Prima della colonscopia riceverà dall’ambulatorio gastroenterologico istruzioni precise su come procedere. Desideriamo sottolineare che le raccomandazioni per la preparazione e l’alimentazione possono variare a seconda della soluzione da bere, dello studio gastroenterologico o del medico.


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