2015 - cancro dell'intestino


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2015 - cancro dell'intestino

Messaggioda admin » mar 3 mar 2015 15:01

Il Prof. dott. med. Urs Marbet risponde alle vostre domande:

Le presenti risposte sono una presa di posizione di carattere generale. Non si può infatti sostituire la consulenza personale con il parere di uno specialista qualificato in medicina. Se in un articolo vengono citati determinati medici, impianti terapeutici o prodotti, ciò non avviene a titolo di pubblicità o di raccomandazione, ma va inteso semplicemente come accenno ad altre fonti informative.

Alcune domande e risposte sono state tradotte in un’altra lingua nazionale. Se dovessero sorgere domande o ambiguità, favorite rivolgervi alle consulenti specializzate della Linea cancro. Numero gratuito 0800 11 88 11 oppure e-mail helpline@krebsliga.ch



Frage von Italiano:
Professore Urs Marbet,
a seguito di una mia ricerca svolta da autodidatta posso indicare con assoluta certezza che, per ottenere la regressione di qualsiasi tipo di tumore, è necessario AUMENTARE la pO2 arteriosa, rilevabile con l'Emogasanalisi. L'aumento della pO2 indica maggiori livelli dell'Ossigeno Disciolto PARAMAGNETICO e generatore di energia elettrochimica nel sangue. L'incremento stabile dei livelli dell'O2 Paramagnetico nel sangue attiva l'automatismo che produce la RIGENERAZIONE CELLULARE, determinando la completa remissione del cancro. La pO2 arteriosa aumenta soprattutto con queste terapie: (1) Attività Fisica Aerobica costante (2) Ossigenoterapia Iperbarica (3) Ventilazione a Pressione Positiva d'Aria con macchina C-Pap. Professore Marbet, una sua verifica di quanto da me scritto è importante, è sufficiente controllare la pO2 arteriosa ai Pazienti affetti dal cancro, tutte queste Persone hanno la pO2 arteriosa molto inferiore alla norma.
Cordiali Saluti P. F.

Risposta del Prof. Marbet:
Egregio signor Italiano
Si riferisce all’ossigenoterapia nella cura dei tumori, una tesi interessante che da tempo torna periodicamente a essere discussa. Purtroppo l’efficacia di tale terapia non ha ancora potuto essere dimostrata scientificamente con sufficiente chiarezza. Secondo me l’ossigenoterapia non può pertanto essere proposta come terapia contro i tumori sennonché nell’ambito di studi clinici.



Domanda di Denis:
Quali nuovi medicamenti sono disponibili per l'immunoterapia del cancro intestinale, a livello nazionale e internazionale, e quali sono ancora in corso di sperimentazione clinica?

Risposta del Prof. Marbet:
Non sono sicuro di aver capito cosa intende con immunoterapia. Forse è interessato ai benefici dell'immunostimolazione. Purtroppo, diversamente dalle leucemie e dai tumori cutanei, per ora non sono a conoscenza di dati su un trattamento efficace del cancro intestinale con una pura immunostimolazione.
In Svizzera ci atteniamo alle linee guida internazionali per il trattamento dei carcinomi del colon-retto. Nella fase avanzata del cancro intestinale vengono impiegati anticorpi che ostacolano la crescita cellulare o la formazione di vasi sanguigni nel tumore. Gli anticorpi monoclonali più utilizzati nei carcinomi colorettali metastatici si chiamano:
- cetuximab (Erbitux®),
- bevacizumab (Avastin®) e
- panitumumab (Vectibix®).

Al momento non mi risulta che ci siano studi clinici su tumori gastrointestinali che stanno reclutando pazienti.



Domanda di Louisevano:
Nel 2009 mi è stata fatta una colonscopia. In quell'occasione mi è stato asportato un polipo che si è rivelato benigno. Presto dovrei ripetere lo stesso esame. Mi piacerebbe sapere quanto tempo impiega un polipo per degenerare in un tumore maligno. Grazie.

Risposta del Prof. Marbet:
Gentile Louisevano,
Tra i vari polipi intestinali, gli adenomi sono quelli che possono diventare maligni. Molti di questi adenomi, soprattutto se sono piccoli, non lo diventano mai. Si assume che nella maggior parte dei casi occorrano 10 anni prima che un adenoma degeneri in cancro. Purtroppo però esistono tipi di adenoma, in particolare quelli piani localizzati soprattutto nella parte destra dell'intestino, che possono degenerare in tempi molto più rapidi. Oggi sappiamo che questi polipi, specialmente se si manifestano in diverse localizzazioni, possono trasformarsi in cancro già in pochi anni. Riteniamo che all’origine del loro comportamento aggressivo ci sia un disturbo dell'autocontrollo genetico.

Nei pazienti in cui sono individuati e asportati polipi si aggiunge un altro problema. Queste persone sono affette più della media da altri piccoli polipi, che in parte non possono essere visti durante la colonscopia. Pertanto in questi casi è consigliato un controllo dopo 5 anni, o magari già dopo 3 anni. Le raccomandazioni differenti dipendono dalla valutazione del rischio individuale. Se una persona ha polipi molto grandi o numerosi, o se al microscopio si osserva che i suoi polipi appartengono al gruppo di quelli un po' più pericolosi, è meglio eseguire controlli a scadenze più ravvicinate rispetto al caso in cui si trovano solo uno o due piccoli polipi. La
Società svizzera di gastroenterologia (solamente in francese e tedesco) ha emesso raccomandazioni specialistiche sulla procedura di controllo dopo l'asportazione di polipi, che i medici possono consultare su Internet.


Domanda di ELO:
Purtroppo mio cognato è malato di cancro intestinale. Le pastiglie che deve prendere gli provocano bruciore delle mani e dei piedi. Cosa può fare?

Risposta del Prof. Marbet:
Buongiorno ELO,
Suo cognato soffre presumibilmente di un effetto collaterale frequente della chemioterapia, la sindrome mano-piede (SMP), chiamata anche eritrodisestesia palmo-plantare.
Il trattamento della SMP comprende le seguenti misure:
- riduzione della dose o sospensione temporanea della chemioterapia che causa il disturbo, in accordo con l'oncologo curante;
- assunzione per breve tempo di piridossina (vitamina B6) in base alla prescrizione medica (il beneficio non è accertato);
- trattamento topico, basato su pomata idratante e corticosteroidi potenti.
Inoltre sono d'aiuto:
- bagni con acqua fresca senza pulizia intensiva della pelle.

Accorgimenti che Suo cognato può adottare di sua iniziativa:
- evitare scarpe e indumenti stretti, calzini o guanti che stringono;
- non indossare indumenti di stoffa ruvida;
- evitare possibilmente gli anelli;
- indossare guanti e calzini di cotone o scarpe imbottite per prevenire ferimenti;
- non sollevare né trasportare oggetti pesanti;
- evitare il contatto con detersivi e detergenti; se non è possibile, indossare guanti di gomma;
- evitare il contatto con acqua molto calda e vapore o l'esposizione prolungata al sole;
- non aprire a mani nude i tappi dei recipienti;
- sedersi e coricarsi su superfici imbottite;
- quando possibile, tenere le gambe sollevate;
- evitare di sudare eccessivamente o di fare lunghe camminate;
- rinunciare ad attività che comportano un'eccessiva sollecitazione meccanica delle mani;
- non sfregare energicamente la pelle;
- non strofinarsi con l'asciugamano, ma asciugarsi tamponando o all'aria;
- non utilizzare prodotti per la cura della pelle contenenti oli essenziali o profumi;
- le mani e i piedi andrebbero mantenuti idratati con una pomata a base di vaselina o una lozione alla lanolina.



Domanda di Rolf:
Da 33 anni fumo circa 10 sigarette al giorno. So bene che fa male ai polmoni. Ma aumenta anche il rischio di ammalarsi di cancro intestinale? Per fortuna nessuno nella mia famiglia ha mai avuto il cancro. Ho 49 anni e sto riflettendo sull'opportunità di sottopormi a una colonscopia. Grazie della risposta!

Risposta del Prof. Marbet:
Il fumo è un chiaro fattore di rischio anche del cancro intestinale. In generale, il rischio di ammalarsi di cancro dell'intestino può essere ridotto adottando uno stile di vita sano, che ovviamente comprende la rinuncia al fumo. Il tabagismo è il fattore modificabile che ha il maggior influsso sul rischio personale di cancro intestinale. Le consulenti specializzate della Linea stop tabacco 0848 000 181 sapranno aiutarla con competenza e sensibilità a smettere di fumare.
Il rischio di ammalarsi di cancro intestinale aumenta generalmente dopo i 50 anni d'età. Quindi è opportuno che discuta con il Suo medico delle possibilità di diagnosi precoce o che, compiuti i 50 anni, fissi un appuntamento da un gastroenterologo per una colonscopia.
Questo metodo diagnostico consente di individuare con elevata sicurezza anche polipi intestinali (tumori benigni della mucosa) di piccole dimensioni. Non solo, durante la colonscopia è possibile rimuovere i polipi, eliminando alla radice il rischio che diventino maligni. L'esame di solito è indolore e, se il paziente lo desidera, può essere eseguito sotto sedazione. Per la maggior parte dei pazienti, l'unica parte sgradevole della procedura è il dover prendere il lassativo il giorno prima.
Le consulenti specializzate della Linea cancro 0800 11 88 11 sono pronte a spiegarle nel dettaglio lo svolgimento dell'esame e a informarla su altre misure preventive. Anche nel sito web della Lega svizzera contro il cancro trova informazioni sul tema della
diagnosi precoce del cancro intestinale .
L'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie copre i costi degli esami di diagnosi precoce del cancro intestinale nelle persone dai 50 ai 69 anni di età. Più precisamente, vengono rimborsati un test per il sangue occulto nelle feci ogni due anni, oppure una colonscopia ogni dieci anni. Questi esami non sono esenti dalla franchigia.

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