2019 - Le consulenti della linea cancro rispondono alle vostre domande


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2019 - Le consulenti della linea cancro rispondono alle vostre domande

Messaggioda admin » mar 25 giu 2019 7:13

A colloquio con gli esperti - estate 2019
Ha domande sul cancro?

Il team di consulenza risponde per iscritto alle Sue domande fino al 1° settembre 2019 sul forum.

Le presenti risposte sono una presa di posizione di carattere generale. Non si può infatti sostituire la consulenza personale con il parere di uno specialista qualificato in medicina. Se in un articolo vengono citati determinati medici, impianti terapeutici o prodotti, ciò non avviene a titolo di pubblicità o di raccomandazione, ma va inteso semplicemente come accenno ad altre fonti informative.

Alcune domande e risposte sono state tradotte in un’altra lingua nazionale. Se dovessero sorgere domande o ambiguità, favorite rivolgervi alle consulenti specializzate della Linea cancro. Numero gratuito 0800 11 88 11 oppure e-mail helpline@krebsliga.ch


Cordiali saluti dalle moderatrici.

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Tanitssima paura

Messaggioda admin » lun 8 lug 2019 15:30

Domanda di AAA81:
Da poco mi hanno diagnosticato adenocarcinoma infiltrante g2 g3 al collo dell'utero... Ho tanta paura non so cosa mi aspetta.. Sto attendendo una chiamata che non arriva mai x sapere cosa dovrò fare.. Ho tantissima paura.. Potreste darmi una delucidazione.. Un consiglio. Un conforto?

Risposta di Cornelia, consulente Servizio InfoCancro
Buongiorno AAA81

Una diagnosi di cancro mina ogni sicurezza. C’è chi l’ha definita “uno zunami”. L’attesa di informazioni più precise, le mille incognite che tormentano la mente nell’attesa non fanno che alimentare la paura. Tutto ciò è normale, ma non per questo più sopportabile. In simili circostanze può essere di conforto poter parlare con qualcuno al di fuori della famiglia e della cerchia di amici. Se abita in Svizzera può chiamare il servizio InfoCancro della Lega svizzera contro il cancro: 0800 11 88 11. Se abita in Italia, può contattare la
Help-line dell’Associazione italiana malati di cancro, parenti e amici: 840 50 35 79
In questo modo potrà ottenere risposte mirate e personalizzate ai suoi interrogativi.

Per informazioni generali sul cancro della cervice uterina (detta anche “collo dell’utero”), può consultare i seguenti opuscoli:
Le auguro di ricevere prontamente la forma di sostegno che fa per lei in questo momento.

Con i migliori saluti.

Cornelia
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Contatto sessuale dopo una terapia antitumorale: un rischio?

Messaggioda admin » lun 15 lug 2019 15:19

Domanda di JMA:
Gentili signore e signori

ho conosciuto una donna che ha avuto il cancro al seno. Siccome ci siamo incontrati una sola volta e non ne ho idea, vorrei chiedere se può essere pericoloso per me o se c'è qualche fattore di rischio avendo rapporti intimi?

Grazie mille della risposta.

Cordiali saluti

Risposta di Cornelia Orelli, consulente Servizio InfoCancro:
Salve JMA

Grazie mille della Sua domanda.

Le invito a leggere la domanda di Nick e la risposta della consulente sessuale Simone Dudle: Le potrebbe chiarire molte domande, timori e incertezze riguardo alla sessualità. viewtopic.php?f=57&t=2754

Se teme un possibile rischio di infezione, vorrei aggiungere che il cancro non è contagioso.

La paura che qualcuno ci possa «attaccare» il cancro è una credenza tenace nel tempo. È bene che questo timore sia affrontato, così che si possa evitare che improvvisamente le persone ammalate di cancro si sentano isolate, perché parenti e amici si tengono a distanza per paura di un'infezione. Ma non ve ne è alcun motivo: il cancro non è contagioso.

Purtroppo pochissimi parlano apertamente di questa paura. Per questo motivo non di rado succede che persone affette da cancro vengano emarginate, ad esempio sul posto di lavoro.

Il cancro non è una malattia infettiva. A differenza di virus e batteri, le cellule tumorali non possono trasferirsi da un essere umano a un altro e continuare a moltiplicarsi. Quindi, né un contatto, né un abbraccio, né un bacio e nemmeno il sesso comportano un rischio di infezione.

Le cellule tumorali non sono in grado di sopravvivere all'esterno del corpo della persona malata e non hanno sviluppato strategie per sopravvivere e moltiplicarsi in un altro organismo. Non vi sono risultati scientifici che provino il contrario.

Infine vorrei ricordare ancora una cosa sulla contraccezione: indipendentemente dal fatto che le mestruazioni si fermino durante le terapie antitumorali a base di farmaci, le coppie dovrebbero usare la contraccezione. Lo stesso vale nel caso di una radioterapia. Si dovrebbe pianificare una gravidanza solo quando una donna si è sufficientemente ripresa dalla malattia e dalle terapie.
Con i migliori saluti.

Cornelia
Moderatrice

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Dolori di origine non chiara

Messaggioda admin » lun 22 lug 2019 13:26

Domanda di Ivan Romano:
Salve, è da due anni che soffro di un dolore quando respiro profondamente. Dopo una serie di esami tra i quali: gastroscopia, rx torace, tac torace è emersa la presenza di una ernia iatale. Nessuno dei medici e specialisti consultati, ha messo in correlazione il dolore all'ernia iatale che non produce nessun tipo di sintomo, neppure bruciore. La diagnosi finale è risultata ansia. Tutta via al persistente dolore provocato durante il respiro profondo (alla schiena a sinistra), si è aggiunto un dolore/bruciore a spalla e collo (sinistra) e un fenomeno di occhi infossati contemporanei a una diplopia che si manifesta nelle ore notturne che l'oculista ha escluso dipendere dagli occhi. Quali esami posso fare per avere una diagnosi?

Risposta di Cornelia Orelli, consulente Servizio InfoCancro
Buongiorno,
da due anni accusa dolori di origine non chiara durante la respirazione. Previa esclusione di alcune possibili cause, Le è stato diagnosticato un disturbo d’ansia. Questa diagnosi non La soddisfa, tanto più che ai dolori iniziali si sono aggiunti nuovi sintomi. Non siamo un servizio medico. Pertanto esula dalle nostre competenze rispondere alla Sua domanda in merito a possibili ulteriori accertamenti diagnostici. Voglia per cortesia rivolgersi a un medico.

La Sua preoccupazione è comprensibile. È difficile vivere nell’incertezza. Le auguro che possano essere escluse cause allarmanti e che il Suo stato di salute migliori presto.

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Prognosi

Messaggioda admin » mar 23 lug 2019 14:39

Domanda di Alice:
Il referto dell'ago aspirato indica un carcinoma duttale invasivo nel quadrante superiore esterno del seno destro, di 35 mm, linfonodo negativo. Kl67 20%, positivo per entrambi gli ormoni al 90% e positivo per Her2. Non è indicato il grado. Mi hanno detto che è circoscritto. Ho 40 anni.
Mi hanno proposto una chemioterapia + terapia biologica per ridurre il tumore, seguita da intervento chirurgico e poi terapia ormonale.
Cosa comporta un positività sia agli ormoni che ad Her2 in termini di sopravvivenza, possibilità di recidiva ed efficacia delle cure?

Risposta di Cornelia, consulente Servizio InfoCancro:
Buongiorno Alice,

com’è comprensibile, vuole conoscere la Sua prognosi e anticipare l’efficacia della terapia che Le è stata proposta.

All’interno del sottotipo di carcinoma della mammella che Le è stato diagnosticato esiste un’elevata eterogeneità. Pazienti con tumori in apparenza simili possono presentare un decorso clinico diverso.

Voglia per cortesia rivolgere le Sue domande all’oncologo senologo presso il o la quale è in cura. Esula dalle nostre competenze definire la Sua situazione individuale in termini probabilistici in base ai fattori prognostici e predittivi che gentilmente ci fornisce.

I fattori prognostici sono correlati alla prognosi (ossia alla sopravvivenza/al rischio individuale di recidiva) mentre i fattori predittivi all’efficacia di un trattamento antitumorale. Esistono fattori che si sono dimostrati essere importanti ed utili nella scelta del tipo di trattamento quali: le dimensioni del tumore, lo stato dei linfonodi ascellari, il grado istologico, l’attività proliferativa (Ki67), il tipo istologico, l’invasione vascolare, lo stato di HER-2, lo stato dei recettori ormonali, l’età e profili di espressione genica. Il Suo oncologo saprà spiegarle in dettaglio quali caratteristiche biologiche presenta il Suo tumore e motivare la raccomandazione terapeutica.

Le auguro di rispondere bene alla terapia e resto volentieri a Sua disposizione per un accompagnamento e un supporto di tipo psicosociale
(Servizio InfoCancro).

Ecco per ora qualche fonte d’informazione che potrebbe tornarle utile sul Suo percorso di malattia:

  • Opuscolo della Lega contro il cancro
  • Libretto a cura dell’Associazione italiana malati di cancro, parenti e amici
  • Portale promosso da Europa Donna della Svizzera italiana
Con i migliori saluti

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Sintomi

Messaggioda admin » mer 24 lug 2019 12:49

Domanda di Griva97:
Salve volevo sapere se i sintomi di un tumore, una volta formato, sono presisitenti oppure possono andare e venire. Grazie

Risposta di Cornelia Orelli, consulente Servizio InfoCancro
Buongiorno!
La durata dei disturbi non è un criterio che consente di riconoscere in modo inequivocabile l’insorgenza di un tumore, ma segni e sintomi persistenti o ricorrenti devono indurre a rivolgersi al proprio medico per escludere questa eventualità o affrontarla il più precocemente possibile.

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Colloquio di candidatura, cambio del posto di lavoro in seguito a malattia tumorale

Messaggioda admin » lun 12 ago 2019 13:17

Domanda anonima
Salve,
a causa di un linfoma, ho ricevuto una terapia con anticorpi, combinata con la chemioterapia. La terapia si è conclusa un anno fa e, stando ai risultati delle analisi finali, ha avuto successo. Da allora mi sento di nuovo bene e lavoro a tempo parziale (80%) come prima della malattia. Dopo 12 anni al posto di lavoro attuale, ho intenzione di cambiare impiego. Nel colloquio di candidatura sono tenuto a dire al mio futuro datore di lavoro che ho/ho avuto questa malattia? Cambiando posto di lavoro, di che cosa devo tener conto riguardo alla malattia superata?


Risposta di Lilian Rey, consulente specializzata della Linea cancro
Salve,
è bello che Lei abbia superato la Sua malattia e progetti di cambiare lavoro.

Dopo aver terminato il trattamento, Lei non ha l'obbligo di informare il futuro datore di lavoro durante il colloquio di candidatura sulla malattia tumorale, se si sente di nuovo in forma e in grado di lavorare come prima. Nel colloquio di candidatura si possono fare solo domande relative al rapporto di lavoro. Domande generali sullo stato di salute di una persona (ad esempio: «Soffre o ha sofferto di malattie?») non sono consentite. Se viene posta una domanda del genere, si ha diritto a dire una bugia necessaria, al fine di evitare situazioni spiacevoli. Se successivamente emerge che il candidato non ha detto la verità su questo punto, ciò non rappresenta alcun motivo per un licenziamento senza preavviso.

Ci si può chiedere se ciò sia utile per una cooperazione amichevole. Alcuni datori di lavoro rispondono positivamente alla fiducia e all'apertura e non escludono un candidato perché è stato ammalato di cancro.
D’altro canto, essendo sinceri si può anche rischiare un rifiuto. Non esiste una ricetta universale per l'approccio giusto. Con un po' di sensibilità e un po' di fortuna se ne accorgerà Lei stesso nel corso del colloquio.

Quando si cambia lavoro, si consiglia di controllare attentamente la situazione personale in merito alle assicurazioni (cassa pensione, assicurazione per indennità giornaliera di malattia). Molti aspetti non sono disciplinati uniformemente.
Punti importanti da considerare, ad esempio:

in caso di malattia è importante la durata del rapporto di lavoro esistente. Dopo un cambio di lavoro, Lei è di nuovo al primo anno di servizio e quindi in una situazione meno sicura rispetto a quella del Suo attuale datore di lavoro dopo dodici anni di servizio.
La protezione dal licenziamento in caso di malattia è, per esempio, molto più breve. Anche il pagamento continuato del salario da parte del datore di lavoro ha una durata inferiore. Inoltre, durante il periodo di prova non vi è alcuna protezione contro il licenziamento.

Le assicurazioni per indennità giornaliera di malattia possono accettare una persona con riserva. Ciò significa che avendo una riserva sulla malattia tumorale, non si avrebbe alcuna assicurazione contro la perdita di salario in caso di ricaduta. In determinate circostanze, questa riserva si applica a vita. Anche le casse pensione possono avanzare riserve nella parte sovraobbligatoria. Tali riserve sono limitate a 5 anni e si riferiscono solo alla rendita di invalidità e al decesso. È necessario rispondere in modo veritiero alle domande relative allo stato di salute poste dalle assicurazioni, altrimenti l'assicurazione potrebbe avere il diritto di ridurre o non fornire prestazioni.

Le suggerisco di chiedere una consulenza individuale. Gli assistenti sociali della
Lega contro il cancro nella Sua regione sono competenti ed hanno molta esperienza in tutte le questioni concernenti le assicurazioni sociali e sono a Sua disposizione per un colloquio personale dettagliato.

Con i migliori auguri e cordiali saluti

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Assunzione dei costi per la preservazione della fertilità in caso di cancro

Messaggioda admin » lun 19 ago 2019 14:18

Domanda di Teja
Buongiorno,
ho una domanda a proposito dell’ultima modifica nel catalogo delle prestazioni delle casse malati, entrata in vigore il 1° luglio 2019. Più precisamente, concerne l’assunzione dei costi delle misure per preservare la fertilità nei malati di cancro. Mi interesserebbe sapere se posso richiedere l’assunzione dei costi alla cassa malati successivamente, visto che mi sono sottoposta a misure per conservare la fertilità già alla fine di aprile. Potreste anche aiutarmi suggerendomi il modo migliore di procedere in questa situazione? O ci sono eventualmente delle alternative?
Cordiali saluti e grazie in anticipo!

Risposta di Rita Lang, specialista Linea cancro
Buongiorno Teja,

grazie mille per la Sua domanda. Lei è ammalata di cancro e nell’ambito dei trattamenti si è sottoposta anche a misure per la preservazione della fertilità. Come Lei giustamente ha scritto, dal 1° luglio 2019 le assicurazioni malattia sono obbligate ad assumersi i costi per la conservazione del tessuto ovarico, degli ovuli e degli spermatozoi per cinque anni. I costi di altri tipi di misure, ad esempio la fecondazione degli ovuli, continuano ad essere sostenuti personalmente dai pazienti malati di cancro. Per i dettagli, può consultare
l’ordinanza del Dipartimento federale dell’interno DFI sulle prestazioni dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (modifica del 6 giugno 2019, p. 8) oppure il comunicato stampa delle Lega contro il cancro sull’ assunzione dei costi delle misure per la preservazione della fertilità.

Benché sia precedente al 1° luglio, il Suo trattamento si è comunque svolto nel corso del 2019. Come deve procedere nei confronti della Sua cassa malattia?

Le consigliamo di provare a discuterne direttamente. Se ciò dovesse rivelarsi infruttuoso, il Suo medico curante potrebbe aiutarla per ulteriori argomentazioni riguardanti l’indicazione medica delle misure di preservazione della fertilità. Se neppure così raggiungesse lo scopo, potrebbe farsi consigliare dalla Lega cantonale contro il cancro della Sua regione.
Intanto, Le auguro buona fortuna per i prossimi passi nella ricerca di chiarimenti.
Forse, Le farebbe piacere condividere le Sue esperienze nel Forum per far coraggio ad altri.
Con i migliori auguri e cordiali saluti.

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Differenza tra ecografia e risonanza magnetica

Messaggioda admin » lun 26 ago 2019 12:54

Domanda di Andrea
Salve, ho una domanda. Nel 2017 ho avuto un carcinoma della cervice e da allora sono sottoposta fittamente a trattamenti: ho ricevuto una radiochemioterapia e una brachiterapia. Circa 6 settimane fa è stato eseguito l’ultimo striscio vaginale, 4 settimane fa una risonanza magnetica. L’altro ieri la mia oncologa mi ha detto che dalla risonanza è emerso un sospetto di recidiva. Il giorno dopo mi sono recata da lei: mi ha visitata e ha eseguito un’ecografia. Si vedono più cose rispetto alla risonanza magnetica? Cari saluti, Andrea


Risposta di Irma Boving, consulente specializzata della Linea cancro
Buongiorno Andrea,
grazie della Sua domanda riguardante la differenza tra ecografia e tomografia a risonanza magnetica (MRT).

Entrambi i metodi non usano i raggi X e sono particolarmente adatti alla rappresentazione delle parti molli e di regioni del corpo in cui vi sono molte strutture composte da tessuti molli, come ad esempio nel caso dei tumori nella zona del bacino.
La MRT genera un forte campo magnetico che fa liberare energia dai tessuti. Quest’energia viene registrata e trasformata tramite il computer in un’immagine, o meglio in una serie di immagini in sezione della regione esaminata.
La somministrazione di un mezzo di contrasto può aumentare la chiarezza delle immagini ottenute nella MRT.

Nell’ecografia, una sonda invia ultrasuoni all’interno del corpo ed essi vengono riflessi dai tessuti. Gli ultrasuoni di ritorno sono catturati dalla sonda e trasformati in immagini dal computer. Siccome la riflessione dipende dalla densità del tessuto esaminato, nelle immagini è possibile distinguere le varie strutture corporee. In alcuni esami ecografici la sonda può essere introdotta in una cavità corporea, come ad esempio la vagina, consentendo di esaminare più precisamente regioni o organi difficili da valutare dall’esterno.

I due esami si completano a vicenda.

Spero che queste spiegazioni Le siano d’aiuto nella Sua situazione.

Le auguriamo ogni bene e La salutiamo cordialmente.

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Colloquio chiarificatore

Messaggioda admin » lun 26 ago 2019 15:44

Domanda di Nadia:
A mio marito è stato diagnosticato ol 14 luglio 2019due adecarcinoma polmonare , tutti nel polmone sinistro. Il primo era di 7,5 cm con infiltrazione al mediastino, il secondo di 5.5 c. il 20 agosto ha iniziato l'immunoerapia con pembrolizamub seguita dopo da una flebo per ipercalcemia. Da quel giorno i suoi sintomi sono peggiorati. Premettendo che ha sempre avuto febbricola, dopo il 20 respirava sempre più male, febbre a 39,5 e 2 episodi di vomito Ricoverato il 23 agosto e dopo tac riscontro che i due tumori sono aumentati, il 1°a 11 ed il 2° ad 8. Potrebbe essere tutto riconducibile agli effetti del farmaco? O è il tumore che in un mese è cresciuto così? Conviene continuare con l stesse cure e sperare nell'operabilità o andare a Siena?

Risposta di Cornelia Orelli, consulente Servizio InfoCancro
Gentile Nadia

Com’è comprensibile, lo stato di salute di Suo marito La preoccupa seriamente. L’evoluzione della sua malattia suscita in Lei molti interrogativi. Vuole accertarsi che sia in buone mani. Non vuole lasciare nulla di intentato.

Esula dalle nostre competenze esprimere valutazioni in merito al decorso individuale di pazienti oncologici nonché formulare ipotesi sulla loro risposta alle terapie e raccomandazioni sull’iter da seguire. Voglia per cortesia richiedere un colloquio chiarificatore all’équipe medica che sta seguendo Suo marito. Per aiutarLa a prepararsi al colloquio con l’oncologo di riferimento per Suo marito, Le segnalo la scheda sul
pembrolizumab a cura dell’AIMaC. Come potrà costatare Lei stessa, i sintomi da Lei osservati in Suo marito fanno parte dei potenziali effetti collaterali di questo farmaco. Tuttavia, i sintomi sviluppati da Suo marito possono anche essere attribuiti ad altre origini. Spetta esclusivamente all’équipe curante spiegarLe i nessi causali delle attuali condizioni di Suo marito e rispondere alle Sue domande.

Per ottenere un secondo parere medico, può rivolgersi a un’altra struttura di cura. L’Associazione italiana malati di cancro, parenti e amici (
AIMaC - numero verde 840 50 35 79) La saprà indirizzare a un istituto oncologico in Italia. Qualora intendesse chiedere una seconda opinione in Svizzera, può invece rivolgersi direttamente all’Istituto oncologico della Svizzera italiana (IOSI): contatto.

Se ha altre domande può ricontattare
noi oppure la AIMaC.

Le auguro di ricevere al più presto l’attenzione di cui ha bisogno.

Con i migliori saluti.

Cornelia
Moderatrice


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