2019 - Tumori e metastasi cerebrali


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2019 - Tumori e metastasi cerebrali

Messaggioda admin » lun 25 mar 2019 14:29

A colloquio con gli esperti – Tumori e metastasi cerebrali, da metà febbraio a fine marzo 2019

Nel cervello possono svilupparsi diversi tipi di tumori, da quelli curabili a quelli potenzialmente mortali. Una diagnosi del genere giunge inattesa e cambia la vita da un momento all’altro.

Le presenti risposte sono una presa di posizione di carattere generale. Non si può infatti sostituire la consulenza personale con il parere di uno specialista qualificato in medicina. Se in un articolo vengono citati determinati medici, impianti terapeutici o prodotti, ciò non avviene a titolo di pubblicità o di raccomandazione, ma va inteso semplicemente come accenno ad altre fonti informative.

Alcune domande e risposte sono state tradotte in un’altra lingua nazionale. Se dovessero sorgere domande o ambiguità, favorite rivolgervi alle consulenti specializzate della Linea cancro. Numero gratuito 0800 11 88 11 oppure e-mail helpline@krebsliga.ch


Cordiali saluti dalle moderatrici.

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B17 - Laetrile

Messaggioda admin » lun 25 mar 2019 14:37

Domanda di Tina
Mio fratello Mauro ha un tumore al cervello e ai polmoni. Dopo l'asportazione chirurgica sono state scoperte metastasi nel cervello e nei polmoni. Mio fratello si è informato sulla vitamina B17 e vorrebbe sottoporsi a una cura. Dove e come? Abita in Svizzera nel cantone di Zugo. Grazie.

Risposta del Dr. med. Schlaeppi
Salve Tina

Suo fratello ha una malattia tumorale avanzata e vorrebbe fare personalmente qualcosa per la propria salute. Vorrebbe sottoporsi ad un trattamento con la vitamina B17. Lei mi domanda dove viene offerto questo tipo di terapia e come si configura il piano di trattamento. Non esiste un piano di trattamento standard. Per quanto ne sappiamo, questa terapia non viene offerta in nessun ospedale svizzero e non è provato che abbia effetto nella cura del cancro. Inoltre, a causa dei possibili effetti collaterali, è assolutamente sconsigliabile l'assunzione di amigdalina (vitamina B17, che in natura si trova più che altro nei noccioli di albicocca) e di laetrile (così si chiama il relativo prodotto semisintetico). Tuttavia suo fratello potrebbe rivolgersi all'Istituto di medicina complementare e integrativa dell'ospedale universitario di Zurigo e prendere un appuntamento con un medico: tel. +41 44 255 24 60. I pazienti che desiderano ricevere un trattamento di medicina complementare, parallelamente alla loro terapia antitumorale o successivamente, hanno l'opportunità di farsi consigliare e curare lì.

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Tumore al cervello: come cambia la persona che conosco?

Messaggioda admin » lun 25 mar 2019 15:01

Domanda di Lucky
Buongiorno,

una persona a me vicina soffre di un tumore cerebrale maligno e aggressivo (glioma WHO III). Dal giorno della diagnosi (allora non accusava praticamente alcun sintomo) le sue condizioni sono notevolmente cambiate. Ad esempio, cerca continuamente le parole giuste o ha problemi di concentrazione. Con la terapia (chemio e radioterapia) può tornare a migliorare oppure resterà così? Temo che la persona che mi è familiare diventi un’altra persona e vorrei prepararmi a questa eventualità. Cos’altro posso aspettarmi?

La ringrazio per la Sua risposta

Risposta del team di consulenza di FRAGILE Suisse
La ringrazio per la Sua domanda

Una malattia del genere causa, a chi ne è colpito e anche alle persone vicine, molte paure e domande riguardo agli sviluppi successivi.
Come cambieranno le sue condizioni è individuale e dipende dal decorso medico. I medici specialisti potranno fornire le informazioni sul decorso normale di un trattamento.

I cambiamenti da Lei descritti circa la memoria e la concentrazione sono citati spesso quali conseguenze di una lesione cerebrale.

La ridotta capacità mentale è una delle conseguenze più persistenti e si manifesta con un maggiore affaticamento. Qualsiasi attività, anche quelle che prima si svolgevano volentieri, ora richiede uno sforzo enorme. Le pause sono quindi fondamentali per evitare stati di esaurimento. Un recupero veloce non può essere forzato.

Mentre le disabilità fisiche vengono facilmente comprese da chi ci circonda, non di rado le disabilità invisibili (deficit mentali) rappresentano una sfida.
Cambiamenti del genere in una persona che ci è familiare spaventano e fanno anche sorgere sentimenti di impotenza.

Per prepararsi, può leggere le informazioni sulle conseguenze di una lesione cerebrale. Per esempio, esse sono descritte dettagliatamente nell’opuscolo «Unsichtbare Behinderungen nach einer Hirnverletzung» (Deficit invisibili conseguenti a una lesione cerebrale - disponibile in tedesco) pubblicato da FRAGILE Suisse.

Sul sito Internet www.fragile.ch/it/ trova anche informazioni su altre offerte e gruppi di autoaiuto regionali per le persone colpite e i loro familiari.

Le auguriamo tanta forza per assistere la persona che Le è cara.

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Il ruolo insostituibile della famiglia

Messaggioda admin » mer 10 apr 2019 11:04

Domanda di Lole
Buongiorno mio fratello ha metastasi celebrali provocate da un adenocarcinoma al polmone, ha effettuato un ciclo di radio, ora dovrebbe partire con la cura per il polmone. Ha fatto lavaggi di manitolo ed attualmente continua a prendere forti dosi di cortisone. La mia domanda è cosa fare oltre a ciò che sta facendo?

Risposta del Prof. Dr. med. Pierre-Yves Dietrich
Stando a quanto ci scrive nel Suo messaggio, Suo fratello è stato trattato con una radioterapia per delle metastasi cerebrali provenienti da un cancro del polmone. A Suo fratello hanno dovuto essere somministrati del mannitolo e del cortisone per ridurre l’edema (una sorta di aureola di liquido) adiacente alle metastasi. La presenza di questo edema è dovuta sia alla metastasi stessa, sia alla radioterapia. Il dosaggio del cortisone può essere ridotto con il tempo, una volta conclusa la radioterapia, se le lesioni incominciano a rimpicciolirsi per effetto della radioterapia. La riduzione progressiva del dosaggio di cortisone (e, se possibile, la sua sospensione) è un’operazione delicata nell’ambito della quale si tiene conto della grandezza e della localizzazione delle metastasi, dei sintomi clinici e delle condizioni generali del paziente. Si tratta di una prescrizione medica che Suo fratello è tenuto a seguire scrupolosamente. È molto importante non modificare la dose prescritta di cortisone di propria iniziativa, senza prima averne parlato con il medico. In linea di massima, a Suo fratello potrebbe essere proposta anche una chemioterapia, una terapia a bersaglio molecolare o un’immunoterapia. La scelta terapeutica è determinata da diversi fattori come, per esempio, l’età, il sottotipo di tumore, l’estensione della malattia e altre caratteristiche del tumore (molecolari, immunologiche ecc.). La cosa migliore da fare è quella di consultare l’oncologo curante. L’essenziale è forse stare vicino a Suo fratello e alla sua famiglia. L’insorgenza di una malattia del genere comporta sempre molteplici conseguenze molto difficili da gestire. Le reazioni a eventi avversi simili possono essere le più disparate. È molto importante accettare queste differenze e offrire il sostegno auspicato. Considerata la Sua iniziativa, sono certo che tutto ciò per Lei è già chiaro. Mi sembra importante tuttavia confermarle che l’ascolto e l’aiuto da parte dei familiari sono insostituibili ed essenziali per Suo fratello.

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Quanto dura la convalescenza?

Messaggioda admin » lun 15 apr 2019 13:13

Domanda di Sonnenschein
Nel mese di gennaio mi è stata asportata una metastasi. A marzo ho ricevuto una radioterapia.
Adesso sento una pressione in testa e dopo essermi sdraiata percepisco un edema, di grandezza sempre identica.
Quando scomparirà l’edema? C’è qualcosa che posso fare?
Per quanto tempo ha senso prendere il cortisone?
Per quanto tempo dopo la radioterapia possono gonfiarsi i tessuti?
Quanto dura la convalescenza in generale?
Quali terapie sono utili?

Risposta del Prof. Dr. med. Pierre-Yves Dietrich
Buongiorno Sonnenschein,
a gennaio è stata operata e a marzo ha ricevuto una radioterapia. Suppongo che Lei stia parlando del trattamento di metastasi cerebrali.

L'eventuale comparsa e il tipo di disturbi causati da metastasi cerebrali dipendono dalla loro localizzazione, grandezza e velocità di crescita. L'edema cerebrale può essere una conseguenza diretta delle metastasi o un effetto collaterale della radioterapia.
Il trattamento farmacologico con corticosteroidi ha lo scopo di ridurre l’aumentata pressione all’interno del cranio (edema cerebrale) ed evitare ulteriori disturbi.
Lei scrive che percepisce l’edema cerebrale in base alla Sua posizione. Tuttavia, questa percezione corporea non è un buon indicatore dell’effettiva entità dell’edema. Per determinarla occorre un controllo medico, nel quale è comunque importante che riferisca le Sue impressioni, affinché il team curante possa fare una valutazione adeguata. La durata e il dosaggio del trattamento con cortisone sono determinati in base ai sintomi, secondo il principio «il meno possibile, ma non meno del necessario». L’importante è evitare di sospendere o cessare di propria iniziativa la terapia con corticosteroidi o di assumere una dose diversa da quella prescritta dal medico.

Quanto durerà il gonfiore dei tessuti in seguito alla radioterapia e il periodo di convalescenza dipende dalla localizzazione e dall’intensità della radioterapia stessa.

Le terapie più efficaci sono determinate a loro volta dal tumore primario, anche se devono essere considerati altri fattori come le dimensioni e il numero di metastasi cerebrali, la presenza di focolai tumorali in altri organi e la loro risposta alla terapia, nonché il Suo stato di salute generale. Per tenere conto di tutti questi aspetti, la strategia di trattamento individuale viene coordinata a livello interdisciplinare.

Inoltre, misure di medicina complementare – integrate nel trattamento convenzionale – possono aiutare a lenire i sintomi e a migliorare il benessere.

Le consiglio di porre direttamente le Sue domande anche al Suo team curante.

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Re: 2019 - Tumori e metastasi cerebrali

Messaggioda admin » lun 15 apr 2019 14:39

Domanda di moncombat:
Mio marito ha appena ricevuto la notizia che ha 5 metastasi in testa del suo cancro polmonare. Significa che la battaglia è persa e il cancro ha vinto?

Risposta del Prof. Dr. med. Pierre-Yves Dietrich:
Con la sua domanda, vuole sapere se la «battaglia» è persa per Suo marito, che ha cinque metastasi in testa di un cancro polmonare.

In questo stadio della malattia sarà definito, sulla base delle esigenze di Suo marito, un piano di trattamento personalizzato mirato a contenere e rallentare la crescita delle metastasi cerebrali, che comprende un'associazione di diverse terapie (radioterapia, chemioterapia, corticosteroidi, ecc.). Questi trattamenti, talvolta chiamati terapie di sostegno, aiutano anche a gestire o a prevenire eventuali disturbi neurologici (difficoltà a camminare, debolezza muscolare, disturbi dell’equilibrio e della coordinazione, confusione, perdita di memoria, ecc.) causati dalle metastasi cerebrali.

È impossibile prevedere esattamente quanto tempo vivrà una persona colpita da metastasi cerebrali. Dipende da una moltitudine di fattori. Spesso si parla di mesi, ma alcune persone sopravvivono per diversi anni. Alcuni vivono molto più di quanto si potesse prevedere, altri meno. La persona più competente con cui parlare di sopravvivenza è il medico che cura Suo marito. Ma tenga presente che stimare il tempo da vivere non è una scienza esatta.

Per un sostegno in questa fase difficile, non esiti a chiedere aiuto alle seguenti associazioni:
palliative.ch o Fragile suisse.

Trova varie informazioni e recapiti utili anche nell’opuscolo della LSC «
Tumori e metastasi cerebrali negli adulti ».

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Re: 2019 - Tumori e metastasi cerebrali

Messaggioda admin » mer 17 apr 2019 10:24

Domanda di Dewi
Buongiorno,

ho questo tumore cerebrale dalla nascita: il neurologo ha detto che il suo nome è «leave me alone». Ogni mese mi sottopongo a EEG e ogni sei mesi a MRT. Due volte al giorno prendo le medicine contro l’epilessia, oltre ad alcuni analgesici. Ogni mese mi reco regolarmente dal neurologo e dallo specialista in epilessia presso l’Ospedale universitario di Basilea. Ho anche altre malattie gravi: un’artrite psoriasica e un diabete mellito di tipo 2. Ho bisogno assolutamente del sostegno di uno psichiatra per sopportare queste malattie. Non so a quale porta bussare per avere un’assistente che mi possa aiutare. Ho fatto diverse volte richiesta all’AI. Fino ad oggi non ho ricevuto l’aiuto corretto per questi disturbi.
Grazie mille.

Cordiali saluti,
Dewi

Risposta del team di consulenza di FRAGILE Suisse
Grazie della Sua domanda posta su www.forumcancro.ch

Lei si trova in una situazione difficile, con diverse problematiche di carattere medico. È comprensibile che Lei desideri un sostegno psicoterapico. Affronti l’argomento con il Suo neurologo curante o il Suo medico di famiglia, affinché loro possano attivare il tipo di sostegno appropriato.
Riguardo alla Sua domanda sullo «assistente», possiamo informarla sulle varie possibilità.
Il finanziamento di un assistente privato può essere richiesto sulla base del contributo per l’assistenza, previsto dall’assicurazione per l’invalidità (AI). Le condizioni per ottenerlo sono: vivere nel proprio appartamento o in una comunità abitativa non assistita e ricevere un assegno per grandi invalidi dell’AI.
Affinché il contributo per l’assistenza sia effettivamente rimborsato dall’AI, Lei stesso deve trovare un assistente privato e stipulare un contratto di lavoro con questa persona. Lei diventerebbe così il datore di lavoro dell’assistente e si assumerebbe il corrispondente onere amministrativo.
Si tratta di relazioni complesse, per cui è consigliabile una consulenza diretta in merito alla Sua situazione personale.
Per averla, può rivolgersi al team di consulenti della Lega contro il cancro o di Pro Infirmis del Suo Cantone di residenza. Se desidera, può fissare un appuntamento di consulenza nella Sua regione anche attraverso l’helpline gratuita di FRAGILE Suisse, al numero 0800 256 256.

Le auguriamo di trovare al più presto il sostegno di cui necessita.
FRAGILE Suisse


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