Il prof. dr. med. Karl Heinimann, genetica medica, ospedale universitario di Basilea, risponde alle vostre domande:
Le presenti risposte sono una presa di posizione di carattere generale. Non si può infatti sostituire la consulenza personale con il parere di uno specialista qualificato in medicina. Se in un articolo vengono citati determinati medici, impianti terapeutici o prodotti, ciò non avviene a titolo di pubblicità o di raccomandazione, ma va inteso semplicemente come accenno ad altre fonti informative.
Alcune domande e risposte sono state tradotte in un’altra lingua nazionale. Se dovessero sorgere domande o ambiguità, favorite rivolgervi alle consulenti specializzate della Linea cancro. Numero gratuito 0800 11 88 11 oppure e-mail helpline@krebsliga.ch
Domanda di Hvielemi :
Buongiorno Professor Heinimann, mio nonno e mio zio materni hanno avuto un cancro alla prostata. Anch’io ce l’ho: punteggio di Gleason 9. I miei figli sono del 1981 e del 1981. Cosa devo consigliare loro riguardo alla diagnosi precoce?
Risposta del prof. dr. med. Karl Heinimann, genetica medica, ospedale universitario di Basilea :
Buongiorno
Nella Sua famiglia sono comparsi frequenti casi di cancro della prostata. Ora intende sapere cosa consigliare ai Suoi figli riguardo alla diagnosi precoce.
Al massimo nel 10 % dei casi si riscontrano tumori ereditari sotto forma di predisposizione congenita. Un aumento della frequenza dei casi di cancro in famiglia non è necessariamente causata da una predisposizione genetica.
Fino ad ora si conoscono più di 20 tumori ereditari, di cui la maggior parte è molto rara.
Possibili indizi di un’origine ereditaria sono:
• comparsa dello stesso tipo di tumore in parenti di primo grado (padre, madre, fratelli), in determinate circostanze vengono considerati anche i parenti di secondo grado (zio, zia, ecc.);
• il tumore compare prima del 40° o del 50° anno d’età.
Il cancro alla prostata è più frequente nelle famiglie in cui le donne si ammalano più spesso di tumori del seno e dell'ovaio. In queste famiglie è possibile che ci sia una predisposizione ereditaria. Se questo è anche il Suo caso potrebbe essere ragionevole sottoporre i Suoi figli a una consulenza genetica. La consulenza genetica non è un esame del DNA. Si tratta di un colloquio in cui viene ponderato con cura se un esame del DNA sia opportuno e quali conseguenze potrebbe avere per la persona interessata e i suoi familiari.
Discuta la sua situazione personale con il suo urologo curante o si rivolga direttamente a un centro di consulenza genetica. Trova gli indirizzi e ulteriori informazioni nell'opuscolo «Rischio di cancro ereditario» della Lega svizzera contro il cancro.
Dato che Lei ha un cancro della prostata, i Suoi figli corrono un rischio maggiore di ammalarsi di questo tumore. A questo gruppo a rischio si raccomanda, a partire dai quarant'anni, di discutere con il medico di famiglia e/o con l'urologo su eventuali misure di diagnosi precoce come il PSA o l'esplorazione rettale digitale. Nell’opuscolo della Lega contro il cancro «Accertamento diagnostico precoce del cancro della prostata» trova ulteriori informazioni. Dopo una spiegazione esaustiva dei vantaggi e degli svantaggi della diagnosi precoce del cancro alla prostata, ogni uomo può decidere su base individuale se desidera sottoporsi a questi esami oppure no.
Domanda di Nadoa:
Buongiorno,
nel 2012 ho avuto un cancro della tiroide. Ho ricevuto dello iodio 131 in due occasioni. Le mie analisi sono soddisfacenti e sono considerata «guarita». Vivo però con la paura che la malattia possa ritornare... Mi angoscia soprattutto il fatto che tre persone della mia famiglia sono affette da cancro. È una questione genetica di famiglia... Ora la mia domanda è: quando si è considerati «guariti», si può stare tranquilli o bisogna sempre stare all’erta «ascoltando» il proprio corpo alla ricerca di segnali della prossima «ricomparsa»?
Risposta del prof. dr. med. Karl Heinimann, genetica medica, ospedale universitario di Basilea :
Non esiste un modo giusto o sbagliato di gestire la paura delle recidive, ossia la paura che la malattia ricompaia. Ogni persona che ha avuto un cancro trova una propria ricetta per convivere con questa incertezza. Nel quadro delle sedute di psico-oncologia, il paziente è consigliato e sostenuto da uno specialista che l’aiuta a gestire le conseguenze psicologiche del cancro e lo guida a riconoscere e ad attivare le proprie risorse personali per far fronte alle conseguenze emotive e psichiche di questa sconvolgente esperienza di vita. Le persone che, come Lei, sono sopravvissute a un cancro hanno sempre la possibilità di domandare un sostegno di questo tipo. La Sua Lega cantonale contro il cancro La indirizzerà a un servizio di psico-oncologia vicino a casa:
I medici ritengono che Lei sia guarita. Tuttavia, Lei si sente inquieta perché nella sua famiglia sembra che il cancro colpisca di più che nelle altre. Lei sa che essere guarita da un cancro non conferisce un'immunità a vita e teme che l'accumulo di diversi tumori nella sua famiglia sia associato a un aumento del Suo rischio di cancro.
Le consiglio di discutere con il Suo medico sull'opportunità di un programma di diagnosi precoce personale. Egli potrebbe raccomandarle di adottare determinati provvedimenti volti a prevenire il cancro o a riconoscerlo precocemente, vale a dire prima che provochi sintomi, a seconda del Suo livello di rischio.
Per informazioni generali, La invito a leggere l’opuscolo della Lega contro il cancro intitolato «Rischio di cancro ereditario» e le seguenti considerazioni della Lega canadese contro il cancro (in francese) sui precedenti familiari di cancro della tiroide e sulle malattie ereditarie che possono aumentare il rischio di cancro della tiroide.
Il Suo oncologo sarà in grado di dirle se Lei è interessata da questi problemi o no.
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