2011 - Il cancro intestinale, alimentazione e movimento


Pannello di Controllo Moderatore
admin
Site Admin
Messaggi: 494
Iscritto il: ven 28 apr 2006 6:19
Località: Berna
Contatta:

2011 - Il cancro intestinale, alimentazione e movimento

Messaggioda admin » mar 1 mar 2011 17:57

Tre esperti rispondono alle vostre domande:

Le presenti risposte sono una presa di posizione di carattere generale. Non si può infatti sostituire la consulenza personale con il parere di uno specialista qualificato in medicina. Se in un articolo vengono citati determinati medici, impianti terapeutici o prodotti, ciò non avviene a titolo di pubblicità o di raccomandazione, ma va inteso semplicemente come accenno ad altre fonti informative.

Alcune domande e risposte sono state tradotte in un’altra lingua nazionale. Se dovessero sorgere domande o ambiguità, favorite rivolgervi alle consulenti specializzate della Linea cancro. Numero gratuito 0800 11 88 11 oppure e-mail helpline@krebsliga.ch



Domanda di piedade:
Un anno fa sono stata operata di cancro del retto. Ho ancora difficoltà con le feci e ho ancora molto gas.Mi hanno detto che l'alimentazione poteva aiutarmi. Non sono troppo al corrente circa gli alimenti che potrei mangiare per ridurre il gas e la diarrea.
La ringrazio per i consigli che vorrà darmi.

Risposta della signora Zuk:
Buongiorno piedade,
nonostante l'intervento chirurgico sia riuscito, lei soffre ancora dei relativi postumi e la sua qualità di vita ne è ancora molto condizionata. È fondamentale che lei beva a sufficienza.
Vale a dire da 1,5 a 2 litri al giorno. Questo serve, tra l'altro, a evitare che le feci siano troppo dure e causino dolore durante l'evacuazione. Beva preferibilmente acqua non gassata, tè, succhi di frutta/verdura, non puri (= rischio di formazione di gas!) ma diluiti con acqua. Per quanto riguarda i prodotti a base di latte le conviene provare per vedere quello che fa per lei. Sul mercato è possibile trovare prodotti specifici (yogurt, bibite) che favoriscono una digestione equilibrata. Eviti tutti gli alimenti che causano la formazione di gas: aglio, cipolla, cavoli di ogni tipo, leguminose (lenticchie, ceci, fagioli bianchi, neri e rossi), prodotti a base di frumento integrale, perché contengono molte fibre, piselli e frutta secca, ecc.
In caso di diarrea mangi riso in bianco (bollito in acqua), fette biscottate (zwieback), mele grattugiate da consumarsi dopo che sono diventate scure, beva del brodo sgrassato (questo per compensare la perdita di sali minerali) e anche tè zuccherato. Quando la situazione sarà migliorata, reintroduca poco a poco un alimento dopo l'altro e osservi attentamente la reazione del transito intestinale. Nell'opuscolo della Lega svizzera contro il cancro intitolato
Un'alimentazione equilibrata rafforza la salute potrà trovare ulteriori informazioni.
Le raccomando vivamente un colloquio con un(a) dietologo(a) che potrà proporle una soluzione adatta ai suoi problemi intestinali!
Si rivolga al suo medico o a un ospedale per ottenere degli indirizzi di professionisti dell'alimentazione.
Sul sito Internet della
Società Svizzera di Nutrizione troverà altre informazioni interessanti.
In particolare
un fascicolo riguardante un'alimentazione leggera (in francese).
La saluto cordialmente e le invio tutti i miei migliori auguri affinché lei possa risolvere rapidamente il suo problema.



Domanda di Amélie:
Buongiorno Dr. Guetg,
ho 51 anni e sento dire dappertutto che, a partire dai 50 anni, è opportuno sottoporsi al test per il cancro al colon.Le mie domande: - Quale(i) test consiglia: l'Hemoccult o l'esame del sangue per il rilevamento di deboli tracce di 2 geni fortemente collegati al cancro del colon retto?
Come posso valutare i rischi di avere un cancro al colon: da qualche anno, dopo un grande stress professionale, a intervalli irregolari soffro di episodi di diarrea o/e crampi addominali (che reagiscono bene all'assunzione di magnesio) e, ultimamente (da 1-2 sett.), di episodi di costipazione. Devo preoccuparmi? Non ho per niente voglia di sottopormi a una colonscopia... Alternativa(e)?
La ringrazio in anticipo per la sua risposta.

Risposta del dott. Reto Guetg:
Buongiorno Amélie,
il rischio di contrarre un cancro del colon aumenta con l'età e, a partire dai 50 anni, si consiglia di affrontare l'argomento con il proprio medico di famiglia per decidere quali controlli sia opportuno fare ed eventualmente prendere in considerazione.
Prima di pensare a una colonscopia, generalmente il medico prescrive un test per la ricerca di sangue occulto nelle feci. Al momento si utilizzano due test.
Un test chimico, che prevede il prelievo di diversi campioni di feci di tre defecazioni consecutive (non dello stesso giorno) e la conseguente analisi. Alcuni alimenti o farmaci possono tuttavia falsare il risultato di questo test: per es. il sanguinaccio, la carne rossa, i ravanelli, la vitamina C ad alte dosi, l’Aspirina o i farmaci antinfiammatori.
L’altro test in uso è un test immunologico che può essere fatto e analizzato a casa propria. Anche in questo caso la raccolta dei campioni di feci si fa nell'arco di tre giorni. Si tratta di un test rapido e affidabile, ma anche qui alcuni farmaci possono falsarne il risultato. Qualora un test risulti positivo, bisognerà sottoporsi a esami più approfonditi.

È comprensibile che lei non abbia troppa voglia di sottoporsi a una colonscopia, ma sarebbe bene parlare dei suoi sintomi con il medico perché possa consigliarla anche per quanto riguarda un'eventuale ereditarietà.
Nell'opuscolo della Lega svizzera contro il cancro
No al cancro intestinale? potrà trovare molte informazioni interessanti e utili e, se compilerà il questionario, potrà valutare lei stessa il suo rischio di cancro del colon.
Spero che la causa dei suoi sintomi possa essere trovata e curata senza che lei debba sottoporsi a una colonscopia.



Domanda di Theres:
Buongiorno. Mia madre si sottoporrà nei prossimi giorni a un’operazione all’intestino. Se ho capito bene, le toglieranno una parte di intestino crasso. Come si alimenterà poi mia madre? Potrà mangiare normalmente o dovrà cambiare le proprie abitudini? Grazie, Theres.

Risposta della signora Zuk:
Buongiorno, Theres.
Lei teme che dopo l’operazione sua madre non potrà tornare a nutrirsi come prima.
Nell’intestino crasso, l’ultima parte dell’intestino, le feci vengono compattate. Dopo l’operazione può darsi che le feci siano più fluide.
In linea di principio, l’alimentazione dopo un’operazione all’intestino dev’essere un’alimentazione sana ed equilibrata. Per diagnosticare eventuali intolleranze individuali, è consigliabile tenere un diario alimentare. Nei primi tempi dopo l’operazione e fino a che le feci avranno raggiunto la giusta consistenza, l’alimentazione riveste un’importanza fondamentale. Sua madre sarà sicuramente preparata adeguatamente dal competente personale infermieristico. All’inizio gli alimenti ricchi di amido, come ad esempio riso, pane, fette biscottate, pasta, patate, ecc. possono essere utili al fine di regolare l’attività intestinale. È importante assumere una quantità adeguata di liquidi (2-3 litri al giorno). Nei primi tempi dovrebbero poi essere evitati i cibi che provocano gonfiore o quelli molto ricchi di grassi.
Successivamente, quando la digestione e la defecazione si saranno nuovamente normalizzate, sua madre potrà tornare ad alimentarsi come prima.
Le fibre alimentari (altrimenti dette sostanze di ballasto) assolvono a un’importante funzione: facilitano e accelerano il transito delle feci nell’intestino crasso.
Preziose informazioni sull’alimentazione da seguire dopo un’operazione all’intestino sono fornite dagli opuscoli
La colostomia (pagina 23) e Un’alimentazione equilibrata rafforza la salute della Lega svizzera contro il cancro.

Auguro a sua madre buona fortuna per l’imminente operazione.



Domanda di JT:
Nel mese di novembre 2009 mi è stato diagnosticato un cancro all’intestino, stadio T2. Ho fatto chemioterapia e radioterapia per 5 settimane, poi mi hanno operato e infine ho fatto altre 4 settimane di chemioterapia. La prognosi era ottima. Mi sono ripreso da questo faticoso periodo e oggi sono tornato a condurre una vita quasi normale… Purtroppo posso godere solo del 60% della mia precedente energia e della mia forma, un fatto che mi spiego con l’ipotesi che all’organismo nel suo complesso serva più tempo per riprendersi di quanto ne serva al solo intestino. Mi chiedo continuamente se non sia il caso di assumere qualche integratore alimentare per aiutare il mio sistema immunitario. Mi può consigliare uno specialista che abbia una vasta esperienza in questo campo?

Risposta della signora Zuk:
Buongiorno, JT.
Mi fa piacere apprendere che lei si è ripreso e che ora riesce a condurre una vita quasi normale. Purtroppo molti altri pazienti che hanno avuto il cancro, come lei si sentono spesso affaticati e privi di energia, anche dopo aver superato la malattia.
Lei mi chiede degli eventuali integratori alimentari che potrebbero rafforzare il suo sistema immunitario.
Se non ci sono controindicazioni di natura medica e lei può di nuovo alimentarsi normalmente, non è necessario assumere integratori per supportare il sistema immunitario. È invece importante seguire un’alimentazione bilanciata, mangiando tanta frutta e verdura, che contengono molte vitamine e minerali, e assumendo fibre alimentari e importanti sostanze vegetali secondarie che spesso sono assenti o contenute solo limitatamente negli integratori alimentari.
Sul sito della Lega svizzera contro il cancro potrà trovare molti utili suggerimenti e informazioni sull’alimentazione sana e l’opuscolo informativo Quanta frutta e verdura mangiate?

Volete parlare della vostra alimentazione con uno specialista?
Rivolgetevi a un dietista, che insieme a voi analizzerà dettagliatamente le vostre abitudini alimentari e, se necessario, proporrà delle modifiche.

L’Associazione Svizzera Dietiste/i diplomate/i vi potrà aiutare nella ricerca di uno specialista nel campo. Potete rivolgervi anche alla Società Svizzera di Nutrizione.

L’attività fisica, come ad esempio 30 minuti di movimento al giorno, aumenta il benessere e la forma fisica. Cerchi anche di tenere sotto controllo il suo peso e/o evitare di trovarsi in sovrappeso.

Ha mai parlato con il suo medico della sua mancanza di energia? Anche questo potrebbe essere utile, perché a volte le cause della stanchezza possono avere origine medica o psicologica.



Domanda di Robert:
Buongiorno, signora Kaiser.
5 mesi e mezzo fa ho subito un’operazione all’intestino. Prima dell’intervento ero molto sportivo: una volta a settimana allenamento di forza, due volte a settimana jogging. Lei pensa che possa riprendere tutte queste attività o il mio corpo ne risentirà? Saluti, Robert

Risposta della signora Kaiser:
Buongiorno, Robert.
5 mesi e mezzo fa ha dovuto sottoporsi a un’operazione all’intestino e suppongo che si sia ripreso e non sia più soggetto ad alcuna limitazione fisica.
A questo punto, un allenamento mirato è assolutamente indicato e consigliabile al fine di ripristinare la sua normale capacità di resistenza. Svolgere del moto mirato e dell’attività sportiva aiuta a combattere la stanchezza, a riacquistare fiducia nel proprio corpo e a migliorare la qualità di vita e influisce positivamente sulla salute.
Prima di riprendere con gli allenamenti che svolgeva prima, ne parli con il suo medico. Se non ci sono impedimenti di carattere medico alla ripresa degli allenamenti di forza e della ginnastica, potrà gradualmente tornare ad allenare la resistenza, la mobilità e la forza, preferibilmente sotto l’esperta guida di un fisioterapista, di un terapista sportivo o di un trainer che sia qualificato anche in tema di "attività fisica e cancro". L’importante è incrementare le sollecitazioni gradatamente e non sovraffaticarsi.
Nell’opuscolo della Lega svizzera contro il cancro
Attività fisica e cancro troverà molti utili suggerimenti e informazioni.
Le auguro ogni bene e tanto divertimento nel praticare la sua attività sportiva.


Segnalazione:
La Lega contro il cancro di Zurigo, insieme a molti partner operanti a Zurigo, offre un servizio gratuito di consulenza e informazione in materia di movimento e sport durante e dopo una patologia tumorale. La referente è la signora Sonja Kaiser.


Domanda di Karin:
Mio marito ha terminato la chemioterapia lo scorso mese di gennaio. Per quanto tempo dobbiamo usare contraccettivi? Vorremmo avere il nostro terzo figlio. Grazie per la risposta! Karin

Risposta del dott. Reto Guetg:
Buongiorno, Karin.
La chemioterapia può danneggiare, sia negli uomini che nelle donne, le cellule riproduttive.
Gli spermatozoi però continuano a riformarsi. Con il tempo le cellule seminali danneggiate durante la chemioterapia muoiono e si formano nuovi spermatozoi sani. Quelli danneggiati possono essere analizzati al microscopio per verificarne il grado di mobilità. Gli esperti ritengono che gli spermatozoi che si muovono sufficientemente siano anche in grado di fecondare l’ovulo e non contengano più alcun gene modificato. Il periodo d’attesa prima di poter nuovamente disporre di spermatozoi perfettamente funzionali varia notevolmente a seconda dei farmaci somministrati. Gli esperti consigliano di attendere 1-2 anni. Il medico che ha avuto in cura suo marito e che conosce i farmaci che gli sono stati somministrati saprà certamente fornirvi informazioni ancora più precise, se lo desiderate.



Domanda di Annette:
Da circa 30 anni, a seguito del fatto che da giovane ho sofferto di anoressia, soffro di stitichezza cronica e di flatulenza. Test medici di laboratorio sull’intestino hanno evidenziato la presenza di una normale flora batterica intestinale. Le ho provate tutte per cercare di stimolare l’intestino, ma niente è stato di aiuto effettivo o duraturo, tranne la possibilità di rilassarmi durante le vacanze. Dopo un esaurimento, 11 anni fa mi è stata riscontrata una debolezza epatica e una grave intossicazione, per cui ho fatto una cura disintossicante, senza peraltro riscontrare un durevole miglioramento dell’attività intestinale. Da allora ogni giorno mangio 4-5 porzioni di frutta/verdura, bevo 2-3 litri di acqua e mangio solo carne magra. Pratico ogni settimana 1 x 2 ore e 2-3 x 30 min. di moto. Evito gli stress. Ciononostante non ci sono miglioramenti. Ho perciò paura di ammalarmi di cancro all’intestino. Sono a rischio? E cos’altro posso fare al riguardo?

Risposta del dott. Reto Guetg:
Buongiorno, Annette.
Lei ha verificato che i momenti di relax vissuti durante le vacanze influiscono positivamente sulla sua attività intestinale. Intravvede qualche possibilità di ritagliarsi momenti di distensione anche nella vita quotidiana? Pensa che potrebbe abituarsi a iniziare e concludere la giornata con degli esercizi di rilassamento? Una possibilità in tal senso è offerta dal metodo per il rilassamento muscolare progressivo di Edmund Jacobson. In Internet se ne trova la spiegazione. Per il rilassamento sono però adatti - tra gli altri - anche gli esercizi di respirazione, yoga, visualizzazione e il training autogeno.

La stitichezza cronica non rientra tra i sintomi che debbano essere investigati dal punto di vista medico per una diagnosi precoce del cancro all’intestino. Naturalmente, affinché le eventuali sostanze dannose nascoste vengano espulse prima di essere riassorbite, è importante che gli alimenti non rimangano troppo a lungo a contatto con la mucosa intestinale. In ogni caso, la stitichezza cronica non fa fondamentalmente aumentare il rischio di ammalarsi di cancro all’intestino.



Domanda di Kseniya:
Salve!
Non ho il cancro ma voglio farmi controllare e far controllare anche mio marito. Vorrei sapere dove si possono fare analisi per i marker tumorali/oncomarker. Queste analisi si fanno per tutto il corpo o separatamente per la testa, l’addome, ecc.?
Grazie per la risposta! Buon proseguimento!

Risposta del dott. Reto Guetg:
Buongiorno, Kseniya.
Attualmente non esistono analisi per la ricerca dei marker per il tumore all’intestino o per diagnosticare il cancro in generale. I marker tumorali sono sostanze (le cosiddette glicoproteine) normalmente presenti nel corpo, in particolare nel sangue o in altri fluidi corporei. La maggior parte viene utilizzata per misurare l’andamento di una patologia tumorale.
Solo il cosiddetto antigene prostatico specifico (PSA) è utilizzato nelle persone di sesso maschile a partire dai cinquant’anni come tecnica di diagnosi precoce.

Nell’opuscolo
Si attivi. Riduca il suo rischio di cancro troverà informazioni su come lei e suo marito potete ridurre il rischio di contrarre il cancro, e da pagina 21 troverete utili suggerimenti per una diagnosi precoce.

Torna a “Alimentazione e cancro: esperti rispondono”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti