2021 – La salute al maschile, tumori maschili


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2021 – La salute al maschile, tumori maschili

Messaggioda admin » mer 27 ott 2021 9:56

Avete domande sul la salute al maschile, tumori maschili?

Da inizio novembre a metà dicembre 2021 quattro esperti risponderanno per iscritto alle Sue domande sul Forum cancro.


PD Dr. med. Dominik Abt, medico specialista in urologia, sottospecialità chirurgia urologica, Co-primario del servizio di urologia del centro ospedaliero di Bienne
Guido Biscontin, specialista di diagnosi precoce presso la Lega svizzera contro il cancro
PD Dr. med. Richard Cathomas, specialista FMH in oncologia medica e medicina interna generale, sostituto primario di oncologia/ematologia all’Ospedale cantonale grigionese
PD Dr. med. Aurelius Omlin, specialista di oncologia, capoclinica, clinica di oncologia ed ematologia dell'Ospedale cantonale di San Gallo

Alcune domande e risposte sono state tradotte in un’altra lingua nazionale. Se dovessero sorgere domande o ambiguità, favorite rivolgervi alle consulenti specializzate della Linea cancro. Numero gratuito 0800 11 88 11 oppure e-mail helpline@legacancro.ch

Le presenti risposte sono una presa di posizione di carattere generale. Non si può infatti sostituire la consulenza personale con il parere di uno specialista qualificato in medicina. Se in un articolo vengono citati determinati medici, impianti terapeutici o prodotti, ciò non avviene a titolo di pubblicità o di raccomandazione, ma va inteso semplicemente come accenno ad altre fonti informative.
Ulteriori domande e risposte saranno pubblicate qui di seguito nei prossimi giorni.

Trovate maggiori informazioni e il link per il formulario sulla Pagina iniziale del forum.

Cordiali saluti,
le moderatrici

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Sintomi del tumore ai testicoli: quando sottoporsi ad accertamenti?

Messaggioda admin » lun 8 nov 2021 12:26

domanda di Herbstwind
Buongiorno,
circa tre settimane fa ho scoperto per caso che nel mio scroto si era formata un’escrescenza o qualcosa del genere. Si potrebbe anche parlare di nodulo, ma non so bene come chiamare questa formazione. Finora, se mi palpavo lo scroto, potevo sentire solo i due testicoli, mentre adesso ce ne sono – si fa per dire – due e un quarto.

Oggi ho un giorno libero e ho dato un’occhiata al sito Internet della Lega contro il cancro per vedere quali sintomi caratterizzano un cancro ai testicoli. Ho constatato che ho al massimo uno dei sintomi elencati: sensazione di pesantezza nella regione del testicolo/trazione, tensione… infertilità/gonfiore della ghiandola mammaria. Si tratta dell’infertilità: mia moglie ed io non abbiamo mai avuto figli, ma la causa non è mai stata chiarita. Di per sé mi sento sano e non ho alcun tipo di disturbi nella regione del basso ventre.

La mia domanda: in seguito a questa constatazione, mi consiglia di contattare il mio centro poliambulatoriale e di farmi esaminare i testicoli? Nelle ultime tre settimane l’escrescenza non è cresciuta ed è rimasta stabile.
Grazie mille per la Sua risposta

Risposta del PD Dr. med. Richard Cathomas
Tre settimane fa, ha scoperto casualmente un nodulo/un’escrescenza all’interno dello scroto. Sul sito Internet della Lega svizzera contro il cancro ha trovato informazioni in merito e ha verificato quale tra i sintomi elencati in caso di tumore ai testicoli potesse riguardarla. In generale, Le sembra di godere buona salute e non ha alcun tipo di disturbi al basso ventre. Il nodulo/l’escrescenza non ha subito cambiamenti nelle ultime settimane e non è diventato più grande.

Ora si chiede se, in seguito alla Sua constatazione, deve rivolgersi a un centro poliambulatoriale e farsi esaminare i testicoli. Ha fatto bene a contattarci, perché informandosi in modo approfondito, si prende cura della Sua salute. Dalla Sua descrizione, deduco che ha notato delle variazioni di grandezza di un testicolo «normale». Simili variazioni dalla norma possono provocare una sensazione di insicurezza. Le suggeriamo, perciò, di sottoporsi a un esame dal Suo medico di famiglia, affinché si possa fare chiarezza. Potrebbe trattarsi di qualcosa di innocuo, e probabilmente potrebbe bastare un’ulteriore osservazione, oppure il Suo medico di famiglia al poliambulatorio La indirizzerà verso un urologo. Se necessario, lo specialista potrà prescriverle ulteriori analisi.

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Come sapere se si ha il cancro della prostata o no?

Messaggioda admin » gio 18 nov 2021 17:37

Domanda di Peter
Come sapere se si ha il cancro della prostata

Risposta del Dr. med. Aurelius Omlin
Le consiglio di discutere la questione con il Suo medico di famiglia.

I sintomi del cancro della prostata sono i seguenti:
  • aumento del bisogno di urinare (minzione frequente), soprattutto di notte;
  • bisogno impellente o improvviso di urinare (minzione urgente);
  • difficoltà a iniziare a urinare (difficoltà di minzione);
  • getto d'urina debole o lento;
  • interruzione del getto di urina (inizia e poi si ferma);
  • incapacità di svuotare completamente la vescica;
  • difficoltà nel controllo della vescica (incontinenza), che può portare a perdite di urina;
  • presenza di sangue nell'urina o nello sperma;
  • bruciore o dolore durante la minzione;
  • disagio o dolore quando ci si siede, perché la prostata è gonfia;
  • dolore nell'eiaculazione;
  • difficoltà ad avere un'erezione (disfunzione erettile).
In assenza di sintomi, sono disponibili due test per rilevare il cancro della prostata in uno stadio iniziale:
  • misurazione dell'antigene prostatico specifico (PSA) nel sangue e
  • esplorazione rettale digitale (ERD).
È consigliabile discutere dell'accertamento diagnostico precoce del cancro della prostata con il proprio medico di famiglia. L'uso del test del PSA è raccomandato solo nel paziente informato.

In caso di sintomi si può procedere come segue per escludere o confermare una diagnosi di cancro della prostata:
  • interrogatorio da parte del medico sui sintomi che suggeriscono il cancro della prostata, i possibili rischi individuali e i casi precedenti di cancro della prostata in famiglia;
  • visita da parte del medico per cercare segni di cancro della prostata. Durante questa visita il medico inserisce un dito guantato nel retto per controllare le dimensioni e la forma della prostata e la presenza di masse o aree anormali (esplorazione rettale digitale);
  • test dei marcatori tumorali, come il test PSA. Il PSA è una proteina prodotta esclusivamente dalla prostata. Un tasso di PSA superiore alla norma può indicare la presenza del cancro della prostata. Tuttavia il livello di PSA può essere elevato anche negli uomini con alterazioni non cancerose della prostata, come l'iperplasia benigna (aumento del volume) della prostata o la prostatite (infezione della prostata);
  • emocromo completo (CBC) per valutare lo stato generale di salute e rilevare eventuali segni di infezione;
  • analisi biochimica del sangue per la diagnosi del cancro della prostata;
  • ecografia transrettale per guidare l'ago usato per prelevare il tessuto dalla prostata (biopsia), misurare le dimensioni della prostata, controllare le aree anormali nella prostata;
  • biopsia: prelievo di tessuto o cellule dalla prostata attraverso la parete rettale, il perineo (area tra lo scroto e il retto) o l'uretra per analisi di laboratorio. L'analisi del tessuto indicherà se il campione contiene cellule cancerose;
  • in casi selezionati si possono utilizzare esami di imaging e di medicina radionucleare come risonanza magnetica, scintigrafia ossea o TAC.
Durante il processo diagnostico è importante tenere presente che vi sono altre alterazioni che possono causare sintomi simili a quelli del cancro della prostata e che non tutti i test diagnostici menzionati sono indicati in ogni singolo caso.

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PSA aumentato dopa una prostatectomia

Messaggioda admin » gio 18 nov 2021 18:01

Domanda di Ptitclaudy
Buongiorno,
ho 68 anni e nel 2010 ho subito una prostatectomia radicale. Negli ultimi 18 mesi il PSA è di nuovo aumentato da 0,006 a 0,12, poi a 0,13 e adesso è 0,14. La mia domanda è: non può essere altro che una recidiva biologica? In tal caso, è già possibile eseguire una PET-TC per determinare la localizzazione della recidiva? La ringrazio per la Sua risposta.

Risposta del PD Dr. med. Aurelius Omlin
Buongiorno,
dopo una prostatectomia totale, il valore di PSA dovrebbe essere sotto la soglia misurabile o poco al di sopra. L’aumento del PSA da solo non permette di formulare una diagnosi sicura, ma può essere un indizio che da qualche parte nel corpo ci siano cellule di cancro prostatico attive. Dopo l’operazione si distinguono due categorie di rischio.
  • Rischio basso: tempo di raddoppio del PSA superiore a 1 anno e aggressività del carcinoma prostatico di grado istologico 1-3 (secondo OMS/ISUP).
  • Rischio elevato: tempo di raddoppio del PSA inferiore a 1 anno e aggressività del carcinoma prostatico di grado istologico 4 o 5 (secondo OMS/ISUP).
Una recidiva può formarsi nella regione operata o come metastasi in altri organi. Questa distinzione è importante perché determina la terapia successiva.

Per porre una diagnosi precisa si esegue una PET con PSMA: analogamente a una PET convenzionale, viene iniettata una soluzione debolmente radioattiva con un’emivita molto breve. Come tracciante non si usa il glucosio come nella PET convenzionale, ma uno specifico antigene di membrana della prostata (PSMA) radiomarcato. Nella PET, il PSMA «illumina» le parti del corpo che contengono tessuto tumorale.
Questa procedura è estremamente sensibile e permette di individuare persino minimi focolai di malattia; è rimborsata dall'assicurazione obbligatoria di base nella circostanza di un aumento del PSA dopo prostatectomia. In genere una PET-TC con PSMA ha senso quando il valore di PSA supera 0,2, poiché con una concentrazione più bassa la probabilità che la PET con PSMA scopra qualcosa si riduce solo al 20 % circa. Al contrario, più il PSA è alto, più aumenta la probabilità che la PET con PSMA localizzi la recidiva.

È importante tenere presente che una radioterapia, di norma raccomandata in caso di aumento del PSA dopo prostatectomia radicale, ha le migliori chance di successo quando il valore di PSA è inferiore a 0,5.

Per una valutazione precisa della Sua situazione mancherebbero alcuni documenti e i dettagli sullo stato della Sua malattia. Le consiglio di discutere il da farsi con il Suo medico curante, anche per stabilire il momento in cui programmare un’eventuale PET-TC con PSMA.

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Attenuare gli effetti indesiderati

Messaggioda admin » gio 16 dic 2021 10:14

Domanda di M:
Buonasera,
mi piacerebbe sapere se esiste un trattamento capace di attenuare gli effetti indesiderati, in particolare la debolezza muscolare e i dolori ossei causati dall’assunzione di Zoladex iniettabile durante diversi anni.
Attualmente mio padre riceve:
Xtandi compresse 40 mg 4 cpr. il mattino
Firmagon iniettabile 80 mg 1 iniezione al mese
Operato per carcinoma prostatico 8 anni fa tramite chirurgia robotica a Parigi.

Grazie del vostro aiuto
Cordiali saluti

Risposta del PD Dr. med. Aurelius Omlin:
Caro Signore,

fa bene a chiedere informazioni per conto di Suo padre su come alleviare il dolore, migliorare la forza muscolare e con ciò anche la qualità della vita.
Per un consiglio specifico, bisognerebbe avere maggiori informazioni sullo stato della malattia di Suo padre. La terapia antiormonale (Firmagon o Zoladex) generalmente comporta una lenta riduzione della massa muscolare. Vi si può rimediare facendo regolari esercizi di muscolazione e resistenza, ovviamente adeguati alla situazione individuale e allo stato di salute.
I dolori ossei sono menzionati tra gli effetti indesiderati di queste terapie, ma in genere non sono una conseguenza diretta della terapia antiormonale o del trattamento con Xtandi, bensì hanno solitamente altre cause, come ad esempio un problema di osteoporosi: fenomeni di usura delle ossa (modifiche degenerative) che possono peggiorare i problemi legati alla degradazione muscolare, una riduzione della densità ossea e, in questo contesto, eventuali fratture osteoporotiche. Anche un controllo insufficiente del cancro della prostata in relazione a metastasi ossee può essere associato a dolori delle ossa.
Raccomandiamo a Suo padre di rivolgersi al suo medico curante. Eventualmente, può essere utile chiedere un secondo parere oncologico per sapere se il trattamento è ancora sufficiente oppure, in caso di risposta molto buona e prolungata, se possa essere ridotto o persino interrotto in determinate circostanze.


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