Cogliete l'opportunità e ponete le vostre domande ai nostri due esperti entro fino al 10 aprile 2022:
Doris Bacher Nigg, infermiera SSS con formazione specialistica superiore in Palliative Care e CAS in Case Management.
Dr. med. Daniel Büche, MSc, sostituto primario di oncologia, Clinica Gais.
Trovate maggiori informazioni e il link per il formulario sulla Pagina iniziale del forum.
Le presenti risposte sono una presa di posizione di carattere generale e non sostituiscono il parere di un medico. Non si può infatti sostituire la consulenza personale con il parere di uno specialista qualificato in medicina. Se in un articolo vengono citati determinati medici, impianti terapeutici o prodotti, ciò non avviene a titolo di pubblicità o di raccomandazione, ma va inteso semplicemente come accenno ad altre fonti informative.
Alcune domande e risposte sono state tradotte in un’altra lingua nazionale. Se dovessero sorgere domande o ambiguità, favorite rivolgervi alle consulenti specializzate della Linea cancro. Numero gratuito 0800 11 88 11 oppure e-mail helpline@krebsliga.ch
Cordiali saluti dalle moderatrici.
2022 – Cure palliative & trattamento del dolore
Pannello di Controllo Moderatore
Cure per madre con cancro ovarico avanzato
Domanda di Tamara
Buongiorno,
mia madre è affetta da cancro dell’ovaio metastatico in stadio molto avanzato. Vorrei preparare lei e anche me stessa.
Quali sono le possibilità a disposizione per quando mia madre dipenderà da cure esterne?
Quali sono le possibilità o i luoghi dove potrà attendere una morte tranquilla?
Quali organizzazioni possono accompagnare i pazienti in questa fase, come vengono finanziate e chi organizza tutto questo?
Grazie del vostro aiuto
Risposta di Doris Bacher Nigg, Infermiera SSS con formazione specialistica superiore in Palliative Care e CAS in Case Management.
Cara Tamara,
sta cercando le cure più appropriate per Sua madre.
Sono disponibili diverse forme di assistenza onnicomprensiva nell’ambito delle cure palliative.
Il luogo in cui una persona riceve queste cure dipende dai suoi desideri e dalla rete di assistenza. Ma può dipendere anche dalla necessità di una reperibilità 24 ore su 24 di un servizio mobile di cure palliative o del medico di famiglia in caso di problemi medici e infermieristici.
dove trova una panoramica dell’offerta di cure palliative, oppure può rivolgersi allo Spitex o al medico curante.
Il finanziamento dipende dal livello di assistenza scelto.
Probabilmente ha già discusso con Sua madre in merito ai suoi desideri e anche alle sue paure. Consiglio di chiarire questi aspetti anche con il medico curante. Questo perché per le prestazioni mediche e di assistenza la prescrizione medica è un fattore decisivo. La consulenza sociale della Lega contro il cancro del Cantone di residenza di Sua madre può aiutarla per questioni organizzative, assicurative e finanziarie.
Molte istituzioni di cure palliative offrono la possibilità di visitarle e avere un colloquio preliminare sul posto. L'esperienza insegna che questo primo contatto è molto apprezzato e spesso illuminante.
Auguro tutto il bene possibile a Lei e a Sua madre
Buongiorno,
mia madre è affetta da cancro dell’ovaio metastatico in stadio molto avanzato. Vorrei preparare lei e anche me stessa.
Quali sono le possibilità a disposizione per quando mia madre dipenderà da cure esterne?
Quali sono le possibilità o i luoghi dove potrà attendere una morte tranquilla?
Quali organizzazioni possono accompagnare i pazienti in questa fase, come vengono finanziate e chi organizza tutto questo?
Grazie del vostro aiuto
Risposta di Doris Bacher Nigg, Infermiera SSS con formazione specialistica superiore in Palliative Care e CAS in Case Management.
Cara Tamara,
sta cercando le cure più appropriate per Sua madre.
Sono disponibili diverse forme di assistenza onnicomprensiva nell’ambito delle cure palliative.
Il luogo in cui una persona riceve queste cure dipende dai suoi desideri e dalla rete di assistenza. Ma può dipendere anche dalla necessità di una reperibilità 24 ore su 24 di un servizio mobile di cure palliative o del medico di famiglia in caso di problemi medici e infermieristici.
- Assistenza a domicilio con il coinvolgimento di un team mobile di cure palliative, dal Servizio di Assistenza e Cura a domicilio (SPITEX) e del medico di famiglia. Si può ricorrere anche a servizi di sgravio volontari per un aiuto supplementare.
- Degenza in un reparto di cure palliative (ospedale per cure acute), per controllare sintomi penosi come dolore, nausea, ecc. Questo tipo di degenza è per un tempo limitato.
- Gli hospice sono istituti per degenze prolungate dove sono accompagnate nell'ultima fase della vita persone, soprattutto giovani, con quadri clinici complessi.
- Stanno aumentando anche le case di cura che offrono in parte letti dedicati specialmente alle cure palliative.
dove trova una panoramica dell’offerta di cure palliative, oppure può rivolgersi allo Spitex o al medico curante.
Il finanziamento dipende dal livello di assistenza scelto.
Probabilmente ha già discusso con Sua madre in merito ai suoi desideri e anche alle sue paure. Consiglio di chiarire questi aspetti anche con il medico curante. Questo perché per le prestazioni mediche e di assistenza la prescrizione medica è un fattore decisivo. La consulenza sociale della Lega contro il cancro del Cantone di residenza di Sua madre può aiutarla per questioni organizzative, assicurative e finanziarie.
Molte istituzioni di cure palliative offrono la possibilità di visitarle e avere un colloquio preliminare sul posto. L'esperienza insegna che questo primo contatto è molto apprezzato e spesso illuminante.
Auguro tutto il bene possibile a Lei e a Sua madre
Che cosa fare in caso di dolore di origine sconosciuta
Domanda di Jil
Buongiorno,
mia zia che ha 75 anni è ammalata da anni di LLC (leucemia linfatica cronica). Riceve un trattamento e va regolarmente dal medico. Talvolta ha fasi con forti dolori notturni in tutto il corpo, soprattutto al braccio sinistro. Ha già fatto accertamenti radiologici e neurologici. Cosa si può fare contro questi dolori? Dice che tutto questo la deprime.
Risposta del Dr. med. Daniel Büche, MSc, sostituto primario di oncologia, Clinica Gais
Episodi di dolore ricorrenti possono incidere molto sulla psiche, soprattutto se la loro causa è (ancora) sconosciuta e impediscono di dormire.
Con queste poche informazioni su Sua zia, purtroppo, non posso darle una risposta esaustiva. Tuttavia, ci sono alcune riflessioni importanti che consiglio di affrontare con l’ematologo/oncologo.
1. Il dolore potrebbe essere causato o acutizzato da un medicamento?
2. Il dolore è associato alla LLC (linfonodi, infiammazioni, ecc.)?
3. Il dolore potrebbe essere causato da un’altra malattia indipendente dalla LLC?
Finché non si ha una risposta a queste domande, si può tentare una terapia con un semplice analgesico come il paracetamolo (p. es. Dafalgan). Queste misure dovrebbero essere discusse anche alla prossima visita dall’oncologo, affinché sappia se sono servite o no e possa programmare i passi successivi.
Prenderei in considerazione un trattamento dell'umore (stato d’animo depressivo) solo se non è possibile trattare la causa del dolore e i semplici analgesici non sono abbastanza efficaci o non sono tollerati.
Buongiorno,
mia zia che ha 75 anni è ammalata da anni di LLC (leucemia linfatica cronica). Riceve un trattamento e va regolarmente dal medico. Talvolta ha fasi con forti dolori notturni in tutto il corpo, soprattutto al braccio sinistro. Ha già fatto accertamenti radiologici e neurologici. Cosa si può fare contro questi dolori? Dice che tutto questo la deprime.
Risposta del Dr. med. Daniel Büche, MSc, sostituto primario di oncologia, Clinica Gais
Episodi di dolore ricorrenti possono incidere molto sulla psiche, soprattutto se la loro causa è (ancora) sconosciuta e impediscono di dormire.
Con queste poche informazioni su Sua zia, purtroppo, non posso darle una risposta esaustiva. Tuttavia, ci sono alcune riflessioni importanti che consiglio di affrontare con l’ematologo/oncologo.
1. Il dolore potrebbe essere causato o acutizzato da un medicamento?
2. Il dolore è associato alla LLC (linfonodi, infiammazioni, ecc.)?
3. Il dolore potrebbe essere causato da un’altra malattia indipendente dalla LLC?
Finché non si ha una risposta a queste domande, si può tentare una terapia con un semplice analgesico come il paracetamolo (p. es. Dafalgan). Queste misure dovrebbero essere discusse anche alla prossima visita dall’oncologo, affinché sappia se sono servite o no e possa programmare i passi successivi.
Prenderei in considerazione un trattamento dell'umore (stato d’animo depressivo) solo se non è possibile trattare la causa del dolore e i semplici analgesici non sono abbastanza efficaci o non sono tollerati.
Long Covid dopo il superamento del cancro del seno?
Domanda di Andrea
Buongiorno,
Ieri a Radio SRF ho sentito il Dr. Büche parlare sul cosiddetto «Long Covid».
La mia domanda: nel 2011 mi è stato diagnosticato un DCIS. Ho deciso di attendere e di tenerlo sotto osservazione, e mi sta ancora andando bene. Nel dicembre 2021 ho preso il Covid. Decorso lieve, curato a casa: febbre per 6 giorni, mal di gola, difficoltà respiratorie, sensazione di malessere per un totale di 3 settimane. Mi è rimasto un enorme senso di debolezza. Al mio amato jogging non posso neppure pensare. Oltre a lavorare in ufficio, riesco a malapena a svolgere le faccende domestiche. Ho il Long COVID? Come viene diagnosticato? Quali sono i possibili trattamenti? A chi posso rivolgermi? Non ho un medico di famiglia.
Risposta del Dr. med. Daniel Bueche, MSc, sostituto primario di oncologia, Clinica Gais
Salve Andrea,
In seguito a un'infezione acuta da Covid, i sintomi possono persistere a lungo, anche dopo un decorso lieve.
Sintomi frequenti:
Lei chiede se è affetta da Long Covid. Per chiarirlo, Le consiglio di contattare un ambulatorio medico o un centro ospedaliero della Sua regione. Infatti, ha senso che gli accertamenti siano coordinati da un unico servizio e che i vari risultati siano considerati nel loro insieme. Parli apertamente dei Suoi disturbi fisici, psicologici e sociali.
La diagnosi dipende dai sintomi presenti. Possono essere indicati, per esempio, esami del cuore, dei polmoni o del sistema muscoloscheletrico. I risultati vengono integrati dall'analisi del sangue. Possono essere svolti anche esami neurologici e procedure di imaging. Se necessario, Lei sarà indirizzata a questi specialisti.
Le misure terapeutiche sono adattate individualmente. Possono includere un'adeguata terapia fisica, fisioterapia, ergoterapia, terapia respiratoria, gestione dei sintomi, nonché una consulenza sociale e un sostegno psicologico. Attualmente vi sono programmi di riabilitazione ambulatoriale e stazionaria per le persone con disturbi pronunciati e persistenti.
Lei menziona la diagnosi DCIS – carcinoma duttale in situ – un precursore del cancro del seno. Sono felice che a questo proposito le cose Le stiano andando bene.
Le faccio i miei migliori auguri
Buongiorno,
Ieri a Radio SRF ho sentito il Dr. Büche parlare sul cosiddetto «Long Covid».
La mia domanda: nel 2011 mi è stato diagnosticato un DCIS. Ho deciso di attendere e di tenerlo sotto osservazione, e mi sta ancora andando bene. Nel dicembre 2021 ho preso il Covid. Decorso lieve, curato a casa: febbre per 6 giorni, mal di gola, difficoltà respiratorie, sensazione di malessere per un totale di 3 settimane. Mi è rimasto un enorme senso di debolezza. Al mio amato jogging non posso neppure pensare. Oltre a lavorare in ufficio, riesco a malapena a svolgere le faccende domestiche. Ho il Long COVID? Come viene diagnosticato? Quali sono i possibili trattamenti? A chi posso rivolgermi? Non ho un medico di famiglia.
Risposta del Dr. med. Daniel Bueche, MSc, sostituto primario di oncologia, Clinica Gais
Salve Andrea,
In seguito a un'infezione acuta da Covid, i sintomi possono persistere a lungo, anche dopo un decorso lieve.
Sintomi frequenti:
- estrema stanchezza
- sfinimento, sfinimento dopo una fatica
- resistenza limitata
- fiato corto
- mal di testa
- dolori muscolari
- dolori agli arti
- disturbi dell'olfatto e del gusto
- e tanti altri
Lei chiede se è affetta da Long Covid. Per chiarirlo, Le consiglio di contattare un ambulatorio medico o un centro ospedaliero della Sua regione. Infatti, ha senso che gli accertamenti siano coordinati da un unico servizio e che i vari risultati siano considerati nel loro insieme. Parli apertamente dei Suoi disturbi fisici, psicologici e sociali.
La diagnosi dipende dai sintomi presenti. Possono essere indicati, per esempio, esami del cuore, dei polmoni o del sistema muscoloscheletrico. I risultati vengono integrati dall'analisi del sangue. Possono essere svolti anche esami neurologici e procedure di imaging. Se necessario, Lei sarà indirizzata a questi specialisti.
Le misure terapeutiche sono adattate individualmente. Possono includere un'adeguata terapia fisica, fisioterapia, ergoterapia, terapia respiratoria, gestione dei sintomi, nonché una consulenza sociale e un sostegno psicologico. Attualmente vi sono programmi di riabilitazione ambulatoriale e stazionaria per le persone con disturbi pronunciati e persistenti.
Lei menziona la diagnosi DCIS – carcinoma duttale in situ – un precursore del cancro del seno. Sono felice che a questo proposito le cose Le stiano andando bene.
Le faccio i miei migliori auguri
Direttive anticipate e suicidio assistito da Exit
Domanda di Bernard
Buongiorno. Mio zio soffre di un cancro avanzato dell’intestino. Nel 2021 ha redatto le sue direttive anticipate con il mio aiuto. Ieri mi ha detto che da un anno è socio di Exit (suicidio assistito). Deve modificare le sue direttive anticipate? Che nesso c’è tra queste due vie ? Grazie fin d’ora per le vostre delucidazioni.
Risposta del Dr. med. Daniel Bueche, MSc, sostituto primario di oncologia, Clinica Gais
Buongiorno Bernard. Le direttive anticipate mantengono la loro validità nonostante l’adesione a Exit.
Il suicidio assistito è un atto volontario. L’aiuto al suicidio (accompagnamento al suicidio da parte di Exit) presuppone la capacità di discernimento e, di conseguenza, è impossibile, proibito in caso d’incapacità di discernimento.
Redigendo le proprie direttive anticipate ci si premunisce contro le situazioni in cui non si fosse più in grado di prendere decisioni in modo autonomo, in caso d'incapacità di discernimento.
Le direttive anticipate consentono di stabilire in anticipo quali misure mediche in caso d’incapacità di discernimento si approvano e quali si rifiutano.
Buongiorno. Mio zio soffre di un cancro avanzato dell’intestino. Nel 2021 ha redatto le sue direttive anticipate con il mio aiuto. Ieri mi ha detto che da un anno è socio di Exit (suicidio assistito). Deve modificare le sue direttive anticipate? Che nesso c’è tra queste due vie ? Grazie fin d’ora per le vostre delucidazioni.
Risposta del Dr. med. Daniel Bueche, MSc, sostituto primario di oncologia, Clinica Gais
Buongiorno Bernard. Le direttive anticipate mantengono la loro validità nonostante l’adesione a Exit.
Il suicidio assistito è un atto volontario. L’aiuto al suicidio (accompagnamento al suicidio da parte di Exit) presuppone la capacità di discernimento e, di conseguenza, è impossibile, proibito in caso d’incapacità di discernimento.
Redigendo le proprie direttive anticipate ci si premunisce contro le situazioni in cui non si fosse più in grado di prendere decisioni in modo autonomo, in caso d'incapacità di discernimento.
Le direttive anticipate consentono di stabilire in anticipo quali misure mediche in caso d’incapacità di discernimento si approvano e quali si rifiutano.
Cure a domicilio: che cosa offrono?
Figlia preoccupata
Buongiorno,
Possono essere utili le cure a domicilio per mia madre affetta dal cancro? È sempre più debole, non le piace più uscire, ha perso l'appetito e il coraggio. Vivo molto lontano da lei e purtroppo non posso starle sempre vicina. Quali sono le soluzioni a domicilio disponibili? Grazie in anticipo.
Risposta di Doris Bacher Nigg, Infermiera SSS con formazione specialistica superiore in Palliative Care e CAS in Case Management.
Buongiorno,
Lei vive lontano da Sua madre e si chiede quale sostegno può fornire l'assistenza a domicilio.
Dopo aver discusso la situazione con Sua madre, e se è disposta ad accettare aiuto, Le consiglio di contattare il servizio di assistenza domiciliare del comune di residenza di Sua madre (https://www.spitex.ch o al numero nazionale 0842 80 40 20). Consiglierei a Lei o a Sua madre di informare il medico di famiglia prima di contattare Spitex, poiché per la cassa malati la prescrizione di Spitex deve essere firmata da un medico.
Quando vi rivolgete a Spitex, descrivete la situazione in cui entrambe vi trovate. Ci sarà un colloquio iniziale a casa di Sua madre con un professionista dell'assistenza domiciliare, e sarebbe preferibile che anche Lei fosse presente, per discutere le proposte di aiuto e sostegno.
Sul sito www.spitex.ch/Monde-ASD/Intervention troverete spiegazioni (in tedesco e francese) sulla procedura di assistenza e cura a domicilio. L'offerta di servizi di aiuto e di cura a domicilio varia da un comune all'altro, ma generalmente include servizi di assistenza e di economia domestica, oltre alle cure sanitarie. Oggi ci sono anche molte organizzazioni di aiuto a domicilio che offrono cure oncologiche e le applicano in modo mirato. Ciò significa che delle infermiere specializzate in oncologia consigliano le persone ammalate ed i loro familiari in un contesto di cure a domicilio.
Le auguro di trovare presto una buona soluzione assieme a Sua madre.
Buongiorno,
Possono essere utili le cure a domicilio per mia madre affetta dal cancro? È sempre più debole, non le piace più uscire, ha perso l'appetito e il coraggio. Vivo molto lontano da lei e purtroppo non posso starle sempre vicina. Quali sono le soluzioni a domicilio disponibili? Grazie in anticipo.
Risposta di Doris Bacher Nigg, Infermiera SSS con formazione specialistica superiore in Palliative Care e CAS in Case Management.
Buongiorno,
Lei vive lontano da Sua madre e si chiede quale sostegno può fornire l'assistenza a domicilio.
Dopo aver discusso la situazione con Sua madre, e se è disposta ad accettare aiuto, Le consiglio di contattare il servizio di assistenza domiciliare del comune di residenza di Sua madre (https://www.spitex.ch o al numero nazionale 0842 80 40 20). Consiglierei a Lei o a Sua madre di informare il medico di famiglia prima di contattare Spitex, poiché per la cassa malati la prescrizione di Spitex deve essere firmata da un medico.
Quando vi rivolgete a Spitex, descrivete la situazione in cui entrambe vi trovate. Ci sarà un colloquio iniziale a casa di Sua madre con un professionista dell'assistenza domiciliare, e sarebbe preferibile che anche Lei fosse presente, per discutere le proposte di aiuto e sostegno.
Sul sito www.spitex.ch/Monde-ASD/Intervention troverete spiegazioni (in tedesco e francese) sulla procedura di assistenza e cura a domicilio. L'offerta di servizi di aiuto e di cura a domicilio varia da un comune all'altro, ma generalmente include servizi di assistenza e di economia domestica, oltre alle cure sanitarie. Oggi ci sono anche molte organizzazioni di aiuto a domicilio che offrono cure oncologiche e le applicano in modo mirato. Ciò significa che delle infermiere specializzate in oncologia consigliano le persone ammalate ed i loro familiari in un contesto di cure a domicilio.
Le auguro di trovare presto una buona soluzione assieme a Sua madre.
NSLC, avanzato: olio di CBD contro il cancro?
Domanda di Jessy
Buongiorno,
Mio marito ha un tumore NSLC in stadio avanzato. Per mesi, il trattamento con un inibitore di EGFR è andato bene. Ma ora ci sono metastasi nel fegato. Siamo disperati. Improvvisamente la dottoressa parla solo di medicina palliativa. La cannabis può aiutarlo? Gli oli di CBD funzionano contro il cancro o «solo» contro i sintomi? Come si fa ad avere una prescrizione? Grazie mille della risposta.
Risposta di Doris Bacher Nigg, Infermiera SSS con formazione specialistica superiore in Palliative Care e CAS in Case Management.
Salve Jessy,
Suo marito è affetto da un cancro del polmone non a piccole cellule (carcinoma bronchiale). Quando vengono diagnosticate le metastasi al fegato, le persone colpite spesso non hanno ancora alcun sintomo. La presenza di sintomi indica che si sono diffuse nel fegato le cellule tumorali. I sintomi possono variare notevolmente. Alcuni sviluppano sintomi come fatigue (profonda stanchezza), perdita di peso, prurito, dolore addominale, ittero o ritenzione idrica nell'addome (ascite).
È difficile parlare di trattamento curativo in questa fase. L'obiettivo è piuttosto quello di mantenere un'alta qualità di vita con un buon trattamento dei disturbi che si presentano. Questo è il campo di specializzazione della medicina palliativa e delle relative cure.
Sui media talvolta si legge della guarigione attraverso il cannabidiolo (olio di CBD). Sfortunatamente, mancano le prove. I cannabinoidi possono essere utili per trattare sintomi gravi come il dolore, anche se non possono portare alla guarigione. È importante non usarli come unica terapia, bensì solo in abbinamento con altre misure terapeutiche e mediche. I medici di cure palliative hanno l'esperienza per usare adeguatamente l'olio di CBD senza rischio di effetti collaterali o interazioni con altri farmaci. È importante che l'olio di CBD sia somministrato sulla base di una prescrizione medica e sia prodotto da una farmacia specializzata. La cannabis ha vari componenti. In commercio si trovano molti prodotti a base di cannabis e dei suoi vari componenti. Questi prodotti variano notevolmente nella composizione degli ingredienti e nella qualità. Perciò nascondono maggiori rischi. Il tipo di medicinale, la dose e il metodo di somministrazione dipendono dai sintomi da trattare.
I cannabinoidi vengono scomposti dal fegato. Pertanto occorre fare attenzione.
Consiglio a Lei e a Suo marito di contattare un servizio di cure palliative nella Sua regione. Al seguente sito si trova una panoramica dei fornitori di servizi di qualità ambulatoriali e stazionari in Svizzera: www.cartepalliative.ch
Con i migliori auguri per Lei e Suo marito
Buongiorno,
Mio marito ha un tumore NSLC in stadio avanzato. Per mesi, il trattamento con un inibitore di EGFR è andato bene. Ma ora ci sono metastasi nel fegato. Siamo disperati. Improvvisamente la dottoressa parla solo di medicina palliativa. La cannabis può aiutarlo? Gli oli di CBD funzionano contro il cancro o «solo» contro i sintomi? Come si fa ad avere una prescrizione? Grazie mille della risposta.
Risposta di Doris Bacher Nigg, Infermiera SSS con formazione specialistica superiore in Palliative Care e CAS in Case Management.
Salve Jessy,
Suo marito è affetto da un cancro del polmone non a piccole cellule (carcinoma bronchiale). Quando vengono diagnosticate le metastasi al fegato, le persone colpite spesso non hanno ancora alcun sintomo. La presenza di sintomi indica che si sono diffuse nel fegato le cellule tumorali. I sintomi possono variare notevolmente. Alcuni sviluppano sintomi come fatigue (profonda stanchezza), perdita di peso, prurito, dolore addominale, ittero o ritenzione idrica nell'addome (ascite).
È difficile parlare di trattamento curativo in questa fase. L'obiettivo è piuttosto quello di mantenere un'alta qualità di vita con un buon trattamento dei disturbi che si presentano. Questo è il campo di specializzazione della medicina palliativa e delle relative cure.
Sui media talvolta si legge della guarigione attraverso il cannabidiolo (olio di CBD). Sfortunatamente, mancano le prove. I cannabinoidi possono essere utili per trattare sintomi gravi come il dolore, anche se non possono portare alla guarigione. È importante non usarli come unica terapia, bensì solo in abbinamento con altre misure terapeutiche e mediche. I medici di cure palliative hanno l'esperienza per usare adeguatamente l'olio di CBD senza rischio di effetti collaterali o interazioni con altri farmaci. È importante che l'olio di CBD sia somministrato sulla base di una prescrizione medica e sia prodotto da una farmacia specializzata. La cannabis ha vari componenti. In commercio si trovano molti prodotti a base di cannabis e dei suoi vari componenti. Questi prodotti variano notevolmente nella composizione degli ingredienti e nella qualità. Perciò nascondono maggiori rischi. Il tipo di medicinale, la dose e il metodo di somministrazione dipendono dai sintomi da trattare.
I cannabinoidi vengono scomposti dal fegato. Pertanto occorre fare attenzione.
Consiglio a Lei e a Suo marito di contattare un servizio di cure palliative nella Sua regione. Al seguente sito si trova una panoramica dei fornitori di servizi di qualità ambulatoriali e stazionari in Svizzera: www.cartepalliative.ch
Con i migliori auguri per Lei e Suo marito
Chi c’è in linea
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