2011 - Malattia tumorale e alimentazione


Pannello di Controllo Moderatore
admin
Site Admin
Messaggi: 494
Iscritto il: ven 28 apr 2006 6:19
Località: Berna
Contatta:

2011 - Malattia tumorale e alimentazione

Messaggioda admin » mer 12 gen 2011 16:29

Tommaso Cimeli, dietista diplomato SSS, Zurigo, risponde alle vostre domande:

Le presenti risposte sono una presa di posizione di carattere generale. Non si può infatti sostituire la consulenza personale con il parere di uno specialista qualificato in medicina. Se in un articolo vengono citati determinati medici, impianti terapeutici o prodotti, ciò non avviene a titolo di pubblicità o di raccomandazione, ma va inteso semplicemente come accenno ad altre fonti informative.

Alcune domande e risposte sono state tradotte in un’altra lingua nazionale. Se dovessero sorgere domande o ambiguità, favorite rivolgervi alle consulenti specializzate della Linea cancro. Numero gratuito 0800 11 88 11 oppure e-mail helpline@krebsliga.ch



Domanda di Silvana1:
Nella nostra famiglia è stato riscontrato un rischio accentuato di cancro dell’intestino. Il nonno, la mamma e sua sorella hanno già avuto questa forma di cancro. Attualmente sono considerati guariti. Ci è stato raccomandato di effettuare regolarmente un controllo contro il cancro dell’intestino a partire dai 40 anni. La mia domanda: quale genere di alimentazione è considerata efficace per prevenire il cancro dell’intestino? Seguo una dieta molto equilibrata con frutta, verdura e insalata. Per quel che riguarda la carne, mangio praticamente soltanto pollo, solo raramente manzo o maiale. Ci sono determinati alimenti con un effetto positivo? Poiché anche nella famiglia di mio marito c’è un rischio accentuato di ammalarsi di cancro, desidero che i miei figli si alimentino nel miglior modo possibile. Che cosa si dovrebbe evitare assolutamente? La ringrazio molto per la sua risposta.

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno Silvana,
Sono felice di leggere che i suoi parenti stiano di nuovo bene.
Fa bene a seguire le raccomandazioni del medico e a sottoporsi regolarmente a partire dai 40 anni a una coloscopia per la diagnosi precoce. Nell’opuscolo
No al cancro intestinale? della Lega svizzera contro il cancro troverà maggiori informazioni relative alla prevenzione del cancro dell’intestino.

Già ora si alimenta in modo esemplare, ma desidera sapere se possa fare ancora di più per ridurre il suo rischio personale di ammalarsi di cancro dell’intestino.

Secondo le analisi e gli studi effettuati negli scorsi anni, soprattutto frutta, verdura e fibre alimentari dovrebbero avere un effetto positivo sulla nostra salute. Le componenti di questi alimenti possono rafforzare e sostenere il nostro organismo in modo molteplice. Queste sostanze vegetali cosiddette bioattive o secondarie hanno un effetto preventivo e dovrebbero essere abbondantemente integrate in un’alimentazione sana.
In particolare cavoli, broccoli, cavolfiori e aglio, cipolle, erba cipollina contengono una concentrazione particolarmente elevata di principi attivi vegetali con effetto preventivo sul cancro. Tra le spezie curcuma e curry sono i leader assoluti tra le sostanze protettive. A queste si aggiungono le fibre alimentari provenienti dai prodotti a base di cereali integrali che influiscono positivamente sulla flora intestinale.

Nell’opuscolo
Un’alimentazione equilibrata rafforza la salute troverà delle raccomandazioni per un’alimentazione sana.

Un maggior effetto protettivo viene attribuito soprattutto a una combinazione molto svariata delle sostanze alimentari piuttosto che a singoli alimenti.

Può, inoltre, cercare di evitare quegli alimenti che sono considerati cancerogeni.
Consumare più volte al giorno carne rossa e insaccati provenienti da allevamenti intensivi, alcool (in particolar modo alcool forti), cibi guasti e carbonizzati aumenta il rischio di ammalarsi di cancro.

Durante la produzione, l’immagazzinamento e la lavorazione di alimenti possono generarsi delle sostanze cancerogene:

idrocarburi aromatici policiclici in cibi affumicati oppure bruciati

acetaldeide in bevande alcoliche

aflatossina soprattutto in arachidi e diversi chicchi di cereali

acrilamide, amine eterocicliche in cibi bruciati o cotti al forno contenenti carboidrati

Rosolando a fiamma forte oppure preparando la carne alla griglia si formano grandi quantitativi di sostanze cancerogene. Inoltre, sembra che la carne rossa di animali da ingrasso (carne di manzo, maiale e pecora) aumenti il rischio per diverse forme di cancro. La carne di vitello è un po’ più chiara. Nessun pericolo di cancro, invece, dalla carne bianca di pollame.

Già piccole quantità di alcool fanno aumentare il rischio di ammalarsi di cancro. Nel fegato l’alcool viene trasformato in acetaldeide e questo prodotto di decomposizione sembra avere una forte azione cancerogena. Bere ogni tanto un bicchiere di vino con un buon pasto non rappresenta naturalmente nessun problema.

Negli alimenti si trovano diversi microorganismi, per esempio batteri, lieviti e funghi. In condizioni favorevoli possono moltiplicarsi e il cibo si deteriora. I funghi possono generare dei prodotti metabolici, le cosiddette micotossine. Una di queste è l’aflatossina, che fa aumentare il rischio di cancro del fegato.

Con l’imbrunimento degli alimenti riscaldandoli a più di 100 gradi – cioè arrostendo, cuocendo al forno, friggendo oppure grigliando – i carboidrati interagiscono con le proteine. A seconda del gruppo di alimenti, da questa reazione si possono generare diverse sostanze cancerogene (per esempio acrilamide, amine eterocicliche). Il loro consumo ripetuto può fare aumentare il rischio di cancro dello stomaco e dell’intestino.

È provato che, oltre a un’alimentazione adeguata, evitare il sovrappeso e fare giornalmente sufficiente attività fisica (almeno 30 minuti) permettono di diminuire il rischio di ammalarsi di cancro dell’intestino.

Spero che queste informazioni non la spaventino. Non voglio rovinarle il piacere di mangiare. La scelta degli alimenti non deve dettata dall’incubo del cancro. Determinante è lo stile di vita, non il singolo peccato di gola.
Auguri.



Domanda di macciato:
Buon giorno,
mia madre ha un tumore al pancreas. Non è più possibile sottoporla alla chemioterapia. Da settimane ormai non mangia praticamente più niente. Sta sempre peggio. L’ospedale ci ha dato ora Ensure Plus, una bevanda proteica. Ma non mi sembra sia una soluzione a lungo termine. Questi drink sono soltanto un complemento, non è vero? Non esiste nessun altra soluzione?

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno macciato,
I pazienti con un tumore del pancreas, soprattutto quando sono in stadio avanzato, purtroppo soffrono spesso di forti nausee, inappetenza e a volte anche diarrea (disturbi digestivi). Una persona che sta costantemente male, non ha voglia di mangiare niente oppure riesce a mangiare pochissimo.
Ma essere obbligato a vedere come sua madre continui a dimagrire e a deperire, è senz’altro molto difficile per lei.

Per potere rallentare un po’ il processo di dimagrimento, l’ospedale le ha dato una bevanda ipercalorica altamente proteica. Questi drink possono essere presi come complementi alimentari o in sostituzione dell’alimentazione e apportano a sua madre molte sostanze nutritive necessarie senza aggravare inutilmente il suo organismo con fibre alimentari.

Ci sono dei farmaci che permettono di alleviare la nausea o coadiuvare il processo digestivo (enzimi digestivi) che aiutano così a stimolare un po’ l’appetito o la voglia di mangiare. Si assicuri che sua madre assuma, se possibile, questi farmaci a intervalli regolari nel corso della giornata oppure prima dei pasti principali. Il medico può prescrivere questi enzimi (creon).

Faccia bere a sua madre di tanto in tanto una tisana alla menta o allo zenzero. Può installare nella camera di sua madre una lampada all’olio di menta? Queste due misure permettono di alleviare eventualmente la nausea.

Con piccole porzioni di cibo cerchi regolarmente di invogliare sua madre a mangiare e le dia quello di cui ha voglia al momento. In caso di nausea si mangiano più volentieri cibi freddi o freschi piuttosto di cibi caldi. Se cura sua madre a casa, eviti – nei limiti del possibile – che l’odore di cucina arrivi sino da lei: per chi soffre di nausea è spesso difficile sopportarlo. Eviti cibi con un forte odore. Alimenti neutri come riso, pasta, patate, polenta, semolino oppure latte sono più facili da digerire e quindi vengono mangiati più volentieri.
Nell’opuscolo della Lega svizzera contro il cancro
Difficoltà di alimentazione legate al cancro (pagg. 15) troverà ulteriori informazioni utili e preziose.
Se seguendo questi consigli non dovesse notare nessun miglioramento, le raccomando di farsi consigliare individualmente; infatti quando ci si trova di fronte al cancro del pancreas si deve affrontare spesso caso per caso il problema dell’alimentazione, e questo a causa della complessità della situazione.



Domanda della signora G di Z.:
Buon giorno signor Cimeli,
che cosa consiglia a un 71enne con cancro del polmone, metastasi alle ossa, chemioterapia e radioterapia in corso, se ha troppo poco appetito per mangiare? Sua moglie gli prepara dei buoni pranzetti, ma lui non ha voglia di mangiare. Può raccomandare certi alimenti in particolare, che stimolino l’appetito e che siano particolarmente nutrienti? A che cosa si dovrebbe fare particolarmente attenzione? Una signora mi ha pregato di chiederglielo. Grazie mille – comunicherò a questa persona la risposta.

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno signora G.,
Le conseguenze del cancro e delle sue pesanti terapie sull’organismo e sulla psiche rappresentano spesso un grave problema sul piano fisico e psichico e possono provocare inappetenza.
Lei scrive che il marito della signora, nonostante i buoni piatti preparati da sua moglie, non ha voglia di mangiare e chiede che cosa si possa fare per stimolare l’appetito e quali siano degli alimenti nutrienti.
Qui di seguito trova alcuni consigli che può comunicare alla sua conoscente:

Un aperitivo sotto forma di piccoli succhi di frutta, succhi di verdura con un condimento piccante o, in assenza di controindicazione medica, un bicchierino di vermut o di vino può stimolare l’appetito e migliorare la qualità di vita.

Conviene evitare di bere tra i pasti, perché riempiono lo stomaco e riducono, quindi, la sensazione di fame. Si consiglia di bere piuttosto durante i pasti.

Offrire delle porzioni piccole. Preparare in anticipo i piatti preferiti e tenerli pronti in piccole porzioni, per esempio nel congelatore, fare delle scorte di merende o spuntini in modo che in caso di "voglia" siano subito disponibili.

Cibi preferiti

Aggiungere eventualmente nei cibi panna intera o burro. I grassi sono fonti energetiche che trasportano i sapori e rendono più gustoso il cibo.

Offrire regolarmente pasti piccoli ma energetici. Anche se si mangia poco, si crea così un certo ritmo a cui l’organismo si abitua.

Limitare per il momento alimenti voluminosi ma poveri di energie, come insalata, frutta e verdura (cibi crudi in generale) o offrirle soltanto in piccolissime porzioni, in quanto danno rapidamente una sensazione di sazietà.

In caso di difficoltà respiratoria mentre si mangia, meglio assumere dei cibi tritati e/o passati.

Se possibile evitare che preparando i cibi gli odori di cucina giungano fino al paziente.

Ambiente tranquillo e una tavola ben apparecchiata stimolano la voglia di mangiare.

Attività fisica (anche se è possibile fare solo qualche passo) e aria fresca stimolano l’appetito.



Domanda di Tita:
Buon giorno Dottore,
A un membro della mia famiglia di 38 anni di età è stato appena diagnosticato il cancro del polmone (non fumatore) allo stadio 4. Ha anche delle metastasi al fegato, allo sterno, e ai gangli linfatici. Tra qualche giorno inizierà i trattamenti. Attualmente facciamo tutto il possibile per trovare dei consigli, in particolare sull’alimentazione durante i trattamenti. Desidererei sapere quali sono gli alimenti consigliati e quelli da evitare. La ringrazio fin da ora per il suo aiuto. Distinti saluti Tita

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno Tita,
Senza sapere quali farmaci saranno somministrati a questa persona, mi è difficile consigliare quali alimenti evitare. Si consiglia un’alimentazione sana come quella auspicata nell’opuscolo
Un’alimentazione sana rafforza la salute.
Se il trattamento provoca nausea, nell'opuscolo Difficoltà di alimentazione legate al cancro troverà utili consigli.
Se lo desidera, quando saprà il nome dei farmaci che saranno somministrati a questa persona, potrà rimettersi in contatto con me e la consiglierò nel corso di un incontro nel mio studio.

Se la persona dovesse soffrire già di inappetenza e/o di perdita d peso, potrebbero essere utili i consigli qui di seguito (troverà i dettagli nell’opuscolo sopraindicato).
In primo piano viene il piacere, non ci sono cibi non buoni o vietati.

L’alimentazione deve essere energetica (utilizzare in abbondanza burro, panna, olio d’oliva, olio di colza)

Offrire alimenti crudi come insalata e frutta soltanto in piccole porzioni, le verdure cotte, anche la frutta cotta con l’aggiunta di panna montata.

Evitare i prodotti a base di cereali integrali perché sono difficili da digerire e saziano. Quindi meglio una baguette invece del pane integrale!

Assicurare un buon apporto proteico: pesce, pollo, uova, carne, latte e latticini, …

Piccole porzioni, ma ogni giorno da cinque a sei pasti o spuntini.


Auguri. Spero che abbia successo.



Domanda di 180402:
Egregio signor Cimeli,
Secondo lei si può raccomandare di assumere regolarmente l’aminoacido l-glutationeHo letto in proposito in relazione anche all’assunzione giornaliera di 1000 mg di vitamina C lypospheric per un migliore assorbimento.
La ringrazio molto per la sua risposta M.H.

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno M.H.
Il glutatione è in commercio soprattutto come integratore alimentare ed è considerato un antiossidante o antiradicali. Il glutatione è composto da tre aminoacidi diversi, l’acido glutammico, la glicina e la cisteina e si forma soprattutto nel fegato. Sembra che il glutatione preso per bocca venga assorbito difficilmente e quindi si consiglia la somministrazione di vitamina D.
Al glutatione viene attribuita un’azione di protezione contro il cancro e viene considerato anche un cancerostatico. Inoltre, sembra che riduca gli effetti collaterali di determinate chemioterapie e migliori, quindi, la qualità di vita. I dati sono tuttavia ancora contradditori. È senz’altro possibile che la somministrazione di glutatione contemporaneamente alla chemioterapia riduca anche l’effetto di quest’ultima.
In situazione di stress aumenta chiaramente il nostro fabbisogno di glutatione. Ma ci sono delle riserve perché anche il cancro ha bisogno di glutatione per il suo metabolismo. Non sarei contrario al glutatione come misura preventiva. Ma se fossi sotto terapia eviterei di prendere questo supplemento, una volta conclusa la terapia lo prenderei a seconda della situazione.

A proposito della vitamina C:
Il fabbisogno giornaliero di vitamina C di una persona sana è di 100 mg se non fuma e di 150 mg se è un fumatore. A determinate condizioni, per esempio se non può essere garantita un’alimentazione sana ed equilibrata, può essere opportuno assumere come complemento della vitamina C in un preparato multivitaminico, che contenga anche oligoelementi e sali minerali. L’organismo non può fare riserve di vitamina C e la vitamina C in eccesso viene eliminata. Non ha nessun senso assumere dosi elevate di vitamina C.
Sinora non si dispone ancora di prove sufficienti secondo cui la vitamina C abbia un effetto protettivo o terapeutico nel caso di cancro. Troverà maggiori informazioni sulle vitamine nella documentazione del Gruppo svizzero di studio dei metodi paralleli e complementari in caso di cancro (SKAK)
Vitamine e alimentazione in caso di cancro [solamente in tedesco e in francese Vitamines et alimentation en cas de cancer

I due integratori alimentari da lei citati, l’”aminoacido l-glutatione” e “1000 mg di vitamina C lypo-spehric” sono probabilmente dei prodotti in commercio che con la loro denominazione speciale promettono una migliore commercializzazione.
Importante: nessun integratore alimentare sostituisce l’effetto di un’alimentazione equilibrata e variata che - per quel che concerne la prevenzione contro il cancro - continua ed essere la migliore garanzia.



Domanda di Angela:
Buon giorno signor Cimeli,
Ho trovato per caso questo sito. Frequento il liceo cantonale per adulti di Argovia e lavoro in una farmacia Homecare. Adesso è giunto il momento di scrivere il lavoro di maturità. Mi interessa molto l’argomento cancro. Mio nonno è morto di cancro e anche mia nonna è ammalata di cancro. Nella mia professione sono spesso in contatto con malati di cancro. Ho qualche difficoltà a trovare un argomento sul cancro. Il problema è che devo apportare un mio contributo personale. Spero che lei mi possa aiutare.
Ringraziandola sin da ora, le porgo i miei più distinti saluti, Angela

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno Angela,
il cancro è un argomento estremamente vasto, dagli aspetti più diversi. Il cancro colpisce non solo il paziente, ma anche i suoi congiunti. Solleva innumerevoli domande e comporta molti cambiamenti: a livello fisico, psichico, finanziario e sociale. Rappresenta una minaccia per la vita del paziente e può avere esito letale.
Oggi sappiamo che molte forme di cancro potrebbero essere evitate. Per questo motivo la prevenzione del cancro potrebbe essere un tema adatto al suo lavoro di maturità.

Anche l’alimentazione assume un ruolo importante nella prevenzione contro il cancro e può influire sulla terapia e sul decorso della malattia.

Sul sito Internet della
Lega svizzera contro il cancro troverà numerose informazioni, opuscoli e documenti che la potranno aiutare a trovare l’argomento. Se desidera può telefonare anche alla Linea cancro. Le collaboratrici della Linea cancro saranno liete di aiutarla nel corso di un colloquio a prendere una decisione in proposito.


Domanda di Marfink:
Sei mesi fa mio padre è stato sottoposto a radioterapia al viso ed ora si lamenta di una secrezione salivare ridotta. Con determinati alimenti è possibile stimolare la secrezione salivare? Per esempio succo d’arancia o succo di limone o gli rimane soltanto la saliva artificiale? Grazie mille per la sua risposta, Marfink

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno Marfink,
La „bocca secca“ (xerostomia) è un gravoso effetto collaterale.

Per alleviare i sintomi si interviene su due fronti: da un lato stimolando la produzione di saliva e dall’altro con misure per umidificare la bocca e l’utilizzazione di saliva artificiale.

Se le ghiandole salivali funzionano ancora parzialmente è possibile stimolare la produzione di saliva succhiando o masticando caramelle dure o molli senza zucchero, cubetti di ananas fresco, chewing-gum che preserva i denti (addolcito con Xylolit contro la carie) oppure bevendo una tisana allo zenzero. Sia la vitamina C che l’acido citrico ledono lo smalto dei denti e favoriscono la paradentosi. Come alternativa alle pastiglie effervescenti di vitamina C, colluttori a base di acido citrico e succo di limone si può ricorrere ad una lampada profumata con olio di limone. Si può venire in aiuto dei pazienti con gravi problemi di bocca secca – in particolare dopo una radioterapia – somministrando loro della pilocarpina cloridato p.o. (viene preparata in farmacia; in commercio come compresse con il nome di Salagen®) e Sulfarlem S25 compresse. Effetti collaterali possono essere aumento della sudorazione, mal di testa, pollachiuria ed eventualmente stimolazione della secrezione lacrimale.

Secondo molti pazienti l’effetto dello spray Glandosan® è di durata troppo breve. Per questo più della metà dei pazienti preferisce bere continuamente acqua. Altre misure sono risciacquare frequentemente con acqua la bocca e umidificarla con acqua, tisane (non tè nero) o soluzione salina (NaCl 0,9%), succhiare cubetti di ghiaccio, Emofluor® Spray, uno spray umidificante al fluoro, Oral Balance® e l’umidificatore dell’aria. In genere i pazienti apprezzano il gusto di Oral Balance® e lo considerano efficace. Si tratta di un sostituto salivare di nuova generazione, molto simile dal punto di vista biochemico alla saliva naturale. Oggi si sconsiglia assolutamente di ricorrere a bastoncini di glicerina al sapore di limone come sostituti salivari. Nel frattempo si è in effetti notato che inizialmente il succo di limone stimola la salivazione, ma la glicerina sottrae liquido ai tessuti per cui la combinazione di succo di limone e glicerina alla fine rende la bocca ancora più secca. Non bisogna dimenticare la cura delle labbra - ottima la pomata Bepanthen®.

Per finire potrebbe proporre a suo padre le sue bevande preferite e cibi umidi (salse, minestra in brodo) che debbano però essere masticati stimolando così la salivazione (arrosti, pasta in diverse variazioni).

Spero che suo padre possa approfittare di questi consigli.



Domanda della signora L:
Buon giorno signor Cimeli,
ho sempre in bocca un sapore amaro, che va e viene indipendentemente da quello che mangio. Sono nel mezzo di un ciclo di chemioterapia. Come fare a eliminare questo sapore amaro? Che cosa mi consiglia?

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno signora L,
Questo sapore amaro è molto spiacevole e rovina il piacere di mangiare.

La causa dei cambiamenti di gusto è dovuta a una tossicità temporanea della chemioterapia sulle papille gustative della lingua. Questo fenomeno in genere scompare rapidamente una volta conclusa la chemioterapia. Purtroppo in questa situazione non esiste una ricetta miracolo. Nell’opuscolo
Difficoltà di alimentazione legate al cancro della Lega svizzera contro il cancro troverà un capitolo „Alterazioni del gusto e dell’olfatto“ con diversi consigli. In linea di massima conviene consumare cibi dal sapore neutro con diversi contorni, cibi freddi a base di latte. Meno adatti sono in genere i cibi con un sapore forte, quindi formaggio piccante e piatti a base di pesce e di carne con salse piccanti.

Spero che il sapore amaro scompaia da solo al più tardi una volta conclusa la chemioterapia.
Auguri!



Domanda di Melissa:
Buon giorno,
frequento l’ultimo anno di liceo a Nyon, e l’argomento del mio lavoro di maturità è "La radioterapia, un'arma eterna per la lotta contro il cancro". Nelle mie ricerche mi sono occupata principalmente dell’evoluzione della radioterapia, poi, in un secondo tempo, delle nuove terapie (immunoterapia, terapia mirata, terapia ormonale, farmaci intelligenti, ecc.). Sono, però, alla ricerca di una testimonianza di una persona guarita dal cancro con un metodo "dolce" o con una "terapia parallela, che integrerei nel mio lavoro. So che alcuni pazienti rifiutano i trattamenti e si orientano piuttosto verso un'alimentazione sana, il fatto di restare "ottimisti", un modo di vita più equilibrato, ecc. Le sarei grata se potesse darmi qualche informazione in proposito. Potrebbe indicarmi l’indirizzo di una persona con cui potermi mettere in contatto?

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno Melissa,
Un’alimentazione sana e l’ottimismo non sono sufficienti per guarire dal cancro.
Ma un’alimentazione equilibrata, sana e adatta al malato e alle sue particolarità può aiutare ad accelerare la guarigione, coadiuvare il trattamento e dare un senso di benessere.
Purtroppo sono nell'impossibilità di fornirle l’indirizzo di uno dei miei pazienti perché sono legato al segreto professionale. Siccome sul forum francese ha pubblicato la stessa richiesta, spero che qualcuno le risponderà.



Domanda di Faby:
Buongiorno, gradirei sapere quale è l'alimentazione adatta in caso di tu cror corore al seno. Quale cibi evitare e quali favorire? Grazie mille

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno Faby,
Visto che non ne parla, parto dal presupposto che non abbia particolari problemi alimentari legati alla malattia e che il suo peso sia normale.

Non ci sono né cibi proibiti né una dieta specifica, consigliata in caso di cancro al seno. Tuttavia, alimentandosi in modo equilibrato e praticando dell’attività fisica commisurata alle sue momentanee condizioni di salute può influire positivamente sul decorso della malattia e prevenire una ricaduta. Le consiglio di leggere al riguardo gli opuscoli della Lega contro il cancro
Un’alimentazione equilibrata rafforza la salute e Attività fisica e cancro.
Ha la possibiltà di scaricarli dal sito della Lega svizzera contro il cancro oppure di ordinarli gratuitamente on-line in forma cartacea.
Cordiali saluti.



Domanda di Werner:
Buon giorno signor Cimeli.
Già due membri della mia famiglia si sono ammalati di cancro, e discutiamo spesso in modo controverso sul tema dell’alimentazione. Qual è la sua opinione, esiste una dieta anticancro raccomandabile?
La ringrazio di un suo consiglio e porgo cordiali saluti, Werner

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno Werner,
finora non esistono prove del fatto che determinate diete siano in grado di prevenire, curare, influenzare o impedire l’insorgenza di malattie tumorali.
Diffidi perciò delle teorie nutrizioniste che promettono la guarigione di un cancro: allo stato attuale delle conoscenze sono da considerarsi poco serie.
Sia alle persone sane che a quelle malate di cancro la Lega svizzera contro il cancro e la Società Svizzera di Nutrizione raccomandano gli opuscoli
Un’alimentazione equilibrata rafforza la salute che illustra i principi fondamentali di un’alimentazione per la prevenzione del cancro, e Difficoltà di alimentazione legate al cancro che fornisce raccomandazioni alimentari per persone colpite da una malattia tumorale.

I malati di cancro soffrono spesso di problemi alimentari, che possono avere varie cause. In linea di massima durante una malattia tumorale può essere opportuna un’alimentazione ricca di proteine e ad alto contenuto energetico. Talvolta un’utile integrazione o alternativa ai cibi solidi può essere costituita da speciali bevande nutritive al alto contenuto calorico.

Per ulteriori domande sull’alimentazione in presenza di cancro, lei o la sua famiglia potete rivolgervi alle consulenti della Linea cancro.
Numero gratuito 0800 11 88 11, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18.



Domanda di daisy:
Ho un cancro al seno e mi interessa molto sapere se tramite l’alimentazione potrei fare qualcosa per il mio benessere o addirittura contro la malattia. La mia domanda è la seguente: devo o no prendere fitoestrogeni e consumare prodotti a base di soia? In Internet trovo pareri discordanti a questo proposito. Saluti da Winterthur, Daisy

Risposta del signor Cimeli:
Salve daisy,
con un’alimentazione equilibrata e variata può senz’altro aumentare il suo benessere sia fisico che psichico e rafforzare le difese immunitarie. Una dieta specifica contro il cancro invece non esiste.

Un’alimentazione a base di cibi integrali, con molta frutta e verdura di stagione, è la più adatta a garantire all’organismo l’apporto del mix di vitamine, minerali, oligoelementi e sostanze vegetali secondarie di cui necessita, in proporzioni equilibrate.

Per sapere in che modo pianificare un’alimentazione sana può consultare l’opuscolo della Lega svizzera contro il cancro
Un’alimentazione equilibrata rafforza la salute.

L’azione antitumorale esercitata dai fitoestrogeni naturali, cioè gli ormoni vegetali presenti in alimenti come legumi, soia e derivati, rimane poco chiara, e si discute ancora per determinare se essi proteggano dai tumori. Dato che questi cibi forniscono in ogni caso molte sostanze protettive a favore di una profilassi più generale, ne consiglio un consumo regolare.
In presenza di carcinoma mammario conclamato gli esperti sconsigliano invece l’assunzione di preparati vegetali e integratori alimentari contenenti fitormoni, dato che anche i fitoestrogeni hanno attività ormonale.
Le faccio i miei migliori auguri!



Domanda di Zypern:
Ho avuto un cancro dell’ovaio per la prima volta nel 1995, per la seconda volta nel 2007 trattato con chemio (carboplatino + Taxol) e una terza volta ancora nel 2007 con sigmoidostomia, radioterapia e irradiazione interstiziale. Dato che si sono sviluppate notevoli escrescenze, porto uno stent ureterale che mi causa dolore, e per questa ragione mi sono stati prescritte due dosi da 20 mg di Targin e 4 dosi da 40 gocce di Novalgin. Inoltre si sono formati dei diverticoli. Nell’arco di 2 mesi ho subito 5 occlusioni intestinali. Di solito mi piace mangiare, ma ormai il cibo quasi mi disgusta e anche con l’alimento liquido Fresenius (200 ml) può accadere che debba dare di stomaco dopo una mezza bottiglia. Sono molto dimagrita perché ormai ho quasi paura di mangiare e ogni pasto è seguito da crampi e nausea. Al mattino prendo un cucchiaio di lattulosio e 2-3 bustine di Movicol. Ho provato con circa 6 piccoli pasti al giorno, e da una settimana prendo solo cibi liquidi (brodo, fiocchi d’avena ammorbiditi nello yogurt, purè di ……(manca)

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno Zypern,
Anche se il suo testo non è arrivato per intero (troppo lungo) credo di poter comunque rispondere alla sua domanda.
Lei si trova in una situazione molto difficile: dopo aver superato una grave malattia deve affrontare ora problemi di alimentazione. Mangiare è una cosa bella, potendone godere, ma se diventa una tortura posso facilmente capire come la paura sia la sua reazione di fronte ad ogni pasto.
Ha fatto bene ad iniziare a consumare numerosi piccoli pasti nell’arco della giornata. Tuttavia i fiocchi d’avena possono provocare flatulenza.

I portatori di stomie non hanno bisogno di diete specifiche, però è consigliabile compilare per una o due settimane un "diario alimentare" per individuare con precisione quali alimenti sono ben tollerati e quali meno.
La sua alimentazione deve innanzitutto essere tale da coprire i fabbisogni, in modo da evitare che si creino deficit. È noto che molti portatori di colostomia hanno problemi di flatulenza e anche di diarrea, nonché deficit di liquidi e di minerali. Per scegliere l’alimentazione giusta possono essere utili le seguenti brevi informazioni nutrizionali:

Cibi che provocano flatulenza:
Tutte le varietà di cavolo, cipolle, aglio, legumi, pane fresco, cereali integrali

Cibi lassativi:
Pietanze molto grasse e fritte, cibi molto arrostiti, spezie piccanti, frutta acerba

Cibi che producono odori:
Pesce, uova, carne, vari tipi di formaggio, spezie, cavolo, aglio, piselli, fagioli, consumati in gran quantità.

Cibi che prevengono la flatulenza:
Mirtilli rossi, mirtilli, cumino, finocchio al vapore

Cibi astringenti:
Cioccolata, cacao, banane, tè, biscotti secchi

Cibi che neutralizzano gli odori:
Mirtilli, mirtilli rossi, prezzemolo, insalata verde, yogurt, spinaci

Se i suoi problemi alimentari permangono, le consiglio di ricorrere a una consulenza nutrizionale individuale, per evitare incombenti carenze alimentari.

Ho dato un’occhiata ai medicamenti che prende. Targin può provocare dolori addominali, vomito e nausea. Potrebbe forse essere utile discutere con il suo medico curante la sua terapia antidolorifica ed eventualmente sostituire il Targin con altri antidolorifici.

Spero che queste poche righe siano di aiuto per farle ritrovare il piacere di mangiare.



Domanda di sh1192:
Buon giorno Signor Cimeli,
a metà del 2010 sono stata colpita da cancro al seno con susseguente intervento e terapia antiormonale. Arimidex tende normalmente a far prendere peso ma, volendo io dimagrire di 10 kg (BMI attuale 26,8), grazie ad una dieta di 1300 calorie/giorno sono riuscita a perdere 13 kg (con eBalance da 6 mesi). Dalla misurazione della densità ossea è risultato che soffro già di osteoporosi alla colonna vertebrale. Il medico mi ha prescritto bifosfonati e calcio, consigliandomi anche di mangiare molto pesce/formaggio grassi ecc. Quando mangio "normale" (niente zucchero, niente pane, nessun grasso animale, carne bianca, pesce magro, molta verdura e insalata) ingrasso subito. La mia domanda è questa: come posso modificare la mia alimentazione in modo da migliorarne il tenore di calcio e vitamina D3 e allo stesso tempo dimagrire ancora di circa 5 chili – e poi mantenere il peso raggiunto? Una faccenda complicata, vero?
La ringrazio molto della sua risposta.

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno sh1192,
Grazie all’alimentazione sana e poco calorica che ha scelto, è riuscita a dimagrire.
Ma una riduzione troppo severa delle calorie può danneggiare a lungo termine il metabolismo! L’organismo si abitua molto presto a un minor apporto di energia e riesce ad economizzarla molto bene.

Per la sua alimentazione, non punti a un determinato numero di calorie e scelga cibi ricchi di calcio, come latte e latticini (½ l di latte al giorno fornisce circa il 60% della dose giornaliera di calcio). Latte intero e prodotti a base di latte intero sono particolarmente consigliabili, perché contengono anche vitamina D e lattosio, il quale aumenta ancora l’assorbibilità del calcio. È sufficiente una porzione giornaliera di 60 g di formaggio (2 fette).
Le verdure a foglia verde scura, come broccoli, cavolo verde e spinaci, contengono una quantità relativamente elevata di calcio, come pure i finocchi e la scorzonera. Mandorle, nocciole e noci del Brasile sono i tipi di frutta secca contenenti la maggior quantità di calcio.
L’acido citrico favorisce l’assorbimento del calcio, e perciò è consigliabile anche consumare frutta, in particolare mandarini e aranci.
Anche le erbe fresche, usate per aromatizzare le pietanze, sono ricche di calcio.
L’acqua minerale ha un tenore di calcio variabile. (Vedere le indicazioni sull’etichetta, a partire da 300 mg/litro)
Il fabbisogno di vitamina D dell’essere umano è coperto in gran parte dall’azione della luce solare.
Nell’organismo sono infatti presenti i cosiddetti precursori della vitamina D, che vengono trasformati in vitamina D3 tramite la fotosintesi innescata dalla luce solare. La vitamina D è invece presente solo in pochi cibi, come ad esempio il pesce grasso (anguilla, aringa, trota, salmone). Altre fonti di vitamina D sono champignon, funghi porcini e uova. Come vede, per disporre di tutte le sostanze necessarie, nell’alimentazione devono esserci anche cibi grassi.

Per quanto riguarda la perdita di peso, passiamo all’essenziale:
un’attività fisica di resistenza praticata per 30 minuti al giorno è indispensabile per dimagrire in modo sano, così infatti si aumenta il fabbisogno energetico.
Oltre all’alimentazione, anche un’attività sportiva adatta ha un influsso positivo sulla densità ossea.



Domanda di MagdaLena:
Buon giorno signor Cimeli.
Ho 50 anni e qualche tempo fa mi è stato diagnosticato un cancro del seno. Attualmente prendo il medicamento Herceptin. Dall’inizio di questa terapia mi accorgo di soffrire di un’estrema stanchezza. Probabilmente è una domanda troppo vaga, ma in certe situazioni ci si aggrappa anche a un filo d’erba: posso combattere questa stanchezza con l’alimentazione?
La saluta MagdaLena

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno MagdaLena,
La stanchezza, chiamata anche fatigue, è un effetto collaterale ben noto della terapia con Herceptin. Spesso i fattori responsabili di questa stanchezza sono vari, ad esempio anemia (deficit di ferro), insufficiente apporto di liquidi, nausea, vomito, alimentazione non equilibrata (carenza di proteine, minerali e vitamine), abbattimento o depressione.
Un’alimentazione variata ed equilibrata fornisce elementi nutritivi e sostanze attive che possono aiutare l’organismo a combattere la malattia e alleviare la stanchezza.

Un’alimentazione equilibrata comprende molta verdura fresca di stagione, frutta, legumi e prodotti a base di cereali integrali ricchi di fibre.
Un sufficiente apporto di liquidi (due litri al giorno) è indispensabile e può combattere la stanchezza. Per reintegrare le sue scorte di vitamine e minerali sono consigliabili anche succhi naturali di frutta e verdura. Ne preveda 1 o 2 bicchieri al giorno.

Nell’opuscolo della Lega svizzera contro il cancro
Un’alimentazione equilibrata rafforza la salute troverà le indicazioni per scegliere un’alimentazione sana.
Durante una malattia tumorale e la relativa terapia l’alimentazione è spesso limitata e il fabbisogno di proteine aumenta. Se con l’alimentazione non è possibile assumere una quantità sufficiente di proteine, ci si può forse aiutare con alimenti liquidi ad alto contenuto proteico e calorico.

Altri consigli per i problemi nutrizionali in presenza di cancro sono reperibili nel questo
link.
Per quanto riguarda la stanchezza e il modo di affrontarla, le consiglio l’opuscolo Fatica e stanchezza della Lega svizzera contro il cancro.


Domanda di Reckingen:
Egregio sig.Tommaso Cimeli,
Mia madre (cancro al seno con metastasi diffuse in ossa, fegato e cervello) non mangia quasi più ed è arrivata a pesare 40 kg. Riceve antidolorifici oppioidi ed è (quasi) confinata a letto. In questa situazione è ancora importante cercare di mangiare di più? Cioè assumere una determinata quantità di vitamine, minerali ecc.? Non si tratta di ritardare il decesso, ma solo di mantenere per quanto possibile il benessere.
La ringrazio molto della sua risposta. Cordiali saluti

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno Reckingen,
Lei si preoccupa per sua madre. Mangiare per noi significa vivere, mantenere le forze e prendersi cura di sé stessi. Con il progredire della malattia però la voglia di mangiare diminuisce, perché l’organismo abbisogna di meno nutrimento. Spesso i familiari si sentono impotenti perché devono stare a guardare mentre una persona cara si indebolisce sempre più e mangia sempre meno.
Preparare un pasto significa dimostrare affetto e premura.
Troppe premure però possono risultare anche molto opprimenti per sua madre, il cui organismo probabilmente in questa fase della vita non necessita più di altrettanto nutrimento che durante la terapia o dopo un intervento. Ora l’aspetto predominante è il benessere di sua madre, mentre l’apporto calorico perde di importanza. Come lei stesso osserva, non si tratta più di prolungare la vita, ma di offrirle la migliore qualità di vita possibile.

Per stimolare l’appetito, alcune possibilità sono:
- nessun obbligo di mangiare,
- se possibile programmare i pasti a ore fisse, in modo da creare un certo ritmo al quale l’organismo si possa abituare, - prima di mangiare uscire all’aperto o aerare l’ambiente,
- mangiare e bere in piccole quantità,
- presentare le pietanze in modo appetitoso,
- tener conto delle preferenze alimentari

Sono ideali numerose piccole porzioni nell’arco della giornata, che si tratti di snack (biscotti, latticini, succhi di frutta ecc.) o di un piccolo menu. Arricchisca il cibo con burro e panna: il grasso è ricco di energia e un importante portatore di sapore. Nella speranza che questi pochi consigli possano facilitare la situazione, auguro a lei e a sua madre la forza e il coraggio necessari ad affrontare questo difficile periodo.



Domanda di bandini:
Buon giorno,
in autunno mi è stato diagnosticato un tumore allo stomaco. Dalla metà di dicembre alla metà di febbraio ho subito una chemioterapia e alla fine di marzo è previsto un intervento. Con ogni probabilità mi sarà asportato l’intero stomaco. La mia domanda è: quale sarà l’alimentazione dopo l’intervento. Esistono opuscoli al riguardo?

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno Bandini,
l’intervento le suscita preoccupazioni e incertezza per quanto riguarda il futuro dal punto di vista dell’alimentazione.
Dato che l’intervento è programmato, dopo che lo avrà subito le consiglio di ricorrere alla consulenza nutrizionale dell’ospedale. Nella maggior parte dei casi è necessario un cambiamento delle abitudini alimentari, specialmente all’inizio, in modo da poter prevenire i disturbi che altrimenti potrebbero insorgere.
Alcuni consigli:
Per stabilire ciò che va bene per lei, dopo l’intervento potrebbe compilare un diario alimentare, analizzandolo insieme al dietista.
Dopo un’ablazione dello stomaco saranno comunque necessari un paio di adattamenti per quanto riguarda le abitudini alimentari. Il cibo viene infatti convogliato direttamente nell’intestino, a meno che lei non riceva il cosiddetto neo-stomaco, formato a partire da un’ansa intestinale. Dato che il cibo non potrà più soggiornare nello stomaco, molte importanti sostanze nutritive potrebbero andare perdute, con conseguente insorgenza di deficit. Mangi lentamente e con tranquillità, masticando bene. Mangi ciò di cui ha voglia, in porzioni piccole ma frequenti (5-6 pasti al giorno) invece di fare tre pasti abbondanti.
Prima di mangiare faccia due passi oppure, se il suo stato di salute glielo permette, una breve passeggiata. In questo modo stimola l’appetito. Dopo aver mangiato rimanga ancora seduto a tavola per un poco, oppure si sdrai con il busto sollevato.
La Lega svizzera contro il cancro offre vari opuscoli. Qui sotto troverà l’opuscolo sul
cancro dello stomaco e quello sulle difficoltà di alimentazione legate al cancro.

Nell’ospedale in cui verrà operato, fissi un appuntamento con un dietista, che sulla base dell’anamnesi sarà in grado di consigliarla nel miglior modo possibile.
Le auguro ogni bene per l’intervento e per la successiva convalescenza.



Domanda di eli:
Mio padre ha 73 anni e soffre di un cancro dello stomaco (diagnosticato tre mesi fa). Non gli viene effettuata nessuna chemioterapia e il tumore non può essergli asportato chirurgicamente. Egli ha subito un intervento per creare un "bypass" tra lo stomaco e l’intestino. Non mangia perché dice di non aver appetito. Ha perso 20 kg e fa fatica a riprendere forze in seguito all’operazione. Come posso aiutarlo a ritrovare la voglia di mangiare? Ci sono dei complementi alimentari che egli potrebbe prendere?

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno eli,
La situazione di Suo padre è molto difficile e diventa precaria a causa della perdita di peso e di forza, che ha subito. E’ molto importante che egli possa prendere il suo nutrimento preferito ogni volta che lo desidera. Se Lei conosce le sue preferenze, cerchi di presentargliele in piccole quantità più volte al giorno. E’ possibile che il nutrimento liquido (succhi di frutta e legumi, minestrine, latticini diversi, ecc.), costantemente a sua disposizione in un bicchiere o nella sua tazza preferita, faciliti il consumo di alimenti?
Le tisane favoriscono la digestione (menta, finocchio o preparazioni di tè speciali ottenibili in drogheria o farmacia) potrebbero eventualmente far riacquistare un po’ di appetito.
Tenga sempre sotto mano anche degli alimenti ricchi di calorie, da spilluzzicare. Potrebbe trattarsi di formaggio, preparazioni a base di latte (budini, iogurt, creme, ecc.), crackers, biscotti o cioccolato.
Certi odori, come per es. quello del pane appena sfornato, potrebbero risvegliare il suo appetito? Una boccata d’aria fresca prima dei pasti (arieggiare il locale in cui mangia o, meglio ancora, fare qualche passo all’esterno) può pure contribuire a ravvivare l’appetito.
Esistono complementi alimentari e supplementi nutrizionali (proteine in polvere, grassi specifici, bevande isotoniche, ecc.). I complementi alimentari vengono prescritti dal medico dopo concertazione con un(a) dietista. Per i supplementi nutrizionali è pure raccomandabile ricorrere ai consigli di uno(a) specialista in materia di nutrizione, ciò al fine di meglio individuare eventuali deficienze.
Nell’opuscoletto della Lega svizzera contro il cancro
Difficoltà di alimentazione e cancro troverà ancora altri suggerimenti.
Visto che nel presente caso la situazione è molto complessa Le consiglio, oltre a cercare di adottare i suggerimenti proposti, di contattare anche un(a) dietista. Si potrebbe così eventualmente evitare una denutrizione latente.
Sperando che queste poche informazioni Le possano essere d’aiuto, auguro a Lei e a Suo padre che possiate superare questo momento difficile.



Domanda di Lurdes71:
Buon giorno,
Desidererei sapere quali alimenti si possono mangiare quando si hanno dei disturbi intestinali. Ne soffro da quando mi sono fatta operare da un cancro dell’intestino retto e non riesco ancora a capire che cosa posso mangiare. Ho 39 anni e gradirei sapere cosa devo fare per poter lavorare e uscire di casa, ciò che non faccio più da oltre un anno. Grazie della Sua risposta.

Risposta del signor Cimeli:
Buon giorno Lurdes71,
Soffre di una situazione spiacevole che Le impedisce di avere una vita sociale attiva e soddisfacente. E’ difficile rispondere alla Sua domanda, dato che Lei non descrive in che cosa consistono i disturbi intestinali. Soffre di diarrea, di stitichezza o di gonfiore addominale? Sente dei dolori?
Negli opuscoli della Lega svizzera contro il cancro
sulla colostomia e sull’ileostomia al capitolo «Mangiare e bere», troverà informazioni e raccomandazioni concernenti un intestino divenuto sensibile a causa di un intervento chirurgico. Può ordinare o telecaricare tali opuscoli. Un colloquio con un(a) dietista può apportarle aiuto e sollievo.

Durante un periodo di circa 15 giorni può anche tenere un protocollo su tutti i cibi e le bevande che ingerisce, indicando quali disturbi essi Le cagionano. Ciò evidenzierà i prodotti che Le causano problemi e potrà così evitarli.
Le raccomando di contattare un(a) dietista che potrà proporle una soluzione adeguata ai Suoi problemi intestinali che, come mi sembra, durano già da qualche tempo.
Le auguro buon successo nella Sua ricerca e La saluto cordialmente.



Tommaso Cimeli, dietista diplomato SSS, libero professionista a Zurigo, ha un'esperienza pluriennale in oncologia e nell'alimentazione preventiva. Se desidera una consulenza dietologica può mettersi direttamente in contatto con lui.
Per ulteriori informazioni e per l'indirizzo consultare
il suo sito (in tedesco).

Torna a “Alimentazione e cancro: esperti rispondono”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti