2018 - Prevenzione della salute e tumori maschili


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2018 - Prevenzione della salute e tumori maschili

Messaggioda admin » gio 3 mag 2018 15:38

Dalla metà di maggio alla fine di giugno 2018 tre esperti risponderanno per iscritto alle Sue domande sul Forum cancro.

Alcune domande e risposte sono state tradotte in un’altra lingua nazionale. Se dovessero sorgere domande o ambiguità, favorite rivolgervi alle consulenti specializzate della Linea cancro. Numero gratuito 0800 11 88 11 oppure e-mail
helpline@krebsliga.ch

Le presenti risposte sono una presa di posizione di carattere generale. Non si può infatti sostituire la consulenza personale con il parere di uno specialista qualificato in medicina. Se in un articolo vengono citati determinati medici, impianti terapeutici o prodotti, ciò non avviene a titolo di pubblicità o di raccomandazione, ma va inteso semplicemente come accenno ad altre fonti informative.

Cordiali saluti dalle moderatrici.

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Re: 2018 - Prevenzione della salute e tumori maschili

Messaggioda admin » mer 23 mag 2018 8:54

Domanda di Timo
Gentili signore e signori,

Nella mia cerchia di familiari e conoscenti stanno morendo o sono già decedute relativamente molte persone per colpa dei più svariati tipi di cancro. E spesso si tratta di casi in cui se il tumore fosse stato scoperto prima si sarebbe ancora potuto fare qualcosa, ma purtroppo era già troppo tardi.

Questi eventi personalmente mi rendono un po’ inquieto, poiché sembrerebbe che non esistano sintomi chiari e si possa avere una brutta sorpresa anche quando ci si sente sani come pesci.

Ho «solo» 36 anni e sono di sesso maschile, ma ho sentito anche di diversi casi tra i miei coetanei e in persone più giovani, quindi non è poi una cosa così inconsueta. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne con cancro del seno, ma so di persone nella mia fascia d’età che hanno avuto un tumore del cervello o del pancreas.

Perciò vorrei avere informazioni sulle misure in linea di massima consigliate riguardo alla prevenzione e alla diagnosi precoce, appunto per evitare che un’eventuale malattia non sia riconosciuta «troppo tardi».

Potete darmi anche voi dei consigli generali su quest’argomento o devo prendere necessariamente un appuntamento con la mia dottoressa di famiglia, che probabilmente non è così esperta in questo campo.

Cordiali saluti

Risposta di Guido Biscontin, specialista di diagnosi precoce
Buongiorno Christof.
I decessi di persone care ci toccano profondamente e sono momenti difficili: per via della tristezza, certamente, ma anche perché non ce ne si fa una ragione e talvolta per la rabbia. La questione della diagnosi precoce, o più precoce, che avrebbe permesso a queste persone di sopravvivere più a lungo, riaffiora spesso.

E come sta succedendo a Lei, queste situazioni possono spingerci a interrogarci anche sulla nostra salute. Cosa fare per rimanere sani? E come individuare precocemente un eventuale tumore?

Nelle persone della Sua età, le raccomandazioni riguardano essenzialmente
la prevenzione e lo stile di vita: sport, tabagismo, alcol, peso corporeo, protezione dai raggi UV, protezione dal radon, ecc..

Agli uomini è raccomandata la
diagnosi precoce del cancro intestinale, ma solo a partire dai 50 anni. Per gli altri tipi di cancro non esistono raccomandazioni formali sulla diagnosi precoce. Quando si parla di diagnosi precoce s’intende una serie di esami proposti a persone che non presentano sintomi e sono all’apparenza sane. Purtroppo la diagnosi precoce sistematica (screening) di determinati tipi di cancro non è opportuna, poiché non comporta necessariamente una diminuzione della mortalità nella popolazione cui è destinata. Può darsi persino che gli svantaggi potenziali dello screening si rivelino superiori ai vantaggi (per esempio l’eccesso di diagnosi o il problema dei falsi positivi).

Per alcuni tipi di cancro il dibattito è ancora in corso. La Lega contro il cancro segue gli sviluppi in questo campo e, dopo aver valutato i benefici e i rischi, adatta all’occorrenza le sue raccomandazioni.

Indipendentemente dagli esami di diagnosi precoce, tuttavia, noi siamo perfettamente in grado di fare qualcosa osservando il nostro corpo e prestando attenzione a eventuali cambiamenti: in questo caso non bisogna esitare a consultare un medico. I sintomi sono variabili e dipendono dal tipo di cancro e dalla sua estensione.

Un altro aspetto importante da prendere in considerazione per chiedere il parere di un medico è il ruolo di fattori genetici, che riguarda soprattutto il cancro intestinale, del seno e dell’ovaia, della prostata e della pelle. Se per esempio nella Sua famiglia ricorre con una certa frequenza la stessa forma di cancro o un tumore compare in età piuttosto giovane (prima dei 40 o 50 anni), non esiti a chiedere consiglio al Suo medico. Si sa inoltre che gli uomini appartenenti a famiglie particolarmente colpite dal cancro del seno dell’ovaia hanno un rischio maggiore di ammalarsi di cancro della prostata o del seno.

Un’altra cosa che si sa è che un certo numero di tumori può essere evitato grazie uno stile di vita adeguato e proteggendosi da determinati fattori ambientali. Tuttavia il cancro ha molteplici cause sulle quali non abbiamo alcun influsso e può svilupparsi comunque, ad ogni età, anche se è più frequente in età avanzata. Oltretutto, la diagnosi precoce non è sempre efficace.

Tutto questo può creare molta insicurezza, poiché in effetti siamo di fronte a una malattia nella quale spesso non esiste la certezza di poterla evitare. Ma possiamo comunque contrastarla adottando uno stile di vita sano secondo le raccomandazioni, attenendosi alle raccomandazioni sulla diagnosi precoce quando ci sono e sorvegliando il nostro corpo alla ricerca di eventuali sintomi. Così facendo possiamo affrontare serenamente il futuro.

Se ha ancora domande non esiti a porcele o a prendere contatto con la
Sua Lega cantonale o regionale o la Linea cancro.

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Re: 2018 - Prevenzione della salute e tumori maschili

Messaggioda admin » mer 30 mag 2018 12:07

Domanda di Mowy
Buongiorno!
Al mio compagno, che ha 69 anni, un anno fa è stato diagnosticato il cancro della prostata. Gli è stato diagnosticato perché il valore PSA era salito e, più che altro, perché la prostata era molto ingrossata e di notte doveva alzarsi fino a 8 volte per andare in bagno. Un anno fa il valore del PSA era a 8. Nel giugno 2017 gli è stata fatta una biopsia e misurato un «Gleason score» di 3 + 3. Sono stati fatti 12 prelievi per la biopsia. Nel settembre 2017 è stato sottoposto alla riduzione della prostata che ora è molto più piccola e lui ha molto meno disturbi, infatti adesso deve alzarsi solo circa 3 volte a notte per andare alla toilette. Dopo l’operazione, il valore del PSA era sceso a 0,8. Oggi, sei mesi dopo, in seguito a un nuovo controllo il valore del PSA è salito a 3,6! Non è forse un aumento estremamente rapido in soli sei mesi? Siccome il professore primario è in vacanza, l’appuntamento è fissato per il 7 giugno, e lì si deciderà come procedere, se operazione o radioterapia. Io ho una terribile paura che in queste 3 settimane che mancano all’appuntamento il tumore cresca e si formino metastasi. Può succedere, vero? Pertanto ho spinto il mio partner ad andare da un altro medico e fare subito una biopsia, per poter agire immediatamente e lottare contro il tumore. So che in queste situazioni non si dovrebbe mettere pressione, visto che anche lui ha paura. Ma i miei genitori sono morti di cancro e io ho gli incubi per questo motivo. La prego di scusarmi.
Cordiali saluti

Risposta del PD Dr. med. Aurelius Omlin
Il Suo partner ha un tumore della prostata. Negli ultimi mesi il suo stato di salute e i disturbi sono cambiati diverse volte. In seguito alla diagnosi differenziale il Suo partner, insieme al medico curante ha deciso di sottoporsi ad una TURP (resezione endoscopica della prostata). Ciò ha portato a un miglioramento temporaneo. In seguito viene proseguita l’osservazione clinica, compreso il controllo del valore del PSA (antigene specifico della prostata nel sangue). Il PSA è un indicatore del tumore della prostata, ma anche di infiammazioni e di un ingrossamento benigno (iperplasia) della prostata. Pertanto, tale parametro da solo non è adatto a valutare la situazione.

Dopo essere calato, il valore del PSA è nuovamente salito nelle ultime settimane. Questo aumento del PSA può avere molte cause e solo dopo ulteriori indagini si può stabilire se è provocato effettivamente dal tumore della prostata. Lei ha detto che dalle biopsie è risultato un Gleason score di 3+3 e pertanto è molto improbabile che vi sia un decorso aggressivo di un carcinoma della prostata. Con valori del PSA inferiori a 10 è improbabile che si sviluppino delle metastasi. Riguardo al valore del PSA, è importante che venga possibilmente sempre determinato dallo stesso laboratorio, poiché le analisi svolte in laboratori diversi possono dare valori leggermente diversi.

Sarebbe consigliabile rivolgersi al sostituto del primario curante, perché questi potrebbe avere accesso ai documenti esistenti e stabilire il da farsi. I prossimi passi potrebbero essere delle analisi dell’urina e della prostata per escludere o curare un’eventuale infezione. Inoltre, si può misurare nuovamente il valore del PSA dopo una o tre settimane dall’ultima determinazione, per confermare l’aumento da 0,8 all’attuale 3,6.

Naturalmente questa risposta non può riguardare tutti gli aspetti rilevanti per questa situazione ¬– comprensibilmente inquietante – e quanto detto si basa sui dati che Lei mi ha comunicato e che potrebbero essere incompleti.
Cordiali saluti

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Cancro della prostata/metastasi

Messaggioda admin » lun 25 giu 2018 11:31

Domanda di Springi
Buongiorno,

si tratta di mio marito, che ha 75 anni. Medicamenti Prostagutt, agosto 2004: PSA 7,0. Biopsia: adenocarcinoma prostatico pT1c (T2c, Nx, Mx), punteggio di Gleason 2+3=5. Febbraio 2005: brachiterapia LDR, decorso senza problemi, PSA inferiore a 1. Fine marzo 2017: PSA 2,1. Dicembre 2017: dolore all’inguine sinistro. Gennaio 2018: accertamento dal medico di famiglia e dall’ortopedico: artrosi, fisioterapia. Nel frattempo frequenti episodi di sciatalgia. Fine aprile 2018: urologo a causa di peggioramento della frequenza di minzione e dell’urgenza urinaria successivi alla brachiterapia. Ecografia e palpazione eseguite. Compresse: Spasmo Uredin, controllo dopo 6 mesi. Purtroppo PSA 53, la settimana dopo 47,1. Scintigrafia scheletrica total body G56 MBQ TCD, SPECT/CT: lesione mista osteolitica-osteosclerotica nell’acetabolo sinistro con forte aumento dell’uptake e interessamento della corticale. Estesa metastasi ossea. Tumor board: staging TC/torace, non si riscontrano altre metastasi. Decisione: radioterapia, terapia ormonale ablativa come terapia sistemica. Siamo scioccati e anche disorientati.

Per questo poniamo le seguenti domande:
1. Il PSA può crescere in 15 mesi da 2,1 a 53? Per l’urologo era un fatto insolito, non riusciva a spiegarselo.
2. Una tecnica diagnostica per immagini come la scintigrafia può fornire la prova di una metastasi ossea? Oppure la diagnosi andrebbe ulteriormente confermata da altri esami, come una TC o una MRT del bacino? Dovrebbe essere lo standard di riferimento, sappiamo che viene esaminato il metabolismo osseo. Ma nello stesso tempo non ha una grande specificità: infiammazioni, artrosi, alterazioni ossee possono apparire come metastasi. Non abbiamo idea di cosa fare. I risultati degli esami giustificano una radioterapia associata a terapia ormonale? Saremmo molto lieti di una Sua risposta, per capire meglio la situazione e poter prendere una decisione.

Grazie mille.
Cordiali saluti

Risposta del PD Dr. med. Aurelius Omlin
Lei è preoccupata per Suo marito. Il suo stato di salute è molto peggiorato in breve tempo. Entrambi siete disorientati e scioccati dalla nuova situazione.
  • Il valore di PSA (antigene specifico della prostata nel sangue) è un marcatore del cancro della prostata, ma anche di un’infiammazione e di un ingrossamento benigno (iperplasia) della prostata. Pertanto preso da solo è un parametro inadeguato per valutare la situazione. Effettivamente, il valore di PSA può cambiare molto nell’arco di breve tempo e, insieme all’informazione della diagnostica per immagini, il decorso appare sì piuttosto insolito ma non inconcepibile.
  • La diagnosi e la terapia del carcinoma prostatico sono state studiate approfonditamente e vengono eseguite secondo linee guida oncologiche. La situazione che descrive indica un carcinoma prostatico localmente avanzato: oltre all’interessamento della prostata, è stata individuata una metastasi ossea nell’acetabolo dell’anca sinistra.
  • Le tecniche diagnostiche per immagini sono impiegate in presenza di indicazioni specifiche. In caso di carcinoma prostatico confermato all’esame microscopico e PSA superiore a 10 ng/ml è indicata una scintigrafia scheletrica, con la quale è possibile visualizzare processi metabolici del corpo. Sembrerebbe che Suo marito, oltre che a una scintigrafia, sia stato sottoposto anche a una tomografia computerizzata (TC). Nel suo caso sarebbe indicata una TC torace-addome-bacino (probabilmente è stato così). Le informazioni di PSA, scintigrafia e TC di solito sono sufficienti per confermare la diagnosi di metastasi ossee. In casi dubbi si può discutere sull’opportunità di una MRT supplementare.
  • In sintesi, purtroppo è probabile che sia una recidiva (PSA 53, metastasi ossea) del carcinoma prostatico già noto con interessamento delle ossa. In questa situazione, il trattamento standard è una terapia ormonale (privazione del testosterone = terapia ormonale ablativa = terapia androgeno-privativa). A seconda delle circostanze, la terapia ormonale può essere integrata da altri farmaci (docetaxel o abiraterone), ma in tal caso è necessaria una valutazione, consulenza e ponderazione approfondita dei rischi e degli effetti collaterali.
  • Gli uomini in procinto di ricevere una terapia ormonale devono essere incoraggiati a modificare il proprio stile di vita: fare regolare attività fisica, smettere di fumare, ridurre il consumo di alcolici, normalizzare il peso. È raccomandabile sostituire la vitamina D e il calcio (a seconda dell’apporto alimentare).
  • Nel caso di Suo marito, a mio avviso sarebbe indicata anche una valutazione oncologica. Sono descritte alterazioni osteolitiche-osteoblastiche nella metastasi; soprattutto la componente osteolitica potrebbe indicare un elemento più aggressivo del cancro della prostata. Una radioterapia di questa regione nel limite del possibile sembra un’opzione ragionevole.
    Una valutazione chiara della situazione di Suo marito richiederebbe la consultazione di tutti gli atti clinici. La mia valutazione si basa solo sui dati riportati da Lei e pertanto non può essere completa né esaustiva. Suo marito ha sempre la possibilità di chiedere un secondo parere presso un centro oncologico. Le consiglio in ogni modo di discutere le Sue domande e i Suoi dubbi con l’attuale équipe curante.

    Cordiali saluti

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    Cancro della Vescica/quale terapia

    Messaggioda admin » gio 28 giu 2018 13:11

    Domanda di webru
    Gentili signore e signori,
    Mi è stato diagnosticato un cancro della vescica, il quale è stato classificato come aggressivo ed è già cresciuto nel tessuto muscolare. Il tumore era molto grande ed è stato asportato tramite un intervento attraverso l’uretra nella clinica Uroviva di Bülach. Per fortuna non sono state trovate metastasi. Ora devo decidere che cosa fare: l’operazione (asportazione della vescica) o radioterapia eventualmente combinata con una chemioterapia. In caso di operazione si pone anche la domanda se fare prima una chemioterapia e decidere tra un’urostomia o una vescica sostitutiva. Ho 74 anni e mi piace fare sport. Sono tutte questioni che per un profano mi sembrano difficili, anche perché ne so troppo poco di questi trattamenti. Potreste aiutarmi e consigliarmi in merito? Grazie mille.
    Cordiali saluti

    Risposta di PD Dr. Aurelius Omlin
    Per raccomandare una determinata terapia vanno considerati molti fattori, come per esempio il tipo e il grado di sviluppo delle cellule tumorali, se è stato possibile asportare tutto il tumore, se vi è l’interessamento dei linfonodi vicini, se Lei soffre di malattie precedenti, se assume regolarmente medicamenti ed altro.

    Nella terapia del cancro della vescica generalmente collaborano medici specializzati in urologia, oncologia e radioncologia. Lo scopo è quello di proporre e offrire la migliore terapia possibile nella situazione specifica.
    Solo quando i medici specialisti Le avranno spiegato dettagliatamente i vantaggi e gli svantaggi dei diversi metodi di trattamento tenendo conto della Sua situazione individuale, Lei potrà prendere una buona decisione assieme ai medici.

    Se Lei ha un carcinoma a cellule transienti, se non ci sono altre malattie o medicamenti che sono controindicati per il trattamento proposto e se Lei vuole il trattamento più efficace possibile, allora nella situazione da Lei descritta il trattamento standard sarebbe una chemioterapia neoadiuvante/precedente per 8-12 settimane, seguita dall’operazione. Entrambe le varianti di operazione hanno vantaggi e svantaggi e richiedono buone informazioni e consulenza urologiche.
    Attualmente, Lei potrebbe anche partecipare ad uno studio clinico accessibile in diversi centri della Svizzera, che studia l’aggiunta di un’immunoterapia alla terapia standard: https://www.kofam.ch/en/snctp-portal/se ... tudy/41001 (in tedesco)

    L’alternativa sarebbe una combinazione di radioterapia e chemioterapia che permetterebbe di conservare la vescica. Affinché questo tipo di trattamento abbia successo, devono essere soddisfatte diverse condizioni e anche questa opzione richiede approfonditi chiarimenti.

    Un’adeguata valutazione della Sua situazione richiede la visione di tutti i risultati clinici: quello che ho indicato qui sopra si basa sui dati che Lei mi ha fornito e potrebbe non essere completo.

    Vista la complessità della situazione e delle conseguenze delle decisioni, che in questa sede possono essere solo accennate, Le consiglio di rivolgersi alla squadra di medici che La sta curando e chiedere una seconda opinione presso un centro tumori di maggiori dimensioni coinvolgendo esperti di urologia, oncologia e radioncologia.

    Le faccio tanti auguri.

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    Lieve del PSA doppo l'operatione

    Messaggioda admin » lun 2 lug 2018 14:19

    Domanda di Giampiero
    Buongiorno a tutti, ho 60 anni e sono stato operato a marzo 2013 di prostatecmonia radicale laparoscopica robot-assisted nerv-sparing bilaterale con linfadenectomia pelvica bilaterale e ricostruzione del C.S.U. Gleason 3+4. Gli esami post operazione, per i primi 4 anni con frequenza trimestale per poi passare ad esami semestrali, hanne sempre dato un valore del PSA (S-antigene prostatico specifico) sempre < 0,03 (valore ai limiti inferiori alla sensibilità funzionale del metodo). Nell’ultimo esame appena fatto il valore del PSA è salito a 0,034 ng/mL. Faccio le analisi sempre c/o lo stesso laboratorio. Nella diagnosi post operatoria, mi hanno detto che non devo fare nulla, a parte alle analisi trimestrali/semestrali del PSA, fino a quando il valore resta inferiore al 0,20 ng/mL. In modo particolare, vorrei sapere se il fatto che il valore del PSA nelle ultime analisi sia aumentato, è sinonimo che gradualmente è destinato ad arrivare al fatidico 0,20? Quale potrebbero i motivi di questa variazione del PSA (ultimamente vado molto in bicicletta, ci sono controindicazioni?). Nel corso degli anni il PSA può solo aumentare o può avere delle fluttuazioni (aumento e/o diminuzione) del valore? Questo rialzo del PSA mi ha spaventato

    Risposta di PD Dr. Aurelius Omlin
    è comprensibile che abbia vissuto come una minaccia il rialzo, benché molto lieve, del PSA.

    Personalmente proporrei di ricontrollare il PSA tra 4-6 settimane e di inviare il campione di sangue prelevato allo stesso laboratorio che ha eseguito le analisi finora. Variazioni dei valori del PSA sono possibili a livelli molto bassi come quelli da Lei descritti e sono dovuti a cause tecniche. Di solito, dopo l’asportazione chirurgica della prostata, la pratica dello sport (ciclismo) non influisce sui valori del PSA. Purtroppo il PSA può aumentare anche a distanza di 5 anni dall’intervento di prostatectomia.

    Oggi non si è più sicuri che la raccomandazione di attendere che l’aumento del PSA sia convalidato - ossia che il PSA raggiunga per due volte consecutive valori uguali o superiori a 0,2 ng/ml - prima di reagire sia sempre la strada migliore da seguire. Vi sono studi clinici che dimostrano che è utile somministrare il più presto possibile, in taluni casi già allorché il PSA aumenta a 0,1 ng/ml o più, una radioterapia di salvataggio (irradiazione della loggia prostatica in caso di aumento del PSA dopo prostatectomia). In considerazione della Sua età, consiglierei di reagire al più presto, qualora i valori del PSA continuassero ad aumentare.

    Per una valutazione conclusiva della Sua situazione occorrerebbe prendere visione di tutti gli esiti clinici (andamento del PSA, resoconto chirurgico, referto patologico). La summenzionata valutazione si basa sulle informazioni da Lei fornite e potrebbe essere incompleta. Le consiglio di sottoporre le Sue domande alla Sua équipe curante e di esternare le Sue perplessità e i Suoi timori.

    Con i migliori saluti.

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    Sospetto di cancro ai testicoli

    Messaggioda admin » lun 2 lug 2018 14:44

    Domanda di Storm
    Buongiorno
    Esistono accertamenti precoci per il cancro del testicolo? Ho notato un cambiamento/un nodulo al testicolo. Perciò vorrei farmi visitare da uno specialista. Come devo procedere?
    Grazie mille e cordiali saluti

    Risposta del PD dr. med. Richard Cathomas
    Buongiorno
    Per il cancro del testicolo non ci sono accertamenti precoci, visto che si tratta di una patologia rara. Naturalmente è facile palpare i testicoli e ognuno dovrebbe farlo personalmente ogni 2-3 mesi.
    Lei ha notato un indurimento al testicolo. Pertanto le consiglio di farsi visitare dal medico di famiglia (o da un urologo). La maggior parte dei noduli ai testicoli sono benigni ma è importante far valutare dal medico il mutamento che ha notato. Eventualmente il medico farà un’ecografia del testicolo o altre analisi.

    Le auguro che si tratti di un nodulo benigno.

    Cordiali saluti


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